Uccisa l'orsa Kj1: il decreto di Fugatti firmato nella notte

La Provincia di Trento ha annunciato l'abbattimento dell'orsa Kj1. Maurizio Fugatti ha firmato il decreto solo ieri.

Uccisa l'orsa Kj1: il decreto di Fugatti firmato nella notte - immagine di copertina

    La Provincia di Trento ha annunciato l’abbattimento dell’orsa Kj1. Dopo aver ritirato le precedenti ordinanze sospese dal Tar, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha firmato il decreto per l’uccisione dell’orsa che, il 16 luglio scorso, aveva aggredito un 43enne francese in località Naroncolo, nel comune di Dro.

    “Questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento. Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare” ha annunciato oggi la Provincia di Trento in una nota.

    Cosa dice il decreto sull’orsa Kj1

    Il decreto di Fugatti descrive Kj1 come un’orsa adulta di 22 anni, madre di nove cucciolate. L’animale era responsabile di numerosi danni (ne sono stati registrati 68) e interazioni con l’uomo (7) tutte avvenute nei mesi estivi, secondo analisi genetiche. L’ultimo degli incontri documentati è avvenuto proprio pochi giorni fa il 16 luglio 2024 (i precedenti risalgono al 19 giugno 2017, al 6 giugno 2018, al 23 agosto 2022, al 11 giugno 2023, al 13 luglio 2023, al 12 luglio 2024).

    Tenendo come riferimento il Rapporto Ispra-Muse (2021) , questa serie di eventi collocherebbero l’orsa Kj1 “ai più alti livelli di pericolosità” e, in quanto animale, “ad alto rischio” sempre lo stesso rapporto suggerisce l’immediata rimozione. Secondo l’Istituto, infatti, “non esistono altre soluzioni possibili oltre alla rimozione dell’esemplare dall’ambiente, che andrebbe attuata in tempi più rapidi possibile”.

    Nel corso di quest’anno, è stato già abbattuto un altro orso, un giovane maschio denominato M90: dunque l’eliminazione di Kj1 rientrerebbe nel limite annuale di otto orsi fissato dal rapporto 2023.

    Il decreto di Fugatti cita inoltre il Rapporto istruttorio del Servizio faunistico, che si serve anche dei dati relativi al monitoraggio radiotelemetrico (l’orsa era stata catturata il 23 luglio e le era stato messo un radiocollare). Da queste analisi, emerge che sia la cattura dell’orsa che l’interdizione dell’area sarebbero opzioni non attuabili in tempi utili.

    Le proteste delle associazioni ambientaliste

    Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, ha duramente criticato Fugatti, accusandolo di sottrarsi al controllo di legalità e di ignorare le direttive del Tribunale amministrativo. Brambilla sostiene che l’orsa, difendendo i suoi cuccioli, non rappresentava una minaccia tale da giustificarne l’uccisione.

    L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), insieme a Lav, Leidaa e Oipa, ha impugnato il decreto, denunciando l’incompletezza dell’istruttoria sull’incidente di Dro e criticando il presunto via libera di Ispra.

    In un comunicato ufficiale, ha dichiarato: “Ancora una volta il presidente Fugatti, sprezzante di ogni regola, del rispetto dei cittadini italiani e anche di tutti quei trentini che si sono mobilitati chiedendo di salvare l’orsa, ha condannato a morte e ucciso l’orsa Kj1. Lo ha fatto durante la notte, quasi di nascosto, emanando il decreto che autorizzava l’uccisione di Kj1 senza dare il tempo né al TAR, né alla giustizia e tanto meno alle associazioni di poter esaminare i documenti scientifici e le motivazioni di questa assurda decisione. Lo ha fatto senza adottare prima alcun provvedimento, come ad esempio valutare una traslocazione dell’orsa, o mettere in atto misure di prevenzione”.

    L’Enpa sottolinea che “continuerà a segnalare e a denunciare queste uccisioni insensate e immotivate all’Ue sottolineando come siano state eseguite senza aver messo in campo prima alcuna misura di prevenzione o valutate le numerose alternative all’uccisione così come imporrebbe invece il Pacobace tanto declamato”. 

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