Non si tratta solo di animali domestici: i cani di assistenza hanno un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di persone con disabilità o esigenze mediche particolari. Grazie a un addestramento specifico, questi cani aiutano a superare barriere fisiche e psicologiche e danno la possibilità a queste persone di essere indipendenti e migliorare la qualità della loro vita.
Ma quali tipi di cani di assistenza esistono, quali razze sono più adatte e come si ottiene uno di questi preziosi compagni in Italia? Scopriamolo insieme.
Cosa sono i cani di assistenza?
I cani di assistenza sono animali addestrati per supportare persone con disabilità fisiche, sensoriali o mediche, facilitando lo svolgimento di attività quotidiane rendendole anche più sicure. Questi cani svolgono compiti che aiutano a superare ostacoli specifici, come segnalare pericoli, avvisare dell’insorgere di crisi mediche, o favorire l’interazione sociale. Il loro addestramento è studiato per rispondere alle esigenze particolari del proprietario, garantendo sicurezza, supporto emotivo e fisico.
Quali sono i principali tipi di cani di assistenza?
Questi cani possono svolgere diverse e specifiche tipologie di assistenza. Vediamole insieme.
- Cani guida per non vedenti. Questi cani aiutano le persone non vedenti a muoversi in sicurezza. Sono addestrati per evitare ostacoli, segnalare cambiamenti di percorso e riconoscere segnali stradali e pericoli.
- Cani per non udenti. Chiamati anche cani per sordi, assistono le persone con problemi di udito riconoscendo suoni importanti, come allarmi, campanelli o suoni vocali, avvisando la persona e guidandola verso la fonte del rumore.
- Cani per il supporto di mobilità. Forniscono assistenza a chi ha difficoltà motorie, come persone che usano sedie a rotelle o camminatori. Possono svolgere attività come aprire porte, raccogliere oggetti caduti o fornire supporto per mantenere l’equilibrio.
- Cani per il rilevamento di crisi epilettiche. Sono in grado di rilevare l’insorgere di una crisi epilettica, spesso prima che avvenga. Questi cani avvertono la persona, permettendo di prendere misure preventive, e in alcuni casi rimangono accanto durante l’evento.
- Cani per il supporto psichiatrico. Assistono persone con disturbi psicologici come ansia, PTSD o depressione. Possono intervenire in momenti di stress, isolando la persona da situazioni difficili o fornendo un supporto emotivo durante crisi di panico o stati d’ansia.
- Cani da supporto per diabete. Rilevano variazioni nei livelli di zucchero nel sangue, avvisando la persona diabetica quando è necessario intervenire. Questo tipo di cane può individuare cambiamenti nella chimica corporea legati a ipoglicemia o iperglicemia.
- Cani per allergie alimentari. Addestrati per individuare allergeni come arachidi, glutine o altri allergeni specifici. Possono identificare la presenza di sostanze pericolose per l’individuo in cibo o superfici, riducendo il rischio di reazioni allergiche gravi.
- Cani per il supporto di persone con autismo. Spesso accompagnano bambini o adulti autistici, aiutandoli a gestire l’ansia, facilitando l’interazione sociale e avvisando in caso di comportamenti pericolosi. Questi cani forniscono anche un senso di calma e supporto emotivo.
- Cani per il supporto medico d’emergenza. Addestrati per persone che potrebbero avere crisi mediche improvvise, come svenimenti o gravi cali di pressione. Questi cani possono richiedere aiuto premendo pulsanti di emergenza o guidare la persona verso un luogo sicuro.
- Cani per il rilevamento del cancro. Anche se ancora in fase sperimentale, alcuni cani sono addestrati per rilevare precocemente il cancro attraverso il fiuto. Studi mostrano che riescono a percepire composti chimici volatili emessi da alcune tipologie di tumore.
- Cani da assistenza per disordine da narcolessia. Supportano persone con narcolessia che possono avere crisi di sonno improvvise, aiutandole a trovare un luogo sicuro o avvertendo il sopraggiungere di una crisi di sonno.
