Forse vi sarà sfuggito il caso Trump Jr. nella laguna di Venezia mentre il mondo parlava di elezioni USA.
Lo scorso dicembre il figlio del presidente americano, ha partecipato a una battuta di caccia nelle aree umide di Campagna Lupia, a ridosso della laguna di Venezia, in un’area di valore ecologico rilevante e parte della Rete Natura 2000.
L’episodio ha acceso i riflettori su un tema cruciale: la tutela delle aree protette e la gestione sostenibile della caccia.
Il video della discordia: la battuta di caccia che ha fatto infuriare gli animalisti
A far esplodere la polemica è stato un video diffuso da Field Ethos – The global hunt for adventure, dove appare Trump Jr. mentre spara ad alcune anatre, tra cui una casarca, specie considerata protetta a livello europeo.
Le immagini hanno generato l’immediata reazione delle associazioni animaliste, che hanno denunciato l’episodio come una violazione delle norme sulla tutela della fauna selvatica. Il consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni, ha formalizzato una denuncia, sostenendo che la battuta si sia svolta in un’area classificata come “zona speciale di conservazione”, dunque soggetta a regole stringenti per quanto riguarda la caccia.
Le autorizzazioni ci sono, ma resta l’ombra delle irregolarità
L’assessore regionale alla Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari, ha confermato che Trump Jr. era in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie, incluso il permesso venatorio e l’assicurazione obbligatoria per i cacciatori stranieri. Eppure, i dubbi restano: è ancora da chiarire se la caccia abbia rispettato integralmente le normative vigenti, soprattutto quelle che vietano l’abbattimento di esemplari appartenenti a specie in via di protezione, come la casarca. La procura di Venezia ha aperto un fascicolo per accertare eventuali violazioni e stabilire eventuali illeciti nell’ambito della gestione della battuta.
La laguna di Venezia: un ecosistema da proteggere
La laguna di Venezia non è solo uno scenario iconico a livello mondiale, ma anche un ecosistema delicato e vitale, inserito tra le aree di maggiore rilevanza naturalistica d’Europa.
Parte integrante della Rete Natura 2000, la laguna ospita numerose specie di uccelli acquatici, molte delle quali nidificano o sostano durante le migrazioni. È un territorio che funge da barriera naturale contro l’erosione e che regola l’equilibrio idrico del territorio veneziano.
La presenza di attività venatorie poco regolamentate, come dimostra il caso Trump Jr., rischia di compromettere gli sforzi di conservazione e la biodiversità dell’area della laguna di Venezia. Non a caso, la laguna è soggetta a numerosi vincoli ambientali, sia a livello nazionale che comunitario, ed è sorvegliata da diversi enti per la tutela del patrimonio naturale e della fauna.
Cosa ci insegna questo caso? Tra controlli e tutela ambientale
Questa vicenda mette in evidenza l’urgenza di rafforzare i controlli e migliorare la gestione delle aree protette in Italia. La caccia sostenibile è compatibile con la conservazione, ma solo se accompagnata da regole rigorose e rispetto delle normative.
In un momento in cui la crisi climatica impone una maggiore attenzione agli equilibri naturali, episodi come questo ci ricordano che il patrimonio ambientale va protetto non solo per ragioni etiche, ma anche per garantire un futuro equilibrato agli ecosistemi. La sensibilizzazione pubblica su questi temi è fondamentale: solo una cultura della tutela può prevenire situazioni simili e garantire la salvaguardia di luoghi preziosi come la laguna di Venezia.