Giochi di Natale: storia dei passatempi da tavola più tradizionali

I giochi tradizionali fanno parte del Natale perché creano momenti di condivisione e continuità tra passato e presente. Conoscerne la storia aiuta a viverli non solo come svago, ma come espressione di tradizioni che uniscono famiglie e generazioni durante le Feste.

Il periodo natalizio, tra la fine di novembre e l’Epifania, è da sempre legato a momenti di pausa e condivisione. Oltre alle feste religiose e ai rituali familiari, questo tempo ha dato spazio anche ai giochi, che nel corso dei secoli sono diventati parte integrante delle celebrazioni. Giocare a Natale non è un modo per passare il tempo, ma una consuetudine che affonda le radici nella storia sociale e culturale italiana. Attorno a un tavolo, tra numeri, carte e regole tramandate, si crea un rito collettivo che unisce generazioni diverse. Capire da dove arrivano questi giochi aiuta a leggere il Natale anche come momento di continuità con il passato.

La tombola: il gioco simbolo del Natale italiano

La tombola nasce a Napoli nel XVIII secolo, intorno al 1734, come alternativa domestica al gioco del Lotto. In quegli anni il Lotto venne limitato durante le festività natalizie per motivi morali e religiosi, e proprio in quel contesto prese forma un gioco pensato per essere praticato in casa. Le cartelle numerate da 1 a 90 e il tabellone centrale riprendono la struttura del Lotto, ma la tombola si distingue per il suo carattere familiare e conviviale.

Uno degli elementi più riconoscibili è il legame con la Smorfia napoletana, un sistema simbolico che associa a ogni numero un significato. Queste associazioni, di origine popolare, hanno contribuito a rendere il gioco più partecipato e narrativo, soprattutto quando i numeri vengono “chiamati” a voce. Nel tempo la tombola si è diffusa in tutta Italia, diventando un appuntamento fisso della Vigilia o del giorno di Natale. Si gioca aspettando che i numeri estratti completino combinazioni crescenti, fino alla tombola finale, spesso segnata con piccoli oggetti come fagioli o pasta secca.

Il Mercante in Fiera: tra lotteria e gioco di società

Il Mercante in Fiera affonda le sue origini nella Venezia del Cinquecento, quando nacque come forma di lotteria popolare con premi finali. Nel corso dei secoli il gioco si è trasformato in un passatempo da tavolo, molto diffuso soprattutto nel Nord Italia e legato ai grandi incontri familiari delle Feste.

Si gioca con mazzi di carte illustrate appositamente e con la figura del banditore, che dirige le fasi di scambio e vendita. L’obiettivo è restare con una carta che corrisponda a uno dei premi messi in palio all’inizio. Il Mercante in Fiera è diventato un gioco tipico del periodo natalizio per la sua capacità di coinvolgere gruppi numerosi e creare attesa fino all’ultimo momento.

Le carte da gioco: un patrimonio diffuso in tutta Italia

Le carte da gioco hanno origini antiche e complesse. Le prime testimonianze risalgono alla Cina, dopo l’invenzione della carta, e il loro arrivo in Europa è collocato tra il XIII e il XIV secolo. In Italia si sono affermati mazzi regionali, come le carte napoletane o siciliane, composti da quaranta carte suddivise in quattro semi.

Nel periodo natalizio, le carte diventano protagoniste di numerosi giochi tradizionali, spesso tramandati all’interno delle famiglie. Briscola, scopa, tressette e altri giochi simili trovano spazio durante le Feste perché permettono partite rapide, adattabili a diversi numeri di giocatori, e favoriscono la socialità attorno al tavolo.

Il Sette e mezzo: il rischio come elemento di gioco

Il Sette e mezzo è uno dei giochi più diffusi durante le Feste, soprattutto nel Sud Italia. Utilizza le carte napoletane e si basa su un meccanismo semplice: avvicinarsi il più possibile al punteggio di sette e mezzo senza superarlo. Ogni giocatore decide quante carte chiedere e quando fermarsi, mentre il banco affronta un giocatore alla volta.

Le carte numeriche valgono il loro numero, le figure mezzo punto, e il re di denari può assumere un valore variabile. Il gioco si presta bene al periodo natalizio perché è immediato, crea tensione e si gioca facilmente anche con puntate simboliche.

Il Tressette: strategia e gioco di squadra

Il Tressette è un gioco di carte che prevede due coppie di giocatori e un forte elemento strategico. Si utilizza un mazzo da quaranta carte e ogni giocatore riceve dieci carte. Le prese si svolgono seguendo il seme iniziale, e la vittoria dipende dal valore delle carte giocate.

Tradizionalmente molto diffuso nelle regioni centrali e meridionali, il Tressette è spesso legato alle Feste perché richiede concentrazione, intesa tra i compagni e un ritmo di gioco più riflessivo rispetto ad altri giochi natalizi.

Scopa e Briscola: due pilastri della tradizione

La Scopa nasce nel XVI secolo e viene codificata nel Settecento. Il suo meccanismo si basa sulla cattura delle carte sul tavolo, cercando combinazioni che permettano di “spazzare via” tutto con una sola mossa. È un gioco semplice nelle regole, ma ricco di varianti e strategie.

La Briscola ha origini meno certe, ma è documentata in Italia dall’Ottocento. Si gioca stabilendo un seme dominante che batte gli altri, e il punteggio è dato dal valore delle carte conquistate. Entrambi i giochi sono molto presenti a Natale perché si adattano bene alle partite in famiglia e possono coinvolgere giocatori di età diverse.

Gli scacchi: un gioco invernale più colto

Gli scacchi hanno origini antichissime, risalenti all’India del VI secolo, e arrivano in Europa attraverso il mondo arabo. In Italia sono documentati già nel Medioevo, soprattutto negli ambienti nobiliari. Non sono un gioco natalizio molto popolare come la tombola o le carte, ma durante l’inverno venivano praticati nei momenti di ritrovo domestico.

Si tratta di un gioco di strategia pura, che esula dalla dimensione festiva in senso stretto, ma che rappresenta comunque una forma di intrattenimento legata ai periodi di pausa e di vita domestica.

E ora tocca a voi: giocare come gesto condiviso

I giochi fanno parte del Natale perché rispondono a un bisogno semplice e profondo: rallentare e stare insieme. Le Feste interrompono la routine quotidiana e riportano l’attenzione sulla dimensione familiare e collettiva. In questo spazio sospeso, i giochi tradizionali diventano un punto di incontro tra generazioni, un modo per condividere tempo e storie, oltre che regole e numeri.

Conoscere l’origine di questi giochi aiuta a guardarli con occhi diversi. Accanto alle tradizioni più consolidate, esistono anche alternative più moderne che permettono di stare insieme in modo diverso, senza perdere il senso della condivisione che rende il Natale un momento speciale.

Inoltre, se non vuoi giocare ai soliti giochi, leggi questo articolo per conoscere giochi più moderni da fare con le carte.

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