- Cani per il supporto di persone con Parkinson. Aiutano persone affette da Parkinson con difficoltà motorie o di equilibrio. Questi cani possono stabilizzare la persona, assistere con oggetti e aiutare durante episodi di congelamento motorio.
Quali razze si prestano meglio a questo tipo di mansioni?
Non tutte le razze di cani sono adatte al ruolo di cane di assistenza. Ecco le principali razze selezionate per queste mansioni:
- Labrador Retriever e Golden Retriever. Dotati di una natura calma, amichevole e intelligente, sono i più comuni cani guida e per il supporto di mobilità.
- Pastore Tedesco. Sono spesso scelti per il loro fiuto eccezionale, la lealtà e la capacità di protezione, ideali per cani guida e per rilevamento di crisi mediche.
- Barboncino. Oltre ad essere ipoallergenico, è altamente addestrabile e adatto per persone con allergie, anche per rilevamento di allergeni.
- Border Collie. Conosciuti per la loro intelligenza e attenzione, sono scelti per ruoli complessi come supporto medico d’emergenza e per il rilevamento del cancro.
- Boxer e Dobermann. Utilizzati per il supporto psichiatrico e fisico grazie alla loro empatia e capacità di reagire prontamente a situazioni di emergenza.
La scelta della razza dipende dalle esigenze individuali della persona assistita e dalla natura dei compiti da svolgere.
Come si ottiene un cane di assistenza in Italia?
In Italia, il processo per ottenere un cane di assistenza può essere lungo.
Innanzitutto, la persona interessata deve ottenere una valutazione da parte di uno specialista (medico o psicologo) che attesti la necessità di un cane di assistenza. Questo certificato è fondamentale per poter accedere al percorso di assegnazione.
Una volta ottenuto questo certificato, ci si può rivolgere a specifiche associazioni. Ci sono associazioni come Scuola Cani Guida per Ciechi o Progetto Serena Onlus, che forniscono cani addestrati per specifiche esigenze.
Con documentazione alla mano, le associazioni valutano le richieste e selezionano un cane adatto, che viene poi addestrato per rispondere ai bisogni della persona. L’addestramento può durare dai 6 mesi a un anno, e spesso la persona assistita partecipa ad alcune fasi dell’addestramento per favorire il legame con il cane.
Una volta terminato l’addestramento, il cane viene affidato alla persona che lo richiede. Le associazioni offrono solitamente un supporto continuo, con verifiche periodiche per monitorare il benessere del cane e l’efficacia del suo lavoro.
In molti casi, il costo del cane e del suo addestramento può essere alto. Alcune associazioni e fondazioni coprono parzialmente o interamente le spese, ma è anche possibile trovare finanziamenti pubblici o privati per chi è in possesso di certificazioni specifiche.
I cani di assistenza sono una risorsa preziosa e permettono di affrontare situazioni difficili con maggiore sicurezza e indipendenza. Grazie a un percorso formativo mirato e alla collaborazione di associazioni specializzate, ottenere un cane di assistenza in Italia è possibile, e i benefici che ne derivano sono concreti e tangibili.
Dove possono accedere i cani di assistenza
In Italia, i cani di assistenza hanno diritto di accesso ai luoghi pubblici e privati, inclusi ristoranti, trasporti, uffici e strutture mediche. La legge n. 37 del 1974, e successive integrazioni, tutela i diritti di questi cani e delle persone che assistono. Questo significa che negare l’accesso a un cane di assistenza in spazi pubblici è considerato discriminatorio e perseguibile.
Inoltre, il riconoscimento del cane di assistenza avviene tramite certificazione, rilasciata dall’associazione addestratrice. Questo certificato consente alla persona assistita di esercitare il diritto di accesso senza incorrere in sanzioni o limitazioni, migliorando l’inclusività e il rispetto per le persone con disabilità.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).