Facciamo un po’ di chiarezza: chi ha inventato Halloween?

Halloween ha origini antiche legate alla festa celtica di Samhain, trasformata nel tempo dal Cristianesimo. Tradizioni simili esistono in Italia e in molte altre culture nel mondo.

Halloween è una festa molto amata, soprattutto dai più piccoli che per un giorno hanno la possibilità di travestirsi e di mangiare dolcetti senza freni. Al contempo è però una festa che fa discutere i più grandi e che talvolta divide: c’è chi sostiene che l’Italia non dovrebbe fare propria una festa che è nata e appartiene agli Stati Uniti, c’è chi pensa che si tratti invece di una festa pagana con ben altre origini e chi addirittura la vede contraria ai principi del Cristianesimo.

Ma quali sono le vere origini di Halloween? Facciamo un po’ di chiarezza in questo articolo, analizzando quando e dove nasce Halloween e cercando di comprendere se è giusto che venga accolto a livello globale o se invece contrasta con i principi di alcune culture e religioni.

Samhain, una festività celtica

Per capire davvero da dove nasce Halloween, dobbiamo tornare indietro di qualche millennio, all’epoca dei Celti. Nelle terre che oggi corrispondono all’Irlanda, alla Gran Bretagna e alla Francia settentrionale, il 31 ottobre segnava la fine dell’estate e dell’anno agricolo con una festività chiamata Samhain. Questo momento rappresentava il passaggio dall’estate all’inverno, dalla luce all’oscurità, una transizione che veniva vissuta come un tempo in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti diventava sottile.

Secondo le credenze celtiche, durante la notte di Samhain, gli spiriti dei defunti potevano tornare sulla Terra. Per placarli e tenere lontane le forze maligne, i villaggi accendevano grandi falò e si mascheravano con pelli di animali per confondersi con gli spiriti. Questo rito di protezione e commemorazione ha fortemente influenzato la nascita di Halloween come lo conosciamo oggi.

La cristianizzazione di Samhain: Ognissanti

Con l’avvento del cristianesimo, la Chiesa cercò di assimilare molte delle feste pagane. Nel VII secolo, Papa Gregorio III spostò la festività di Tutti i Santi, o Ognissanti, al primo novembre, un tentativo di sovrapporre una celebrazione cristiana a Samhain. La vigilia del primo novembre, che in inglese diventò All Hallows’ Eve, iniziò ad acquisire elementi delle antiche credenze celtiche e, nel corso del tempo, si trasformò nell’Halloween moderno.

Come spesso accade ed è accaduto in tutto il mondo, le profonde radici delle tradizioni combattono nella memoria delle persone con il tentativo che la Chiesa ha fatto nel corso dei secoli di cancellarle e sostituirle. Anche se la storia ha visto vincitori e vinti, alle tradizioni tutto ciò sembra non interessare, rimanendo vive negli anni e tramandando la propria storia più di imperatori, re e papi.

E gli Stati Uniti?

Con l’arrivo degli immigrati irlandesi negli Stati Uniti nel XIX secolo, le tradizioni di Samhain si sono trasformate progressivamente in quello che oggi conosciamo come Halloween. La cultura pop sviluppatasi in America nel corso del Novecento e il grande risalto mediatico delle produzioni hollywoodiane hanno reso popolare l’Halloween americano nel mondo. Ma ciò non toglie che le radici di questa festività siano pagane, europee e ben più antiche.

L’Halloween italiano: la questua dei morti

Sebbene Halloween sia spesso considerata una tradizione importata, anche in Italia esistono usanze che ricordano da vicino questa festa. In molte regioni italiane, fino a non molto tempo fa, si praticava la questua dei morti. Nella notte tra il primo e il due novembre, i bambini si vestivano in abiti semplici o scuri e andavano di casa in casa chiedendo cibo o dolci, esattamente come avviene con il trick-or-treating americano. Questi doni non erano solo una forma di elemosina: si credeva che fossero offerte per i defunti, e che chi le offriva avrebbe ricevuto protezione dalle anime vaganti.

In Sicilia, ad esempio, esiste ancora la tradizione delle anime dei morti, dove i bambini ricevono doni dai propri cari defunti, proprio come i bambini americani aspettano i dolcetti durante Halloween. Nella zona delle Marche, invece, si parlava della notte di Ognissanti come di un momento in cui le anime dei trapassati visitavano i vivi, e per loro si lasciavano cibi particolari come le fave dei morti.

E ancora…

Al di fuori dell’Italia, molte altre culture celebrano il ricordo dei morti con riti che hanno paralleli con Halloween. In Messico, ad esempio, il Día de los Muertos (il Giorno dei Morti) è una delle feste più colorate e importanti del Paese. Sebbene sia celebrata in modo molto diverso rispetto ad Halloween, l’idea di commemorare i defunti in una data specifica dell’anno e l’utilizzo di maschere o simboli come i teschi decorati mostra una sensibilità simile.

Anche in Spagna, Portogallo e nei Paesi dell’Europa dell’Est, esistono tradizioni che prevedono offerte per i morti e momenti di riflessione collettiva sul ciclo della vita e della morte. Queste festività dimostrano che il 31 ottobre e i giorni successivi sono, da secoli, un momento speciale in molte culture, non solo negli Stati Uniti.

Una volta per tutte

Halloween non è quindi una festa americana, si tratta invece di una data o di un momento dell’anno il cui significato e simbolismo di è evoluto in modi molto simili in culture anche molto lontane tra loro. La sensibilità verso i morti legata a questo periodo dell’anno è qualcosa che ci accomuna come popolazione globale ed è significativo constatare come in maniere diverse ma simili abbiamo utilizzato storicamente il cibo per esorcizzare il nostro rapporto con la morte.

Nonostante i tentativi della Chiesa di cancellare le tradizioni delle culture conquistate, con l’idea che il Cristianesimo dovesse essere l’unica vera cultura da tramandare, Halloween, ironia della sorte, è sopravvissuto. Festeggiare la questua dei morti, la notte di Ognissanti o le anime dei morti è un qualcosa di tipicamente italiano, fare propria l’antica cerimonia dello Samhain significa sentirsi europei, per cui festeggiare Halloween non significa scimmiottare gli Stati Uniti, come sostengono i meno informati e/o più cocciuti, ma significa rispettare e mantenere vive le nostre tradizioni.

tags: folklore

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