
Non si può dire che quello delle erbe spontanee commestibili non sia un universo da riscoprire. Un tempo colonna portante dell’alimentazione contadina, grazie alla loro grande disponibilità, negli ultimi decenni queste piante sono state abbastanza dimenticate. Eppure, riscoprirle significa non solo portare in tavola dei prodotti della terra davvero gustosi, ma anche ricchi di utilissime proprietà per l’organismo.
Si trovano pressoché ovunque sullo Stivale, in particolare queste erbe crescono rigogliose nei grandi prati incontaminati, che caratterizzano il nostro territorio collinare e montano. Ma quali sono le principali, quelle che sono diventate dei veri e propri simboli della tradizione?
Come cercare e raccogliere le erbe spontanee commestibili
Prima di entrare nel dettaglio delle più conosciute erbe spontanee commestibili, è utile soffermarsi sulle modalità di ricerca e di raccolta di queste preziosissime piante. Per poter procedere in piena sicurezza, e soprattutto senza arrecare danno all’ambiente, è infatti necessario apprendere alcune utili nozioni di base.
Innanzitutto, è necessario imparare a riconoscere queste piante, anche lasciandosi guidare da esperti. Sebbene le possibilità di sbagliarsi non siano elevatissime, non si può di certo rischiare di cogliere l’erba sbagliata, magari non commestibile e dai gravi effetti collaterali. Se si è alle prime armi, di conseguenza, è bene farsi accompagnare da persone formate e, perché no, portare con sé un manuale fotografico per riconoscere le piante.
Dopodiché, bisogna prestare attenzione a dove ci si reca, per raccogliere erbe spontanee. Con un inquinamento ambientale che, purtroppo, raggiunge anche aree un tempo libere dall’azione nefasta dell’uomo, il rischio di contaminazione è sempre molto alto. Per questa ragione, si dovrebbe:
- evitare la raccolta nei pressi di strada, svincoli o centri urbani, soprattutto se aree ad altro traffico;
- non procedere con la ricerca delle erbe nei pressi di grandi centri abitati o, ancora, di fabbriche o altre attività produttive;
- preferire sempre aree naturali dal basso impatto umano, come paesaggi collinari, paesini di montagna e altre zone dal basso traffico stradale e dalla ridotta concentrazione di attività produttive.
Infine, bisogna sempre rispettare i luoghi dove si procede alla raccolta. Non solo evitando di lasciare rifiuti su prati e campi, ma evitando di sradicare intere popolazioni di piante spontanee. La raccolta dovrà essere sempre a macchia di leopardo, così da garantire la possibilità al terreno di rigenerarsi velocemente.
Tarassaco, per il massimo del benessere da un’erba spontanea

È probabilmente l’erba spontanea più conosciuta, anche perché amatissima dai più piccoli per i suoi “soffioni”. È il tarassaco, più comunemente noto come dente di leone: una risorsa preziosa, per via delle sue numerose proprietà nutritive e benefiche.
Le sue foglie possono essere consumate fresche, ad esempio in insalata, oppure si può bollire, così come ottenerne dei gustosi decotti. Croccante e saziante, si caratterizza soprattutto per un sapore leggermente amarognolo, davvero gradevole al palato. Per l’organismo, è un alleato prezioso:
- contiene principi attivi depuranti per il fegato e le vie urinarie;
- facilita la regolarizzazione del transito intestinale, grazie al suo elevato contenuto di fibre;
- apporta buone quantità di vitamine A, C e K, indispensabili per il buon mantenimento della cute, del sistema immunitario e dell’apparato cardiaco.
È utile anche sapere che dalle radici può essere ricavata una bevanda alternativa al caffè.
Borragine, l’erba ricca di acidi grassi benefici

Altra pianta spontanea largamente conosciuta, soprattutto al Centro Italia dove è protagonista di numerose ricette, la borragine è di certo un alleato prezioso, sia per il palato che per il benessere. Facilmente riconoscibile per via dei suoi caratteristici fiori blu, a uso alimentare si utilizzano le foglie.
Di norma, vengono impiegate per la preparazione di ripieni – il più comune, è il ripieno della pasta fresca all’uovo, ma anche per minestre, frittate e molto altro. La pianta ha delle proprietà depurative e antinfiammatorie, tuttavia è soprattutto conosciuta per il suo buon apporto di acidi grassi benefici, utili per ridurre i livelli di colesterolo cattivo e aumentare, invece, la disponibilità di quello buono.
Ortica, un carico di ferro vegetale

Tutti conoscono l’ortica per le fastidiose conseguenze della sua peluria sulla pelle, con l’apparizione di bolle pruriginose e altre irritazioni cutanee. Eppure, opportunamente trattata per rimuoverne il potere urticante, l’ortica è una pianta davvero versatile in cucina.
Dopo la cottura, viene normalmente impiegata per preparare zuppe, risotti, gnocchi e frittate, ma anche nelle classiche minestre di verdure. Dal punto di vista nutrizionale, è perfetta per chi soffre di anemia poiché ricca di ferro – oltre che di calcio, magnesio e di alcune vitamine del gruppo B. Trattandosi di ferro vegetale, e quindi più difficile da assorbire per l’organismo, la si può accompagnare con del succo di limone, che ne facilita proprio la conversione del ferro.
Crescione, non solo una pianta coltivata

Il crescione non ha bisogno di molte presentazioni, perché protagonista di numerose ricette della tradizione italiana. Oggi la maggior parte del crescione che si acquista è coltivato, tuttavia rimane largamente una pianta spontanea. La si trova facilmente nei pressi dei corsi d’acqua, anche lungo i piccoli torrenti di natura, e si riproduce molto rapidamente. D’altronde, il nome crescione deriva proprio dalla capacità della pianta di svilupparsi in pochissimo tempo, anche in condizioni avverse.
Consumata cruda in insalata, oppure per arricchire zuppe e ripieni, è un’erba spontanea commestibile molto fresca e piacevole al palato. Inoltre, apporta buone quantità di vitamina C, ha proprietà antiossidanti contro l’azione dei radicali liberi e depura l’organismo.
Portulaca, ricca di Omega 3

La portulaca è una pianta che da tempo ha trovato largo spazio nell’orto, dove viene coltivata a uso alimentare, così come sui davanzali delle finestre, a scopo decorativo. Le foglie carnose, unite ai bellissimi fiori, la rendono proprio una perfetta soluzione per abbellire i giardini. Tuttavia, rimane una pianta che cresce anche in modo del tutto spontaneo, facile da trovare nei prati o nei sottoboschi.
Consumata cruda in insalata, oppure cotta o bollita, è nota per le sue numerose proprietà antinfiammatorie e per la sua capacità di combattere la ritenzione idrica. Inoltre, è ricca di Omega 3 vegetali, indispensabili per il benessere dell’apparato cardiocircolatorio.
Infine, uno sguardo anche a molte altre erbe spontanee da riscoprire, come la benefica malva, il finocchietto selvatico, la pimpinella e molto altro ancora: tanti prodotti salutari che la natura ci regala, senza nessuno sforzo di coltivazione, per una dieta davvero a bassissimo impatto ambientale.