Solo 7 Paesi rispettano le linee guida dell’OMS per la qualità dell’aria (e l’Italia non è tra questi)

da | Mar 13, 2025 | inquinamento, news | 0 commenti

L’inquinamento atmosferico è una delle principali minacce per la salute pubblica e per l’ambiente. Secondo un recente rapporto di IQAir, nel 2024 solo sette Paesi al mondo hanno rispettato le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla qualità dell’aria: Australia, Nuova Zelanda, Bahamas, Barbados, Grenada, Estonia e Islanda.

Mentre alcune nazioni registrano progressi, altre continuano a soffrire livelli di inquinamento estremamente elevati, con impatti devastanti sulla salute e sull’ecosistema.

Le principali cause dell’inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è alimentato da diversi fattori, ma la combustione di fonti fossili come carbone, petrolio e gas naturale è la causa principale. Questi processi rilasciano sostanze nocive, tra cui: particolato fine (PM2.5), responsabile di malattie respiratorie e cardiovascolari; ossidi di azoto, che contribuiscono alla formazione dello smog; anidride solforosa, legata alle piogge acide.

Oltre alle attività industriali e ai trasporti, anche la rapida urbanizzazione e l’espansione delle metropoli stanno aggravando il problema, aumentando la domanda di energia e generando maggiori emissioni.

I Paesi con l’aria più inquinata

Mentre alcuni Paesi stanno migliorando la qualità dell’aria, altre nazioni continuano a registrare livelli preoccupanti di inquinamento. I più colpiti sono:

  • Chad, Bangladesh e Pakistan, dove il livello di PM2.5 supera di oltre 15 volte le raccomandazioni dell’OMS.
  • India, che ospita alcune delle città più inquinate al mondo, tra cui Byrnihat, con livelli di PM2.5 di 128,2 µg/m³.
  • Cina, dove le emissioni industriali e il traffico intenso contribuiscono alla scarsa qualità dell’aria in molte aree urbane.

Questi dati evidenziano come la qualità dell’aria sia un problema particolarmente grave in Asia meridionale e in Africa, dove la regolamentazione ambientale è meno efficace e le infrastrutture di monitoraggio sono limitate.

Un’analisi relativa, ma comunque importante

IQAir è un’azienda svizzera specializzata nella tecnologia per la qualità dell’aria, fondata nel 1963 dai fratelli Manfred e Klaus Hammes. L’azienda si concentra sulla protezione dalle sostanze inquinanti atmosferiche e sviluppa prodotti per il monitoraggio e la pulizia dell’aria.

I dati di IQAir rappresentano una risorsa importante per analizzare l’inquinamento atmosferico, ma presentano alcune limitazioni.

  • Un indice adattato alle regioni: IQAir utilizza l’indice AQI⁺, un’estensione dell’AQI statunitense, che considera il particolato fine (PM2.5), ossidi di azoto, ozono, anidride solforosa e anidride carbonica. Tuttavia, questo indice non è un valore assoluto, ma un riferimento per confrontare diverse aree geografiche.
  • Copertura geografica disomogenea: alcuni Paesi dispongono di un’infrastruttura di monitoraggio avanzata, mentre altre regioni, in particolare in Africa e Asia, hanno pochi sensori, il che può generare stime incomplete.
  • Dati raccolti da sensori distribuiti: la rete di rilevamento di IQAir si basa su sensori gestiti da volontari e istituzioni locali, il che può introdurre differenze nei metodi di misurazione.

Questi fattori indicano che, pur essendo utili per identificare tendenze e criticità, i dati devono essere interpretati con cautela e integrati con altre fonti per ottenere una visione più accurata della situazione globale.

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