Alla scoperta delle proprietà del mais corvino, l’antico cereale dimenticato

da | Nov 17, 2023 | agricoltura, ambiente | 0 commenti

Carlo Maria Recchia è un giovane agricoltore di Formigara, un paesino in provincia di Cremona, che dobbiamo ringraziare per averci fatto riscoprire il Mais Corvino, un cereale antichissimo ma che ormai era stato dimenticato, e le sue proprietà.

Carlo Maria aveva le idee chiare fin da bambino. Fin da bambino volevo fare l’agricoltore, ma nessuno mi prendeva sul serio. Poi, quando ho scelto l’istituto di Agraria, hanno cominciato a pensare che forse non era solo un gioco.

Durante gli anni della scuola, nel preparare una ricerca, Carlo viene a conoscenza del Mais Corvino. Una tipologia di mais nero che già 3500 anni fa il popolo Maya conosceva ma di cui in Europa non si hanno tracce né notizie dal 1700.

Incuriosito, Carlo comincia a fare ricerche per scoprire qualcosa di più su questo particolare tipo di mais. Fino a quando viene a conoscenza del fatto che ci sono alcuni semi di Mais Corvino presso la banca del germoplasma delle Isole Svalbard, in Norvegia.

Grazie all’aiuto della scuola, Carlo riesce ad ordinare 40 semi. All’epoca era un ragazzino di appena 16 anni. Decido di provare. Chiedo alla vicina di casa di lasciarmi usare una parte del suo orto e pianto 40 semi, tutti quelli che ho. Ed è così che inizia la sua avventura di imprenditore.

Le piante cominciavano a crescere. Le pannocchie erano nere con riflessi violacei e una strana forma appuntita.

Carlo pensa si può fare!

Utilizzando un vecchio macina caffè del nonno, prova quindi a macinare alcuni semi fino a ottenere una farina con cui prova a fare della polenta. Il risultato è eccezionale! Più scura, ha un sapore intenso e piace a tutti!

Intuito il potenziale successo, l’anno dopo, Carlo prende in affitto 4 pertiche di terra, l’anno successivo 10, e così via… Fino a quando nel 2014, appena ventenne, Carlo apre la ditta CMR Mais Corvino. Ora si sviluppa su ben 45 ettari di terra distribuiti tra la campagna cremonese, il Piemonte e la zona di Reggio Emilia, dove crescono numerose piante di mais. Questa distribuzione non è casuale, ma è una voluta scelta strategica in caso di calamità naturali che potrebbero rovinare il raccolto.

Le proprietà del Mais Corvino

Il Mais Corvino viene considerato un Superfood.

Oltre che ricco di gusto, infatti, il Mais Corvino è anche ricco di ottime proprietà nutrizionali.

Anzitutto, rispetto al comune mais, la varietà Corvino contiene il doppio delle proteine, il 20% in meno di carboidrati e più fibre.

Ricco di betacarotene e flavonoidi, possiede un grande potere antiossidante e combatte i radicali liberi, prima causa dell’invecchiamento.

Carlo Maria Recchia ci tiene inoltre a precisare che tutto lo stabilimento e tutti i processi produttivi sono certificati senza allergeni. Pertanto, anche i soggetti con allergie e intolleranze, prima fra tutti quella al glutine, sempre più diffusa, possono consumare tranquillamente la farina e i prodotti della CMR Mais Corvino.

Coltivazione sostenibile del Mais Corvino

Inutile ricordare che la coltivazione presso la ditta CMR Mais Corvino avviene in maniera del tutto sostenibile. Lo stesso Carlo spiega che il mais corvino è un mais speciale, un alimento raro e prezioso coltivato con metodi sostenibili e macinato a pietra, come una volta.

Per questo motivo, in fase di coltivazione, riserviamo una grandissima attenzione al consumo idrico, e utilizziamo sistemi irrigui che rispondono a un uso consapevole e il più possibile parsimonioso dell’acqua. Inoltre produciamo direttamente il seme locale così da evitare o, quantomeno, limitare i trasporti.

Sempre per quanto concerne il discorso “coltivazione biologica”, Carlo Maria Recchia ci tiene a sottolineare che 10 ettari sono a coltivazione biologica. Per i restanti ettari di terreno si applica la lotta integrata, una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci e l’attuazione di vari accorgimenti. Nel caso specifico della CMR Mais Corvino, attraverso dei droni distribuiamo gli ovuli del Trichogramma brassicae, che contrasta altri insetti dannosi per la coltivazione del mais, e che quindi è funzionale ai programmi di lotta biologica e di lotta integrata.

Macinazione con mulino a pietra, come una volta

Passando poi alla fase della produzione della farina, per prima cosa, il Mais Corvino viene pulito e selezionato attraverso l’uso di moderne macchine selezionatrici. Dopodiché viene macinato nel mulino a pietra aziendale.

Il mulino della CMR Mais Corvino è costituito da due pietre naturali di fiore sardo, poggiate su un basamento di marmo “giallo d’Istria” e abbracciate da una struttura in legno di rovere e ciliegio.

Le ruvide pietre girano lentamente e macinano il cereale senza scaldarlo. In questo modo, fibre e nutrienti preziosi rimangono inalterati.

La farina passa poi attraverso un moderno setaccio a plansichter così da essere calibrata alla perfezione prima di procedere con il confezionamento.

In pratica, oltre a mantener viva un’antica tradizione della campagna lombarda, la macinazione a pietra naturale permette di mantenere intatte tutte le caratteristiche organolettiche del prodotto.

I prodotti a base di Mais Corvino

Insomma, il giovanissimo Carlo Maria Recchia ci ha visto giusto. Sono partito da zero per realizzare il mio sogno e ho salvato un pezzo di storia recuperando un frammento di biodiversità ed ha avuto anche un grandissimo successo. Il Mais Corvino piace perché è unico. Abbiamo richieste da ristoranti, fornerie, aziende alimentari e artigiani da tutta Europa.

D’altra parte, Carlo è il primo e unico produttore e distributore di Mais Corvino in tutta Europa.

Nella stessa CMR Mais Corvino produciamo farina per polenta, birra, pasta trafilata al bronzo, biscotti, gallette, panettoni e colombe, tutte a base di Mais Corvino, comodamente acquistabili anche online, attraverso il suo e-commerce.

Tutti prodotti genuini e ricchi di gusto e sapore, con quel tocco di sana rusticità!

Nell’epoca della crisi, della disoccupazione giovanile e della “fuga dei cervelli”, Carlo Maria Recchia rappresenta una rarità. È l’esempio di un giovane che ha scelto di investire sul suo territorio, di far rivivere una varietà agricola che sembrava scomparsa e ha riattualizzato un mestiere antichissimo, quello dell’agricoltore.

Carlo Maria Recchia
Tag: dieta

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