Nel 2022, il nostro mare è stato vittima di 13.229 infrazioni, tra reati e illeciti amministrativi.
Dall’abusivismo edilizio alla mala gestione dei rifiuti, dalla cattiva depurazione all’inquinamento, alle minacce alla biodiversità marina: Legambiente fa il punto sui reati e gli illeciti amministrativi perpetrati ai danni del mare nel 2022, nel dossier annuale Mare Monstrum. L’anteprima – Il mare inquinato – che si focalizza sulle attività illegali che colpiscono le nostre coste, è un’elaborazione di dati delle forze dell’Ordine e delle Capitanerie di porto.
Con questo dossier, Legambiente anticipa anche la partenza di Goletta Verde (da Genova, il 30 giugno) e Goletta dei Laghi (il 29 giugno dal Lago di Santa Croce in Veneto). Le campagne, attive da anni, sono nate per per monitorare, informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’inquinamento di laghi e mari.
Il mare inquinato: i reati e gli illeciti del 2022
Il bilancio finale sulle illegalità ai danni delle nostre coste – inquinamento, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, scarichi in mare – raggiunge la quota considerevole di 13.229 infrazioni, ovvero 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa.
Se i reati diminuiscono (nel 2022, sono stati 4.730, quindi il 32,9% in meno rispetto al 2021), aumentano invece gli illeciti amministrativi: con un incremento del 24,2% rispetto al 2021, sono stati 8.499.
Cresce anche il numero di sanzioni amministrative del 47,7% rispetto al 2021. Assieme alla riduzione dei reati, diminuiscono anche le persone denunciate o arrestate (-43,6% rispetto al 2021) e i sequestri (-51,7% rispetto il 2021).
Reati ambientali: la classifica
Prima regione in classifica, con il 26,3% del totale e 1.245 reati, si riconferma la Campania. La regione colleziona anche 1.273 illeciti amministrativi (+45,7% rispetto al 2021) e 1.247 sanzioni (+42,7% rispetto al 2021).
Con l’11,9% del totale, segue la Puglia con 559 reati ambientali, oltre a 836 illeciti e 852 sanzioni.
Al terzo posto, con 539 reati che corrispondono all’11,4% del totale, il Lazio. Se consideriamo il numero di arresti e sequestri, la regione scavalca la Puglia e si piazza al secondo posto.
Con 344 reati la Calabria è quarta in questa classifica, ma si piazza al secondo posto per illeciti amministrativi e sanzioni. La Sicilia, con 336 reati, raggiunge il quinto posto (nel 2021 era la terza classificata).
Il dossier sottolinea l’influenza dei reati ambientali ai danni delle coste e del mare nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: i reati collezionati da Campania, Puglia, Calabria e Sicilia costituiscono il 52,5% del totale nel 2022. Nel 2021 la percentuale era del 51,8%.
I consigli di Legambiente
Cinque sono le azioni che, secondo Legambiente, si dovrebbero attuare per accelerare il processo per la completa depurazione delle acque reflue, servendosi anche dei fondi previsti nel PNRR.
- A livello nazionale e locale, occorre rilanciare costruzione e adeguamento dei sistemi di depurazione e fognari, migliorando il sistema di gestione e accorpando il ciclo idrico a quello dei rifiuti.
- Efficientare la depurazione delle acque reflue, rendendole risorsa per settori strategici.
- Migliorare i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale.
- Regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e acque grigie, acque di sentina). Fondamentale anche istituire delle zone speciali di divieto di qualunque tipo di scarico.
- Avviare politiche di prevenzione per una gestione più consapevole dei rifiuti e per la salvaguardia di coste e mare.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).