Zero waste: tutelare l’ambiente evitando di produrre spazzatura. Come si fa? Acquistando solo quello che ci serve, riciclando quanto più possibile, trovando una seconda o terza vita agli oggetti, sfruttando al 100% ogni oggetto.
Alla base di questa filosofia c’è tanta buona volontà, strategie vincenti di riciclo e un amore sconfinato per il Pianeta che ci ospita. Alla base di questa filosofia c’è un patto segreto contro un sistema economico che ci vuole consumatori fino all’inverosimile per seguire la logica del profitto.
C’è chi questa filosofia l’abbraccia appieno. È il caso di Stevie Van Horn, un’attivista zero waste che qualche anno fa ha rilasciato un’intervista per “Vice” per raccontare il suo stile di vita tra le strade affollate e sporchissime di Brooklyn. Oggi Stevie non vive più nella Grande Mela, ha quasi un milione di follower su Instagram e ha creato un brand, il cui punto forte è una lozione per il viso a rifiuti zero che utilizza solo ingredienti di provenienza sostenibile.
Ecco allora che cosa racconta di sé e della filosofia zero waste che segue da diverso tempo.
Stevie Van Horn e la filosofia zero waste
La casa di Stevie Van Horn mostrata nell’intervista di “Vice” sembra provenire da un’altra dimensione. Non tanto nello stile, quanto nel concept, visto che i dettagli fondamentali dello zero waste ci sono tutti, più o meno evidenti. La plastica è una rara eccezione e i materiali non riciclabili sono praticamente sconosciuti: tutto, dalle stoviglie ai mobili, è stato selezionato con la massima cura per ridurre al minimo l’impatto ambientale. E quello che un tempo era il detto antico non si butta via niente per Stevie è un mantra più attuale che mai.
Una delle motivazioni principali che ha spinto Stevie verso questa scelta di vita è la riflessione sul ruolo che abbiamo nel nostro Pianeta.
Qual è il valore aggiunto che diamo stando sulla Terra? La risposta è tutt’altro che lodevole: inquinamento da plastica, deforestazione, emissioni, estinzione degli animali. Questi sono solo alcuni dei contributi negativi che la nostra specie regala al Pianeta.
Pensiamo soprattutto alla plastica: il suo impatto sulla Terra è indiscutibile e allarmante. Di fronte a questa emergenza, Stevie ha deciso che era arrivato il momento di agire: la plastica non aveva più spazio nella sua vita.
Un percorso complesso
Tuttavia, percorrere il cammino del zero waste non è stato semplice, né tantomeno immediato. Si è trattato, appunto di un percorso, iniziato dopo due mesi di preparazione in cui Stevie ha fatto scorta di utensili riutilizzabili, barattoli di vetro e borse di stoffa.
Sono state poi proprio le prime fasi quelle che hanno contribuito a creare ancora più consapevolezza: dimenticare a casa la tazza la mattina e rimanere senza caffe, viaggiare e trovare solo snack confezionati in plastica, andare in giro con un barattolino in cui conserva il compost da portare a casa. Tanti momenti della vita quotidiana che le hanno fatto vedere quanto possa essere complesso seguire questa strada, ma che sono diventati opportunità per imparare e migliorarsi.
Quando Stevie esce di casa, sa di dover portare sempre con sé una tazza di ceramica riutilizzabile e una borsa di stoffa. Questi oggetti sono diventati i suoi compagni costanti nelle sue missioni quotidiane. Ed evitano, come spiega nell’intervista, di contribuire all’enorme quantità di rifiuti che traboccano dai cestini per le strade di Brooklyn.
Quando è in casa, invece, utilizza prodotti per la pulizia della casa (fatti da lei con prodotti bio) che possano avere più funzioni. E congela il compost creando così un prezioso fertilizzante, che viene ritirato dal Comune e utilizzato per abbellire giardini e parchi (una pratica che si rivela essere estremamente benefica anche per la comunità locale).
L’impatto della scelta zero waste
Il simbolo dell’attivismo zero waste di Stevie sta proprio in quel barattolo riempito degli unici rifiuti prodotti in quattro anni e destinati alla discarica. Rifiuti non riciclabili, né riutilizzabili, né compostabili.
Horn racconta che la sua scelta di vivere in modo sostenibile è diventata nel tempo parte della sua personalità: migrando verso questo stile di vita, è diventato parte di lei. E ha contribuito a innescare un piccolo cambiamento, a partire da se stessa.
Una testimonianza di come, con impegno e consapevolezza, ognuno di noi può fare la sua parte per proteggere il Pianeta, a partire da piccole azioni quotidiane.
Cosa ci insegna l’esempio di Stevie
In un mondo dominato dal consumismo, Stevie Van Horn in quanto attivista zero waste mostra un’alternativa. La sua missione è quella di ridurre al minimo il suo impatto sull’ambiente e invita tutti a farlo, abbracciando in toto o solo in parte il suo esempio. Non esiste un Pianeta B e ogni scelta, ogni azione, per quanto piccola possa sembrare, contribuisce al bene collettivo.
Stevie Van Horn è l’esempio di come anche il singolo possa apportare cambiamenti significativi e ispirare altre persone a unirsi alla lotta per un futuro più sostenibile.
Per l’intervista completa a Stevie, puoi cliccare qui.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).