
La COP29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2024, si è svolta presso lo Stadio Olimpico di Baku (in Azerbaijan) dall’11 al 24 novembre.
Vediamo insieme i passaggi principali dell’evento di quest’anno.
Una piattaforma per la Governance Climatica Globale
La Conferenza delle Parti (COP) è l’organo decisionale della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Istituita nel 1994, la COP riunisce annualmente le nazioni per valutare i progressi nella lotta ai cambiamenti climatici, negoziare nuovi accordi e fissare obiettivi per ridurre le emissioni e rafforzare la resilienza agli impatti climatici. È stata, infatti, il palcoscenico di decisioni storiche. Tra queste, ad esempio, il Protocollo di Kyoto (1997), che ha introdotto obiettivi legalmente vincolanti di riduzione delle emissioni per i Paesi sviluppati, e l’Accordo di Parigi (2015), un patto globale per limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C.
In quasi tre decenni, la COP quindi si è evoluta in una piattaforma dinamica per negoziazioni e collaborazioni globali sul clima, coinvolgendo governi, organizzazioni non governative, aziende e società civile. Ogni COP è ospitata da un Paese diverso, offrendo opportunità a regioni diverse di plasmare l’agenda. La presidenza ruota tra cinque regioni riconosciute dalle Nazioni Unite, garantendo una rappresentanza equilibrata. Sebbene ogni COP si basi sul lavoro delle edizioni precedenti, si adatta anche alle mutevoli realtà della crisi climatica, affrontando nuove sfide e opportunità.
COP29, Azerbaijan: un vertice storico a Baku
La COP29 si è svolta a Baku, in Azerbaijan, segnando la prima volta in cui il Paese ha assunto la presidenza di questo prestigioso evento globale. Conosciuto per la sua posizione geopolitica strategica e il ruolo proattivo nelle organizzazioni internazionali, l’Azerbaijan ha colto l’opportunità di guidare la Conferenza. Il tema della COP29, Aumentare l’Ambizione e Abilitare l’Azione, ha sottolineato l’impegno del Paese nel promuovere la collaborazione e l’innovazione. Ospitata nello stadio ultramoderno di Baku, la Conferenza dunque ha riunito leader mondiali, esperti climatici, attivisti e rappresentanti dell’industria provenienti da oltre 190 nazioni.
Il presidente Ilham Aliyev ha aperto il vertice con un discorso incisivo, ribadendo la dedizione dell’Azerbaijan alla lotta contro i cambiamenti climatici. Il suo intervento ha inoltre evidenziato le sfide climatiche del Paese, tra cui la riduzione dei flussi fluviali, la diminuzione delle riserve di neve nelle montagne e le fluttuazioni dei livelli del Mar Caspio.
L’Azerbaijan è stato scelto all’unanimità da quasi 200 Paesi per ospitare la COP29, un segno di rispetto per il suo ruolo attivo a livello internazionale. Il Presidente ha ringraziato le Nazioni Unite e gli Emirati Arabi Uniti per il loro supporto nella preparazione della COP29, sottolineando la posizione strategica dell’Azerbaijan come ponte tra Est e Ovest, Nord e Sud, promuovendo la cooperazione in vari settori.
Il potenziale tecnico dell’Azerbaijan per l’energia rinnovabile comprende 135 gigawatt a terra e 157 gigawatt offshore. Tra i progetti più rilevanti si annoverano le collaborazioni con Masdar, ACWA Power e bp per la costruzione di centrali solari ed eoliche, con l’obiettivo di generare 6 gigawatt di energia verde entro il 2030. L’Azerbaijan sta inoltre lavorando al cavo energetico Mar Nero-Caspio per esportare energia rinnovabile verso l’Europa.
Nonostante le accuse di essere uno “Stato petrolifero”, l’Azerbaijan produce solo lo 0,7% del petrolio globale e lo 0,9% del gas globale. La sua quota di emissioni globali è appena dello 0,1%. L’Azerbaijan dà priorità allo sviluppo sostenibile, con tassi di disoccupazione e povertà rispettivamente al 5,4% e al 5,2%, un debito estero pari solo al 7,5% del PIL e ambiziosi piani di transizione verde. L’Azerbaijan si impegna per soluzioni climatiche realistiche, bilanciando la transizione verde con le attuali esigenze energetiche. Come Presidente della COP29, il Paese sostiene il multilateralismo, la cooperazione e una valutazione equa delle performance nazionali, basata su politiche sostenibili piuttosto che sulle risorse naturali.
Eventi chiave e azioni alla COP29
La Conferenza di due settimane è stata strutturata in giornate tematiche, ognuna dedicata a un aspetto cruciale dell’agenda climatica. Queste sessioni tematiche sono state progettate per garantire discussioni mirate e risultati concreti. Di seguito alcuni degli eventi e delle decisioni più significativi della COP29.


Vertice sull’azione climatica dei leader mondiali (12–13 novembre)
Il vertice ha riunito capi di Stato per discutere le strategie per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il discorso del Presidente Ilham Aliyev si è distinto per la sua enfasi sull’impegno dell’Azerbaijan a sostenere le nazioni vulnerabili. I leader hanno inoltre discusso l’operatività del Loss and Damage Fund, un meccanismo mirato a fornire assistenza finanziaria ai Paesi colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici. Questo rappresenta un passo importante verso la giustizia climatica.
