
Il recente rapporto OCSE dedicato anche all’analfabetismo funzionale, pubblicato il 10 dicembre 2024, ha portato alla luce una problematica allarmante: l’Italia si colloca tra gli ultimi posti in Europa per competenze funzionali nella popolazione adulta. Secondo il documento, oltre un terzo degli italiani tra i 16 e i 65 anni presenta difficoltà significative nel comprendere testi scritti, risolvere problemi quotidiani e utilizzare efficacemente informazioni numeriche.
Questo fenomeno, definito appunto analfabetismo funzionale, rappresenta una sfida culturale e sociale che limita la capacità dei cittadini di partecipare pienamente alla vita economica e civica del Paese. Dopo il nostro articolo sul fenomeno BRAIN ROT, ossia il cervello bruciato dai social media, le cose non sembrano migliorare.
Cosa Significa Essere Analfabeti Funzionali?
L’analfabetismo funzionale non è sinonimo di analfabetismo tradizionale. Mentre quest’ultimo indica l’incapacità di leggere o scrivere, il primo si riferisce a una mancanza di competenze nell’applicare le abilità di base a situazioni concrete. Una persona analfabeta funzionale potrebbe, ad esempio, leggere un articolo di giornale ma non essere in grado di comprenderne il significato profondo, oppure potrebbe incontrare difficoltà nell’interpretare istruzioni scritte, documenti ufficiali o grafici. Questa limitazione non dipende dalla volontà dell’individuo, ma spesso da carenze nell’istruzione, nella formazione continua e nella cultura diffusa.
Cause e Conseguenze del Fenomeno
L’origine dell’analfabetismo funzionale è multifattoriale. Una scuola poco efficace nel promuovere competenze trasversali, l’accesso limitato alla lettura e alla cultura, insieme a una società che privilegia l’intrattenimento rispetto alla conoscenza, contribuiscono al problema. Le conseguenze sono pervasive: un adulto analfabeta funzionale può incontrare difficoltà nel trovare un impiego adeguato, nel gestire le proprie finanze o nel partecipare a decisioni collettive, come il voto. In un contesto lavorativo sempre più complesso, questa carenza rischia di ampliare il divario sociale ed economico, creando sacche di esclusione e aumentando il rischio di povertà.
I Dati del Rapporto OCSE
Il rapporto evidenzia che il 34% degli adulti italiani si trova in una condizione di analfabetismo funzionale, una percentuale significativamente più alta rispetto alla media europea. Tra le competenze maggiormente carenti spiccano la capacità di lettura critica e quella di risolvere problemi utilizzando dati numerici. Gli italiani mostrano anche difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti tecnologici, un aspetto cruciale nell’attuale era digitale. Il dato più preoccupante è che queste lacune non riguardano solo le fasce più anziane, ma anche giovani che escono dai percorsi scolastici senza competenze adeguate.
Come Affrontare il Problema
Affrontare l’analfabetismo funzionale richiede un approccio integrato che coinvolga scuole, aziende, istituzioni e cittadini. Innanzitutto, è fondamentale rivedere i programmi educativi, puntando su una didattica orientata alle competenze pratiche e alla risoluzione di problemi reali. Parallelamente, bisogna promuovere iniziative di formazione continua per gli adulti, offrendo corsi accessibili che possano migliorare le competenze chiave. Anche i media e le imprese hanno un ruolo cruciale: incentivare la diffusione della lettura, del pensiero critico e dell’educazione digitale può contribuire a ridurre il divario.
Una Sfida per il Futuro
L’analfabetismo funzionale non è solo un problema individuale, ma una questione che riguarda l’intera società. Una popolazione con competenze limitate non può contribuire pienamente allo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese. Investire nell’istruzione, nella cultura e nella formazione non è solo un dovere morale, ma una necessità strategica per garantire un futuro più inclusivo e competitivo. Il rapporto OCSE deve essere un punto di partenza per un dibattito serio e per azioni concrete volte a superare questa sfida.