Etichetta dell'acqua: ti insegno come leggerla (e capire se è inquinata)

Imparare a leggere l'etichetta dell'acqua minerale è fondamentale per scegliere consapevolmente. Parametri come residuo fisso, pH e nitrati indicano la qualità dell'acqua e aiutano a evitare prodotti potenzialmente inquinati, come evidenziato dal recente caso Perrier.

Su ogni bottiglia si trova un piccolo rettangolo stampato, fitto di numeri, simboli e diciture tecniche: è l’etichetta dell’acqua, e contiene molte più informazioni di quanto si immagini. Leggerla attentamente permette di capire non solo quanto l’acqua sia adatta al nostro organismo, ma anche quanto sia sostenibile per l’ambiente. L’etichetta dell’acqua racconta la storia geologica della sorgente, rivela la presenza — o l’assenza — di sostanze potenzialmente nocive, e diventa, per chi la sa interpretare, uno strumento di autodifesa consapevole più che una semplice curiosità da supermercato.

Residuo fisso

Leggere il residuo fisso è il primo passo per scegliere consapevolmente l’acqua che si porta a tavola. Rappresenta la quantità di sali minerali disciolti nell’acqua, misurata in mg/L dopo l’evaporazione a 180°C. Questo parametro permette di classificare le acque in minimamente mineralizzate (meno di 50 mg/L), che sono adatte per i neonati e le persone con problemi renali, oligominerali (tra i 50 e 500 mg/L), ideali per un uso quotidiano perché favoriscono la diuresi e, infine, mediominerali (500 e 1500 mg/L), utili per reintegrare sali minerali per esempio dopo un’intensa l’attività fisica.

Conducibilità elettrica: l’indice della presenza ionica

Etichetta dell'acqua

Espressa in µS/cm (microsiemens per centimetro) la conducibilità elettrica misura la capacità dell’acqua di condurre elettricità, correlata alla presenza di ioni come sodio, potassio, calcio e magnesio. È importante perché indica la purezza e la qualità di un’acqua e la compatibilità con il proprio metabolismo. In particolare, valori inferiori a 250 µS/cm definiscono un’acqua molto leggera, indicata per diete a basso contenuto salino; nel range tra i 250–600 µS/cm si collocano le acque leggere, adatte al consumo di tutti i giorni. Le acque più pesanti (600–1000 µS/cm o più) vengono preferite, generalmente, nella quotidianità di chi fa sport o in particolari situazioni di carenza salina.

pH: l’equilibrio acido-base

Il pH dell’acqua serve a specificare il suo grado di acidità o alcalinità, ovvero quanto è chimicamente equilibrata. La scala va da 0 a 14, con 7 come valore neutro (< 7: acqua acida, pH > 7: acqua basica/alcalina). Come stabilito dal D.Lgs. 18/2023, in Italia, il pH dell’acqua potabile deve essere compreso tra 6,5 e 9,5: valori fuori range potrebbero essere causa di alterazioni del microbiota intestinale, del metabolismo o causare problemi ai reni.

Etichetta dell’acqua e impatto ambientale

Etichetta dell'acqua

I tre parametri considerati finora possono essere utilizzati come sentinelle per fare una valutazione dell’impatto ambientale sull’acqua. Un residuo fisso insolitamente alto può, infatti, segnalare infiltrazioni da fertilizzanti o scarichi industriali. La conducibilità, invece, essendo sensibile alla presenza di ioni, cresce in caso di contaminazioni agricole o urbane. Il pH, infine, se troppo acido o basico, potrebbe segnalare squilibri chimici dovuti a inquinanti come metalli pesanti o detergenti. Letti insieme, perciò, questi parametri rivelano la salute ecologica dell’acqua e le pressioni ambientali a cui è sottoposta.

Nitrati e nitriti per una lettura fast

La presenza di nitrati e nitriti nell’acqua può derivare da attività agricole intensive e uso eccessivo di fertilizzanti. Rappresentano, quindi, segnali inequivocabili di inquinamento antropico, soprattutto da agricoltura intensiva e cattiva gestione dei reflui. La normativa italiana stabilisce un limite massimo di 50 mg/L per i nitrati e 0,5 mg/L per i nitriti. Valori superiori possono essere pericolosi, soprattutto per i neonati, e indicano una contaminazione che richiede attenzione. La loro presenza, anche in tracce, segnala un sistema idrico vulnerabile e contaminato, e la necessità di intervenire su pratiche agricole e depurazione.

Il caso Perrier: quando l’etichetta non basta (ma leggiamola lo stesso)

Il marchio Perrier è stato al centro di uno scandalo che ha sollevato dubbi sulla trasparenza delle etichette. Un’inchiesta del Senato francese ha rivelato che Nestlé Waters, proprietaria del marchio, ha utilizzato trattamenti non autorizzati, come filtri a carbone attivo e raggi UV, per purificare l’acqua, violando le normative europee che vietano tali pratiche per le acque minerali naturali. Nonostante l’assenza di rischi sanitari immediati, la mancanza di trasparenza ha minato la fiducia dei consumatori e sollevato interrogativi sulla reale qualità dell’acqua imbottigliata .

Etichetta dell'acqua

Nonostante ciò, leggere l’etichetta dell’acqua minerale non è un esercizio futile, ma un passo fondamentale per fare scelte consapevoli. Comprendere la funzione dei quattro parametri citati nell’articolo permette di valutare la qualità dell’acqua e proteggere la propria salute. In un mercato dove la trasparenza, purtroppo, non viene sempre garantita, informarsi e prestare attenzione è il minimo che si possa fare per tutelare noi stessi e l’ambiente.

Sull’acqua leggi anche: L’acqua di Roma fa bene?

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