
Quante volte ci è capitato di infilare un capo preferito in lavatrice e trovarlo, poco dopo, rovinato, ristretto o scolorito? Purtroppo, i lavaggi sbagliati sono una delle cause principali della breve vita dei nostri vestiti. Eppure, imparare a leggere correttamente i simboli delle etichette di lavaggio e a distinguere i diversi tessuti può fare la differenza, non solo per la durata del nostro guardaroba ma anche per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale. Gli indumenti che trattiamo con cura ci accompagnano più a lungo, conservano meglio forma e colore e non finiscono prematuramente tra i rifiuti.
In questa guida scopriremo nel dettaglio i simboli delle etichette di lavaggio e come lavare correttamente i principali materiali.
Perché è importante lavare i vestiti correttamente
Lavare i vestiti non è solo un gesto di igiene quotidiana: è un atto che incide sulla durata dei capi, sul nostro portafoglio e sull’ambiente. Ogni volta che sbagliamo temperatura o ciclo di lavaggio rischiamo di rovinare le fibre, scolorire i tessuti o addirittura restringerli. Questo si traduce in un uso minore del capo e nella necessità di acquistarne di nuovi più rapidamente.
Da un punto di vista ambientale, un lavaggio corretto consuma meno energia e acqua, riduce l’uso di detergenti aggressivi e limita la dispersione di microfibre, soprattutto dai tessuti sintetici. Imparare a gestire la lavatrice in maniera consapevole significa, quindi, unire la cura personale a un comportamento responsabile e sostenibile.
Simboli delle etichette: la guida completa
Le etichette cucite all’interno dei vestiti non sono lì per caso: sono un vero e proprio manuale d’uso del capo. Saper leggere i simboli è fondamentale per non commettere errori. Ecco i principali da conoscere.
- Vaschetta con acqua: indica il lavaggio in acqua. Il numero all’interno specifica la temperatura massima (30°, 40°, ecc.). In alternativa, vengono indicati i pallini: uno per 30°C, due per 40°C, tre per 60°C. Sotto la vaschetta, possono essere indicate una, due o tre linee che indicano la necessità di utilizzare cicli delicati o molto delicati.
- Mano nella vaschetta: lavaggio esclusivamente a mano.
- Vasca barrata con X: il capo non può essere lavato in acqua.
- Cerchio: riguarda il lavaggio a secco professionale. Le lettere al suo interno indicano i solventi ammessi. Un cerchio barrato vieta il lavaggio a secco.
- Triangolo: simbolo del candeggio. Vuoto significa consentito con qualsiasi prodotto; con due linee oblique all’interno indica solo prodotti senza cloro; con CL autorizza l’uso di candeggianti a base di cloro; barrato vieta completamente.
- Quadrato con cerchio: asciugatrice. I pallini all’interno indicano le temperature; eventuali linee sotto segnalano la necessità di un ciclo delicato. Il simbolo barrato vieta l’utilizzo dell’asciugatrice.
- Quadrato con linee: asciugatura naturale. Una linea orizzontale indica asciugatura in piano, tre linee verticali asciugatura gocciolante, due linee nell’angolo sinistro asciugatura all’ombra, linea curva indica che il capo deve essere asciugato appeso.
- Ferro da stiro: stiratura. I pallini indicano la temperatura massima: uno per bassa, due per media, tre per alta. Il simbolo con vapore barrato vieta l’uso del vapore.
Lavaggio dei vari materiali
Non basta conoscere i simboli delle etichette per preservare i capi durante il lavaggio. A volte, per esempio, soprattutto se i capi sono di seconda mano o vintage, potrebbero essere state tagliate. Per questo può essere utile avere un’idea generale dei tessuti e di come vanno trattati.
Cotone
Il cotone è resistente, ma soffre i lavaggi troppo caldi che possono restringerlo. La regola d’oro è lavare a 30° o 40° per i capi colorati, fino a 60° per i bianchi. È preferibile usare centrifughe non troppo elevate per evitare pieghe profonde. L’asciugatrice tende a ridurre la durata del tessuto, meglio asciugare all’aria.
Lana
La lana è delicata e tende a infeltrire se lavata male. Va sempre lavata con cicli dedicati o a mano, in acqua fredda. Mai torcere i capi in lana: meglio tamponarli con un asciugamano e lasciarli asciugare in piano. Un detersivo specifico per lana e cashmere è fondamentale per proteggere le fibre.
Seta
Anche la seta è estremamente delicata. Molti capi necessitano di lavaggio a secco, ma quelli lavabili in acqua vanno immersi a mano in acqua fredda con detergenti delicati. Vietata la centrifuga. Per l’asciugatura, mai esporla direttamente al sole: il rischio è che il colore sbiadisca.
Lino
Il lino è traspirante ma tende a stropicciarsi facilmente. Può essere lavato anche a temperature più alte rispetto al cotone, ma è consigliato mantenersi su 40° per preservare morbidezza e colore. L’asciugatura all’aria è ideale, mentre per la stiratura è meglio intervenire con il capo ancora leggermente umido.
Tessuti sintetici (poliestere, acrilico, elastan)
I sintetici sono pratici ma rilasciano microfibre durante i lavaggi. È bene scegliere cicli brevi e non superare i 30°-40°. Per limitare l’impatto ambientale si possono utilizzare sacchetti cattura-microfibre. Attenzione all’asciugatrice: le alte temperature rovinano le fibre elastiche.
Denim
Il denim non ama i lavaggi frequenti, che lo scoloriscono e lo indeboliscono. È consigliabile lavare i jeans a rovescio, in acqua fredda e con poco detersivo. Per mantenerne il colore, si possono immergere in acqua e aceto bianco prima del primo lavaggio. Meglio evitare asciugatrice e stiratura troppo intensa.
Tessuti delicati (pizzo, viscosa, tessuti tecnici)
Questi materiali richiedono grande cura: lavaggio a mano o cicli molto delicati, sempre con acqua fredda. Per i tessuti tecnici (sportivi, impermeabili) è importante non usare ammorbidenti, che rovinano i trattamenti traspiranti. Il pizzo va asciugato in piano e stirato a bassa temperatura con un panno sopra.
Concludendo
Lavare correttamente i vestiti è un atto di cura: verso ciò che indossiamo, verso il nostro portafoglio e verso il pianeta. Conoscere i simboli e rispettare i materiali ci permette di avere un guardaroba più duraturo, ridurre gli sprechi e contribuire a uno stile di vita più consapevole.