Temperature da record anche a fine agosto: l’estate 2024 non dà tregua alle regioni del Centro-Sud. Ma quanto durerà ancora il caldo?
L’alta pressione potrebbe indebolirsi nelle prossime ore, causando una situazione di instabilità soprattutto nelle zone interne e montuose delle regioni centro-meridionali. Piogge e acquazzoni potrebbero quindi abbattersi su Umbria, zone interne del Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Una situazione di instabilità che però è destinata a esaurirsi in fretta. Nei prossimi giorni, infatti, l’anticiclone Caronte tornerà a dominare la scena. Da giovedì 29 agosto, l’alta pressione riprenderà il controllo, facendo risalire le temperature su gran parte del Paese, con punte che potrebbero raggiungere i 40°C, soprattutto al Sud e sulle Isole maggiori.
L’inizio dell’autunno meteorologico, il 1° settembre, sarà quindi caratterizzato da un clima ancora estivo, con condizioni di caldo intenso che continueranno anche al Centro-Nord, con temperature che oscilleranno tra i 35°C e i 37°C.
Un cambiamento significativo potrebbe arrivare solo nella seconda parte della prossima settimana, quando un nuovo vortice ciclonico, proveniente dal Nord Europa, potrebbe finalmente portare un calo delle temperature più marcato e dare il via a una vera svolta stagionale. Fino ad allora, l’Italia dovrà continuare a fare i conti con un’estate che sembra non voler finire.
Un mare sempre più caldo
È piuttosto probabile che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato e che l’estate 2024 possa piazzarsi ai primi posti nella classifica delle estati più calde dal 1800 a oggi.
Piuttosto preoccupanti sono le temperature della superficie del mare. Lo stesso Mediterraneo ha raggiunto livelli allarmanti e quindi ha un impatto diretto anche sulle condizioni meteorologiche estreme sia in mare che sulla terraferma.
Recenti rilevazioni indicano temperature fino a 31,96°C nelle acque al largo della costa egiziana, fenomeno che, tra l’altro, favorisce la proliferazione di specie aliene. Tra queste, si è parlato molto del pesce scorpione, predatore originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, che ha iniziato a diffondersi anche lungo le coste italiane e che preoccupa per il suo potenziale impatto sugli ecosistemi locali. Sebbene al momento la sua presenza sia ancora limitata, gli esperti avvertono che il riscaldamento continuo delle acque potrebbe portare a un’espansione della specie, con conseguenze ecologiche e sanitarie significative.
Le prossime estati: cosa ci riserva il futuro?
Resta dunque da chiedersi se quella del 2024 sarà un caso isolato o se dovremo prepararci a vivere così anche i prossimi anni.
Gli scienziati ci avvisano ormai da diversi anni: il riscaldamento globale è in corso e i suoi effetti sono già evidenti e si intensificheranno col passare del tempo.
Per guardare tutto da più vicino, secondo il Rapporto sul Clima del XXI secolo in Italia, le estati diventeranno sempre più lunghe e calde. I dati raccolti evidenziano un aumento delle temperature medie annuali e una diminuzione dei giorni di gelo, con un’espansione dei periodi di caldo estremo. Entro il 2030, in molte città italiane, sarà sempre più raro vedere temperature sotto lo zero, mentre i giorni con temperature superiori ai 35°C diventeranno la norma, soprattutto nel Sud e nelle isole. Anche le notti tropicali, caratterizzate da minime superiori ai 20°C, aumenteranno, rendendo il riposo notturno difficile per molte persone.
Secondo il report quindi, le prossime estati si allungheranno e potrebbero durare anche 5 o 6 mesi rendendo ordinarie le condizioni che ora sono ancora considerate eccezionali.
