È una tradizione per me, questo pezzo: butto via porto con me. Qualsiasi rivista online io abbia diretto in passato, alla fine dell’anno, decido sempre di ribadire a gran voce le cose buone che voglio portare con me nell’anno successivo, e quelle che invece mi lascerei personalmente indietro. Non è una lista assoluta, ma piuttosto un elenco personale, un modo per fare il punto della situazione e mettere delle buone basi per l’anno che verrà. È chiaro che non tutto potrà essere facilmente escluso o incluso, tanto quanto sia semplice scriverlo in un elenco, ma è un esercizio che vi consiglio di fare. È tanto liberatorio.
Quindi, per managaia.eco, ecco le cose che butto via del 2024 e che porto con me nel 2025.
Sommario
BUTTO VIA
- I Malesseri. Quelle persone che ti tolgono solo energia
- Le bottiglie di plastica. Abbiamo borracce splendide, usiamole. O almeno ricicla bene!
- I vestiti che durano una stagione. La moda passa, i capi di qualità restano.
- Le sneakers con plateau alto. Dai, per favore.
- L’acqua sprecata. Chiudi quel rubinetto mentre lavi i denti.
- Gli elettrodomestici sempre in standby. Spegnili davvero, il pianeta ti ringrazierà.
- I viaggi inutili in macchina. Se puoi camminare, fallo. Se puoi pedalare, meglio.
- I ristoranti all you can eat. Molto spreco e cattivo esempio: imparare a mangiare con misura.
- Le lampadine vecchie. LED ovunque, senza scuse.
- La dieta scombinata. Non sarai giovane per sempre…
- Gli sprechi alimentari. Cucina quello che hai. Congela. Dona.
- I vecchi oggetti elettronici abbandonati nei cassetti. Ricicla, e lascia andare.
- Le email inutili. Lo sai che le email inquinano? Pulisci quella casella.
- Le cose usa e getta. Scegli il riutilizzabile, sempre.
- I voli brevi. Se puoi, prendi il treno.
- Il pasto nei voli lunghi. Sì, mi dispiace, troppe brutte esperienze. Mi porto un panino.
- Le borse di plastica. È tempo di portare con te quelle in tela.
- I cosmetici con microplastiche. Leggi l’etichetta, scegli naturale.
- I cibi confezionati in eccesso. Più sfuso, meno imballaggi.
- Gli imballaggi superflui. Meglio un oggetto nudo che impacchettato cinque volte.
- Le litigate superflue. “Volemose bene”
- Le persone superflue . O anche no.
- Gli arredi usa e getta. Compra meno, scegli meglio.
- Le sigarette buttate a terra. Sono veleno per il suolo e il mare.
- I pensieri del tipo ‘non serve a nulla’. Ogni piccolo gesto conta.
- Gli oggetti che non usi mai. Dona, regala, ridai vita.
- I vecchi pregiudizi. La sostenibilità non è per pochi: è per tutti.
- Il vino cattivo. Non bisogna mica bere per forza…
- La gente ottusa. L’analfabetismo funzionale è un problema
- La cucina fatta senza amore. Sarà banale, ma è quello l’ingrediente principale
- La pigrizia. Una è la vita, non perdere troppo tempo
- I buoni propositi. Si mi hanno stufato, soprattutto quelli che già sai che non rispetterai.
PORTO CON ME
- La borraccia riempita ogni giorno. Ogni sorso conta.
- Le borse riutilizzabili ovunque. Tasche, zaini, auto. Sempre pronte.
- Gli abiti in tessuti naturali. Cotone biologico, lino, lana rigenerata.
- I genitori anziani. Questa è l’era dei grandi anziani, ma sono felice che ci siano ancora.
- I mercati del contadino. Mangiare con criterio fa bene
- I prodotti sfusi. Porta i tuoi barattoli e riempi solo ciò che serve.
- Le risate a squarciagola. Dicono che ridere allunghi la vita
- La corsa. O più in generale l’attività fisica, e non c’è bisogno di spiegare perché.
- I pannelli solari (anche piccoli). Energia pulita, dalla tua casa.
- Le ricette anti-spreco. Zuppe con le verdure avanzate, dolci con frutta matura.
- Le scarpe riparate. Aggiusta, non buttare.
- Le lampadine a LED. E lasciale accese solo quando servono.
- I grandi ristoranti. Sono una fan dell’alta cucina, non smetterò mai di esserlo
- I ristoranti buoni di quartiere. Sono una fan della cucina tradizionale
- I ristoranti etnici. Sono anche una fan della cucina etnica
- Un po’ di dieta. Con tutti questi ristoranti, ci vuole.
- Le piante aromatiche in balcone. Basilico, timo, salvia: freschezza a portata di mano.
- Il vino buono. Se non devi guidare, che son dolori.
- I libri sulle pratiche sostenibili. Sapere è potere.
- Managaia.eco. È bello lavorare per qualcosa in cui credi.
- La bicicletta. Anche per brevi tragitti, anche quando piove.
- I prodotti a impatto zero. Acquista da chi produce in modo etico.
- Le vacanze in natura. Meno resort, più campeggio e rifugi.
- Le seire TV. Sì lo so, la vita è fuori dal divano ma ne sono appassionata
- il quattordicesimo rewatch di The BIg Bang Theory. No comment.
- Le energie rinnovabili. Passa all’energia verde.
- Le candele di cera naturale. Atmosfera calda, senza petrolati.
- Le stoviglie compostabili (o meglio, lavabili). Niente plastica a tavola.
- Gli abbonamenti ai treni. Spostarsi in modo sostenibile è anche un piacere.
- I semi da piantare. Ogni balcone può diventare un micro-giardino.
- Le persone che ti ispirano a cambiare. Circondati di chi crede in un futuro migliore.
- Le amicizie vere. Che non ti fanno sentire sola
- La voglia di scrivere un nuovo elenco anche l’anno prossima. Vi tocca.