Costruite così bene da entrare nell’immaginario collettivo e nella cultura popolare, sono diverse le leggende metropolitane che continuano a farci venire i brividi.
Non importa quanto hai studiato o quanto pensi di essere razionale: alcune di quelle storie che ti hanno raccontato durante l’infanzia si sono radicate nella mente così a fondo che nemmeno la scienza può convincerti del contrario. Più che leggende metropolitane, sono quasi realtà consolidate.
Dai coccodrilli nascosti nelle fogne ai serpenti che spuntano dal WC, fino alle piante carnivore giganti, ognuna di queste storie ha un grande potere: scatenare ansia, ogni volta che scendi in cantina o ti avvicini al bagno.
Abbiamo raccolto insieme 9 leggende metropolitane che, ancora e nonostante tutto, continuano a terrorizzarci. Buona lettura (se ne hai il coraggio).
I coccodrilli nelle fogne
La leggenda dei coccodrilli nelle fogne nasce negli Stati Uniti, in particolare a New York, dove si narra che negli anni Trenta alcune persone abbiano acquistato cuccioli di coccodrillo come animali da compagnia. Una volta cresciuti e divenuti ingestibili, questi rettili venivano abbandonati nelle fogne della città.
Si racconta che i coccodrilli siano sopravvissuti, adattandosi alla vita sotterranea e crescendo fino all’inverosimile.
Avvistamenti sospetti e occasionali ritrovamenti di animali simili hanno alimentato una tra le più note leggende metropolitane di sempre. Questa storia, infatti, continua a spaventare e incuriosire soprattutto nelle grandi metropoli del mondo.
Aokigahara: la foresta dei suicidi
Aokigahara, una foresta situata alla base del Monte Fuji, in Giappone, è nota per il suo silenzio inquietante e per il numero insolito di persone che si recano qui per porre fine alla propria vita.
La fitta vegetazione e la conformazione geologica della zona creano un ambiente particolarmente cupo, con una quasi totale assenza di suoni per via dell’assorbimento acustico della vegetazione. La foresta è legata a numerose storie di spiriti inquieti e forze maligne che attrarrebbero i visitatori a entrare per non uscirne mai più.
La foresta dei suicidi è un luogo di mistero e dolore che ha ispirato un romanzo e alcuni film e continua ad attrarre ogni anno migliaia di visitatori amanti del dark tourism.
Il cane nero dell’Inghilterra
In Inghilterra, si tramanda la leggenda di un cane nero spettrale, chiamato anche Black Shuck o Barghest. Questa creatura, un enorme cane nero dagli occhi rosso fuoco, sembrerebbe apparire soprattutto nelle campagne o vicino ai cimiteri, spesso nelle notti nebbiose. La sua presenza è considerata un presagio di morte o sventura imminente.
La leggenda è particolarmente radicata nelle contee dell’Inghilterra orientale, come Norfolk, Suffolk e Cambridgeshire, dove si narra che gli incontri con il cane nero siano legati a terribili eventi. Ancora oggi, questa figura spettrale persiste nelle storie locali.
La pianta carnivora gigante
Nel XIX e XX secolo, esploratori e biologi iniziarono a raccontare storie di piante gigantesche in grado di catturare e digerire animali di grandi dimensioni e persino esseri umani.
Una di queste leggende metropolitane narra di una pianta, che secondo alcuni resoconti si troverebbe nelle foreste del Madagascar, dotata di lunghi tentacoli in grado di avvolgere le sue prede. La pianta carnivora gigante è descritta come un’entità famelica e spaventosa, un incubo verde che attira e divora chiunque si avvicini troppo.
Tuttavia, neanche a dirlo, non esistono prove concrete dell’esistenza di tali specie. In molti ritengono che sia un’invenzione di esploratori in cerca di fama o di lettori affascinati dalle meraviglie naturali esotiche.
Il Bigfoot
Il Bigfoot è una figura leggendaria del folklore nordamericano, descritta come una creatura simile a un uomo scimmia di grandi dimensioni, ricoperto di pelo scuro, che si aggira nelle foreste degli Stati Uniti e del Canada.
