ACAB, la serie: arriva in un momento delicato la fiction sulla celere, il Reparto Mobile di Polizia

da | Gen 20, 2025 | I consigli di managaia.eco, politica | 0 commenti

Dal 15 gennaio 2025, Netflix propone una nuova serie italiana destinata a far discutere: ACAB: La Serie. Ispirata al libro di Carlo Bonini e al film del 2012 diretto da Stefano Sollima, la serie si addentra nelle vicende personali e professionali di una squadra del Reparto Mobile di Roma, meglio noto come “celere”. In un contesto di crescenti tensioni sociali, ACAB: La Serie non si limita a rappresentare le forze dell’ordine, ma le esplora in tutta la loro complessità, tra contraddizioni, fragilità e scelte morali.

Una produzione d’eccellenza: cast e regia

Acab: la serie è diretta da Michele Alhaique con Stefano Sollima come produttore esecutivo, e si avvale di un cast di altissimo livello. Marco Giallini torna nel ruolo di Mazinga (Ivano Valenti), figura iconica della narrazione, mentre Adriano Giannini interpreta Michele Nobili, il nuovo comandante della squadra. Valentina Bellè veste i panni di Marta Sarri, unica donna del gruppo, un personaggio forte e complesso che sfida le dinamiche di genere in un ambiente dominato dagli uomini. Completano il cast Pierluigi Gigante e Fabrizio Nardi, rispettivamente nei ruoli di Salvatore Lovato e Pietro.

La narrazione combina azione e introspezione, offrendo uno sguardo ravvicinato sulle vite dei protagonisti, divise tra interventi nelle manifestazioni e le difficoltà della vita privata. Ogni personaggio porta con sé una storia fatta di compromessi e conflitti, che si riflettono nel loro approccio al lavoro.

Una trama che intreccia azione e introspezione

La trama di ACAB: La Serie ruota attorno a due incidenti molto gravi avvenuti durante le operazioni della squadra durante le manifestazione No Tav, a carico di un ispettore della celera e di un giovane manifestante. Questo metterà in crisi non solo i colpevoli rispetto alla loro etica e il loro ruolo, ma permetterà allo spettatore di conoscere fragilità e profonde sofferenze da parte di tutti i coinvolti, famiglie incluse, ricordandoci che un vendicatore in divisa o un rabbioso manifestante sono entrambi umani, e neanche poi così diversi. L’arrivo di Michele Nobili, un comandante con una visione più moderata e aperta al dialogo, creerà profonde tensioni ma anche nuovi legami.

Parallelamente, la serie mette in luce le vite personali dei protagonisti. Mazinga è un uomo segnato da un profondo senso di abbandono, mentre Marta lotta tra un lavoro che la sta cambiando, il suo passato e il ruolo di madre. Questi elementi umanizzano i poliziotti, permettendo agli spettatori di empatizzare con i personaggi.

Acab: la serie. Un titolo che provoca e fa riflettere

Il titolo ACAB, acronimo di “All Cops Are Bastards“, riporta alla luce un vecchio slogan che da anni è radicato nel dibattito globale sul ruolo delle forze dell’ordine. La serie affronta questa controversia con coraggio, mostrando sia le contraddizioni interne al corpo di polizia, sia le pressioni esterne derivanti dalla crescente sfiducia dei cittadini. La divisa, simbolo di autorità e protezione, diventa un elemento ambivalente, capace di rassicurare e intimorire a seconda del punto di vista.

Un contesto sociale drammaticamente attuale

Il rilascio di ACAB: La Serie avviene in un momento storico particolarmente complesso per le forze dell’ordine italiane. Secondo i dati ufficiali, nel 2024 quasi 300 poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti durante manifestazioni o scontri, segnando un aumento del 122% rispetto all’anno precedente. Le proteste, che hanno superato le 12.000 in un anno, riflettono un clima di crescente ostilità verso le istituzioni.

Episodi recenti, come le manifestazioni seguite alla morte di Ramy Elgaml e gli scontri violenti in diverse città italiane, offrono un contesto che rende la serie attuale e necessaria. ACAB: La Serie non si limita a intrattenere, ma invita a riflettere sulle tensioni sociali e sulle responsabilità condivise.

Un invito alla riflessione

ACAB: La Serie è molto più di un semplice racconto poliziesco. È un’opera che affronta temi complessi come la violenza, il potere, la giustizia e i diritti individuali. La struttura episodica consente di approfondire le dinamiche psicologiche e sociali, trasformando la serie in uno strumento di riflessione e dialogo.

In un periodo in cui il rapporto tra cittadini e istituzioni è sempre più controverso, la serie rappresenta uno specchio della realtà, capace di stimolare un dibattito necessario. ACAB: La Serie non offre risposte semplici, ma pone domande cruciali, spingendo lo spettatore a interrogarsi sul significato di giustizia e sull’equilibrio tra sicurezza e libertà.

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