
Un giorno dopo l’altro, le pagine di un calendario scandiscono abitudini, appuntamenti, scadenze. Ma cosa accade se quei giorni smettono di rappresentare solo il tempo e iniziano a raccontare vite spezzate? Da questa domanda nasce il Calendario Rosso, un progetto di sensibilizzazione contro il femminicidio che trasforma un oggetto comune in un potente strumento di consapevolezza collettiva. Ideato pro-bono da Havas Italia, con il patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione di CNC Media, l’iniziativa sostiene Donnexstrada, associazione che da anni accompagna e protegge donne vittime di violenza. La presentazione ufficiale si è svolta alla Camera dei Deputati, su iniziativa dell’onorevole Chiara Gribaudo, in un momento storico in cui la cronaca continua a restituire dati drammatici e una realtà ancora lontana dall’equità e dalla sicurezza.
Un calendario che racconta l’assenza
Il Calendario Rosso nasce da un’idea di Antonello Falcone e Francesca Baiguera, sviluppata sotto la direzione creativa di Alasdair Macgregor Hastie, con un intento preciso: sovvertire il linguaggio visivo del tempo. Le sue pagine rosse non celebrano più le festività, ma segnano i giorni in cui una donna è stata uccisa. In Italia, la media è di un femminicidio ogni 3,8 giorni.
Accanto al rosso, le pagine nere diventano spazi informativi: linee guida di prevenzione, numeri utili, riferimenti concreti per chi cerca aiuto. L’oggetto quotidiano diventa così un manifesto civile, una presenza tangibile che riporta nel quotidiano ciò che la società tende a rimuovere.
L’urgenza dei numeri e il vuoto delle statistiche
Nel 2025, i dati sull’uccisione di donne in Italia parlano chiaro: oltre 60 femminicidi nei primi otto mesi dell’anno, 70 secondo l’Osservatorio Nazionale di Non Una di Meno, con un totale di 82 morti legate alla violenza di genere, compresi i suicidi indotti. Lombardia, Campania, Toscana, Lazio e Piemonte sono le regioni più colpite. Le vittime hanno un’età media di 55 anni, ma l’arco varia da un anno a oltre novanta.
Nonostante la portata del fenomeno, in Italia non esiste un registro ufficiale dei femminicidi. Le statistiche emergono da raccolte autonome di osservatori e media, un’assenza che rende più difficile elaborare politiche di prevenzione efficaci e coordinate. Il Calendario Rosso tenta di colmare, almeno simbolicamente, questo vuoto istituzionale, restituendo nomi, date e storie al posto dei numeri.
La forza della memoria come strumento politico
Ogni pagina del calendario si trasforma in un gesto politico e culturale. Ricordare non significa solo commemorare, ma agire. L’iniziativa di Havas Italia e Donnexstrada nasce da questa convinzione: rendere visibile la frequenza della violenza di genere è il primo passo per contrastarla. La collaborazione con istituzioni e media, come il Comune di Milano e CNC Media, amplifica il messaggio e apre uno spazio di dialogo tra cittadinanza e politica. La presentazione alla Camera dei Deputati ha rappresentato un momento di riconoscimento pubblico della necessità di interventi sistemici. L’obiettivo è costruire un linguaggio condiviso che unisca memoria e azione, perché la violenza sulle donne non è emergenza, ma struttura sociale da trasformare.