Sembra innocua, spesso è persino carina, a volte profuma anche di pulito: la carta da cucina colorata o decorata è ovunque. Dai tovagliolini con i fiorellini alle carte assorbenti con allegri pois, questi prodotti ci accompagnano ogni giorno in cucina, ma pochi sanno che possono essere una minaccia silenziosa per la salute. E non è solo questione di estetica.
Usare il lato sbagliato della carta da cucina o scegliere tovaglioli intensamente colorati può esporre al rischio di contaminazione chimica dovuta ai coloranti usati. Già, perché dietro quei colori accesi e inchiostri brillanti si nasconde spesso un insieme di sostanze poco rassicuranti: ammine aromatiche, fotoiniziatori, coloranti azoici e perfino bisfenolo A. Composti che non solo non sono amici dell’ambiente, ma nemmeno del nostro organismo.
Il problema emerge soprattutto quando questi materiali entrano in contatto diretto con gli alimenti, magari umidi o grassi, facilitando il trasferimento di sostanze nocive. E non è un’ipotesi remota: molti studi hanno rilevato la presenza di residui chimici anche in prodotti che dovrebbero essere sicuri.
Per questo motivo è importante sapere cosa si nasconde dietro un disegno simpatico o una stampa floreale, quali sono i rischi legati ai coloranti e alle sostanze usate, e perché la scelta della carta da cucina giusta non è solo semplice gusto estetico.
I colori più pericolosi
Quando si parla di rischi legati alla carta da cucina decorata, i coloranti sono i principali indiziati. Le tonalità più accese, in particolare, come giallo, arancione e rosso, sono spesso ottenute con coloranti più aggressivi e potenzialmente tossici, tra cui le famigerate ammine aromatiche primarie.
Questi composti chimici sono associati a effetti cancerogeni e mutageni, e per ottenerli si usano pigmenti come la tartrazina (E102), il Sunset Yellow (E110) o il Ponceau 4R (E124), sotto esame per la loro tossicità potenziale e la capacità di migrare verso gli alimenti. Il problema peggiora se la carta è umida o viene utilizzata per pulire, avvolgere o asciugare cibi caldi o grassi: in queste condizioni la contaminazione è ancora più probabile.
L’altro lato della carta da cucina: il lato sicuro senza coloranti
Molte confezioni di carta da cucina o tovaglioli stampati riportano una piccola dicitura: “Utilizzare la parte non decorata per il contatto con gli alimenti”. Questo perché solo una faccia del prodotto è trattata in modo da rispettare i limiti di migrazione chimica consentiti per uso alimentare. L’altra? È bella, ma non sicura.
La raccomandazione è chiara: mai usare il lato colorato a contatto diretto con il cibo. Eppure pochi leggono l’etichetta, e ancora meno seguono la regola. Anche perché a volte la distinzione tra i due lati non è così evidente. Il risultato? Rischi inconsapevoli e inutili.
Il consiglio è semplice: se proprio vuoi un prodotto decorato, usalo solo come base decorativa, ma mai per assorbire, asciugare o coprire cibi. La scelta migliore? Carta bianca, non decorata e certificata per il contatto con gli alimenti, meglio se compostabile o in fibra certificata FSC.
Cosa si nasconde nei coloranti della carta da cucina e dei tovaglioli
Non sono solo le carte da cucina a essere sotto accusa: anche i tovaglioli usa e getta, soprattutto quelli molto colorati, contengono una miscela di sostanze chimiche che possono rappresentare un vero rischio.
Tra i composti più preoccupanti troviamo:
- Ammine aromatiche primarie: già citate, sono tra le sostanze più pericolose, rilevate in molti test su tovaglioli decorati.
- Fotoiniziatori, come il benzofenone: usati per fissare gli inchiostri durante la stampa, possono trasferirsi agli alimenti e sono collegati a tossicità riproduttiva e rischi ambientali.
- Coloranti azoici: possono liberare ammine aromatiche tossiche e sono sospetti cancerogeni e mutageni.
- Bisfenolo A: conosciuto per i suoi effetti da interferente endocrino, può essere presente come contaminante derivante dalla stampa.
A questi si aggiungono leganti, solventi, resine e additivi, spesso non regolamentati in modo preciso, che rendono la composizione degli inchiostri una vera giungla chimica. In particolare, quando i tovaglioli vengono a contatto con alimenti umidi o grassi, la migrazione delle sostanze tossiche è favorita, aumentando il rischio per la salute.
Più bianco, meno rischi
Quando si tratta di carta in cucina, la semplicità vince sulla fantasia. Un disegno simpatico non vale il rischio di esporre te e la tua famiglia a sostanze chimiche dannose. Spesso, la scelta più “noiosa” è anche quella più intelligente.
E se vuoi dare un tocco personale alla tua tavola o al tuo modo di cucinare, fallo con materiali sicuri, lavabili, durevoli. Il colore si può aggiungere con una tovaglia allegra o con piatti di ceramica colorati o decorati. Ma su carta e tovaglioli, meglio puntare sul bianco.
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