Il primo avvistamento ufficiale risale agli anni Cinquanta, ma la leggenda ha radici ben più antiche, dai racconti indigeni su uomini delle nevi a quelli su creature giganti delle foreste.
Malgrado gli sforzi di scienziati e ricercatori per trovare prove tangibili, il Bigfoot resta un mistero irrisolto. Decine di avvistamenti e tracce trovate nei boschi continuano ad alimentare l’immaginario collettivo e attirare appassionati e curiosi alla ricerca di prove dell’esistenza di questa strana creatura.
Uomo-Falena
Anche la leggenda dell’Uomo-Falena (Mothman) nasce negli Stati Uniti, precisamente a Point Pleasant, in West Virginia. Tra il 1966 e il 1967, diversi abitanti del posto raccontarono di aver visto una figura alta più di due metri, con grandi ali e occhi rossi, che si librava in volo sopra le case e le strade.
Gli avvistamenti del Mothman sono legati a un disastro reale, il crollo del Silver Bridge sul fiume Ohio nel 1967, in cui persero la vita molte persone. Alcuni ritengono che il Mothman fosse un presagio di quella tragedia, mentre altri lo descrivono come una creatura extraterrestre o uno spirito maligno.
La leggenda dell’Uomo-Falena è diventata famosa a livello internazionale, grazie a testimonianze, articoli e un film del 2002 che ne ha ulteriormente alimentato il mistero.
Chupacabra
Il Chupacabra è una leggenda particolarmente popolare in America Latina, specialmente in Porto Rico, Messico e diverse parti degli Stati Uniti.
La leggenda descrive una creatura di piccole dimensioni, con occhi rossi, artigli affilati e una pelle simile a quella di un rettile o coperta di spine. Il Chupacabra è noto per attaccare il bestiame, in particolare le capre, lasciando sul corpo delle sue vittime segni di morsi e il sangue completamente prosciugato.
Nonostante sia considerato solo una leggenda, molti contadini e abitanti delle zone rurali affermano di averlo visto o di aver trovato il loro bestiame morto in circostanze sospette. Alcuni scienziati però suggeriscono che dietro questi avvistamenti ci possano essere animali malati o cani selvatici.
Il Chupacabra resta comunque una delle creature più inquietanti e misteriose del folklore latinoamericano.
Ragni velenosi nel tronchetto della felicità
Questa leggenda metropolitana è particolarmente diffusa in Europa e racconta che i tronchetti della felicità, le tanto amate piante d’appartamento, possono ospitare dei ragni velenosi.
Secondo la leggenda, una volta portata a casa la pianta, alcuni piccoli ragni si libererebbero dal tronco, diffondendosi nell’abitazione e mettendo a rischio la salute dei residenti con i loro morsi velenosi.
Alimentato da storie di casi isolati di piante infestate, questo mito è diventato parte dell’immaginario comune. Gli esperti però rassicurano che non esistono prove concrete di un legame tra queste piante e specie di ragni pericolosi. Le piante da appartamento come il tronchetto della felicità, infatti, non sono habitat naturali per i ragni velenosi, soprattutto per le specie aggressive.
Serpenti nel WC
La leggenda dei serpenti nel WC è diffusa in diverse parti del mondo e gioca su una delle paure più istintive: trovarsi faccia a faccia con un serpente in un momento di massima vulnerabilità.
Alcuni serpenti velenosi, secondo questa storia, riuscirebbero a risalire le tubature idrauliche, emergendo poi direttamente nel WC, pronti ad attaccare chiunque ci si sieda.
Questa leggenda è stata alimentata da alcuni rari incidenti reali, in cui serpenti (solitamente innocui) si sono effettivamente intrufolati nei sistemi idraulici, trovando così accesso ai bagni di casa. In genere, questo fenomeno è più comune nelle aree tropicali, dove serpenti come i pitoni o alcuni colubridi sono più numerosi e alla ricerca di cibo o rifugio. Spesso, i serpenti finiscono nei WC a causa della loro curiosità naturale o semplicemente per errore, dopo essersi persi in ambienti urbani.