Quali sono le cinque libertà che ogni animale dovrebbe avere

Gli animali hanno diritti, ma troppo spesso rimangono solo sulla carta. Dalle 5 libertà alla Dichiarazione Universale, esistono principi fondamentali che possono cambiare il nostro rapporto con il mondo animale e l’ambiente, ma spetta a noi metterli in pratica.

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    Quando si parla di diritti, tutti pensano immediatamente alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il documento che sancisce le libertà fondamentali per ogni persona. Ma cosa succede quando si tratta di animali? Anche loro hanno diritti, almeno sulla carta.

    Le 5 libertà per il benessere animale, stabilite nel 1965 dal Farm Animal Welfare Council, sono il riferimento principale per garantire condizioni minime di vita dignitose agli animali. A queste si affianca la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, adottata dall’UNESCO nel 1978, che riconosce la necessità di protezione e rispetto per ogni essere vivente.

    Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali principi vengono sanciti.

    Le 5 libertà: principi fondamentali per il benessere animale

    Le 5 libertà rappresentano i criteri di base per garantire il benessere animale e si riferiscono tanto sia agli animali domestici sia a quelli da allevamento.

    Ecco quali sono e come si applicano:

    • libertà dalla fame e dalla sete: significa garantire un accesso continuo a cibo e acqua adeguati per ogni specie animale. Questo principio si traduce nella necessità di fornire una dieta equilibrata e un’idratazione costante, in base alle esigenze specifiche dell’animale.
    • Libertà dal disagio: prevede che gli animali possano vivere in un ambiente idoneo, con condizioni climatiche e strutturali adeguate. Questo riguarda, ad esempio, la disponibilità di ripari, spazi adeguati e un ambiente che permetta di evitare situazioni di stress e malessere.
    • Libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie: comporta la necessità di cure veterinarie tempestive e adeguate, sia per la prevenzione che per il trattamento delle patologie. Questo include anche la gestione delle pratiche di allevamento in modo da evitare il rischio di malattie e sofferenze evitabili.
    • Libertà di esprimere comportamenti naturali: significa che ogni animale deve poter seguire il proprio istinto naturale, sia nelle relazioni sociali che nelle attività quotidiane. Gli animali da compagnia, ad esempio, devono avere possibilità di gioco e interazione, mentre gli animali da allevamento devono avere spazio per muoversi e comportarsi in modo conforme alla loro specie.
    • Libertà dalla paura e dallo stress: un animale non deve essere sottoposto a condizioni che generano paura o disagio costante. Questo include una gestione attenta nelle pratiche di trasporto, allevamento e interazione con l’uomo, per evitare situazioni di ansia o sofferenza.

    La definizione di queste libertà è un passo importante per riconoscere che gli animali non sono solo risorse a disposizione dell’uomo, ma esseri con esigenze e bisogni specifici. Anche se la loro effettiva applicazione dipende da chi detiene il controllo sui sistemi di produzione e gestione degli animali, molto dipende anche dalle scelte che facciamo tutti i giorni.

    Non possiamo più considerare il benessere animale come un tema trascurabile. L’industria della carne, la distruzione degli habitat naturali, il traffico illegale di specie selvatiche: tutto questo riguarda anche noi, perché influisce sugli equilibri del Pianeta e, in ultima analisi, sul nostro stesso futuro.

    mucca benessere animale

    La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale

    Quando si parla di diritti universali, il primo riferimento che viene in mente è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, che stabilisce i principi fondamentali per la dignità e la libertà di ogni essere umano.

    Se l’umanità ha riconosciuto l’importanza di tutelare sé stessa da ingiustizie e soprusi, il riconoscimento dei diritti degli animali è un processo molto più recente e ancora privo di un’effettiva tutela legale universale. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, adottata dall’UNESCO nel 1978, rappresenta un tentativo di colmare questa lacuna, stabilendo un quadro di principi che dovrebbero garantire rispetto e protezione agli animali. Anche se non ha lo stesso peso giuridico della Dichiarazione sui diritti umani, questo documento tenta di riconoscere il valore della vita animale e il suo diritto a non essere sfruttata.

    Alcuni punti chiave

    Vediamo alcuni articoli chiave:

    • Articolo 1: Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
    • Articolo 2: Ogni animale ha diritto al rispetto. L’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali. Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.
    • Articolo 3: Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli. Se la soppressione è necessaria, deve avvenire deve essere istantanea, senza dolore, né angoscia.
    • Articolo 4: Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi. Ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.
    • Articolo 10: Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo. Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale
    • Articolo 11: Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.
    • Articolo 12: Ogni atto che comporti l’uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie. L’inquinamento e la distruzione dell’ambiente naturale portano al genocidio.
    • Articolo 13: L’animale morto deve essere trattato con rispetto. Le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione salvo che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.
    • Articolo 14: Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo. I diritti dell’animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo.

    È interessante notare come questa Dichiarazione, nonostante sia stata redatta nel 1978, tocchi temi che oggi sono al centro del dibattito sulla sostenibilità e la giustizia ambientale.

    Il concetto di biocidio (articolo 11) e di genocidio animale (articolo 12) sottolineano come l’impatto umano sugli altri esseri viventi non sia solo una questione di singoli casi di maltrattamento, ma un problema sistemico che riguarda intere popolazioni animali e il loro habitat.

    gatti benessere animale

    Leggi, iniziative e scelte individuali: come possiamo agire?

    La tutela degli animali è garantita da leggi e regolamenti che variano da Paese a Paese, con alcune nazioni che hanno adottato misure più avanzate per proteggere il loro benessere. Ad esempio, in alcune parti d’Europa, l’allevamento intensivo è stato limitato o regolamentato con norme più stringenti per garantire il rispetto delle 5 libertà.

    Purtroppo però le leggi da sole non bastano e, come si può constatare facilmente osservando tante realtà esistenti, non tutti sono interessati ad applicarle. In tal senso le associazioni animaliste svolgono un ruolo cruciale nel monitoraggio delle condizioni degli animali e nella promozione di pratiche più etiche.

    Allo stesso tempo, anche ognuno di noi può contribuire facendo scelte consapevoli. Ad esempio, sostenendo il commercio di prodotti cruelty-free e di allevamenti etici o anche evitando di partecipare a spettacoli che impiegano animali per l’intrattenimento. Chi desidera accogliere un animale in casa, dovrebbe scegliere di adottare da rifugi o canili piuttosto che acquistare da allevatori, aiutando così animali in difficoltà. Infine, può essere utile sostenere campagne di sensibilizzazione e petizioni per migliorare le leggi in materia di diritti animali può fare la differenza nel lungo termine.

    Il benessere animale è una questione di scelte

    Parlare di diritti degli animali non significa solo riconoscere che anche loro meritano di essere trattati con dignità, ma implica una riflessione più ampia su come la nostra società interagisce con il mondo naturale. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale esiste da oltre 40 anni, eppure il suo valore rimane perlopiù simbolico. Le 5 libertà, se applicate davvero, potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui alleviamo, utilizziamo e conviviamo con gli animali.

    Ma la vera domanda è: siamo davvero pronti a cambiare?

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