Giornata della Finanza, degli Investimenti e del Commercio (14 novembre)
Questa giornata ha evidenziato il ruolo cruciale dei sistemi finanziari nell’azione climatica. La presidenza della COP29 infatti ha lanciato l’Iniziativa di Baku per la Finanza, gli Investimenti e il Commercio Climatico (BICFIT). Ha riunito quindi banche multilaterali, fondi climatici e investitori privati per allineare i flussi finanziari agli obiettivi climatici. Proprietari di asset per un valore di 10 trilioni di dollari si sono impegnati a mobilitare risorse per progetti verdi, mentre il settore bancario azero ha destinato 1,2 miliardi di dollari a iniziative sostenibili entro il 2030.
Dichiarazione sulla Riduzione del Metano dai Rifiuti Organici (19 novembre)
Le emissioni di metano rappresentano un elemento critico delle strategie climatiche globali, essendo responsabili di una parte significativa del riscaldamento antropogenico. Alla COP29, oltre 30 Paesi, che rappresentano il 50% delle emissioni globali di metano dai rifiuti organici, hanno approvato una dichiarazione per ridurre i livelli di metano attraverso politiche mirate e innovazioni. Questa dichiarazione si basa sull’Impegno Globale per il Metano stabilito alla COP26.
Iniziativa Acqua per l’Azione Climatica (21 novembre)
La giornata tematica dedicata alla gestione delle risorse idriche si è conclusa con la Dichiarazione di Baku sull’Acqua per l’Azione Climatica. Approvata da quasi 50 Paesi, questa dichiarazione mira a integrare le misure di mitigazione e adattamento relative all’acqua nelle politiche climatiche nazionali. Promuove inoltre la cooperazione transfrontaliera per affrontare le sfide legate all’acqua, come la desertificazione e la perdita di biodiversità. Rappresentanti di alto livello dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e di altre nazioni hanno partecipato al lancio del Dialogo di Baku sull’Acqua per l’Azione Climatica.
Iniziativa Harmoniya per gli Agricoltori
In collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’Azerbaijan ha lanciato l’iniziativa Harmoniya, mirata a potenziare gli agricoltori come agenti chiave nell’azione climatica. Questa iniziativa fornisce una piattaforma per armonizzare sistemi di supporto, finanziamenti e politiche, con un’enfasi sull’agricoltura sostenibile e la riduzione delle emissioni di metano nel settore zootecnico.
Eventi della Zona Verde
La Zona Verde ha ospitato una varietà di sessioni. Tra queste un panel intitolato Donne al comando: campionesse del clima per un futuro sostenibile, che ha evidenziato il ruolo cruciale dell’uguaglianza di genere nella promozione della resilienza climatica.
Un’altra sessione degna di nota ha affrontato le sfide uniche delle piccole isole in via di sviluppo, fornendo approfondimenti da parte di esperti su strategie di adattamento climatico e conservazione della biodiversità.
Aumento degli aiuti climatici ai Paesi in via di sviluppo
Uno dei risultati più rilevanti della COP29 è stato l’accordo per aumentare progressivamente gli aiuti climatici ai Paesi in via di sviluppo, passando dagli attuali 100 miliardi di dollari all’anno a 300 miliardi entro il 2035. Un aiuto che punta a sostenere le nazioni più vulnerabili nell’abbandonare le fonti fossili come carbone, petrolio e gas, nell’adattarsi agli effetti futuri del riscaldamento globale e nel rispondere ai danni causati da eventi climatici estremi.
I rappresentanti delle delegazioni hanno sottolineato che questa decisione, pur non esaustiva, segna una direzione promettente e apre la strada a ulteriori fondi in futuro. Sebbene la cifra sia lontana dai 1.300 miliardi richiesti dai Paesi in via di sviluppo, rappresenta comunque un significativo passo avanti rispetto all’accordo del 2009, ormai in scadenza.
Concludendo la COP29: un’eredità di collaborazione e azione
Alla chiusura della COP29, è evidente che il vertice ha compiuto significativi progressi nell’avanzamento dell’agenda climatica globale. La leadership dell’Azerbaijan è stata fondamentale nel favorire la collaborazione tra nazioni e stakeholder, trasformando la Conferenza da semplice forum di dialogo in un catalizzatore di azioni concrete. L’adozione della Dichiarazione di Baku sull’Acqua per l’Azione Climatica e della Dichiarazione sulla Riduzione del Metano ha messo in evidenza l’attenzione della Conferenza su approcci integrati e orientati alle soluzioni.
L’eredità della COP29 risiede nella sua capacità di colmare divisioni e ispirare la cooperazione. Riunendo governi, leader del settore privato e la società civile, la conferenza ha posto le basi per progressi significativi verso un futuro sostenibile. Guardando alla COP30, le fondamenta gettate a Baku rappresenteranno un punto di riferimento per ambizione e azione.