
Cuori, rose e cioccolatini. Sta per arrivare San Valentino, la festa degli innamorati. Ma qual è la vera storia di San Valentino? Chi era l’uomo che ha dato origine a questa festività e perché è stato storicamente associato al sentimento dell’amore?
Tra origini pagane e influenze cristiane, tra miti e leggende, ripercorriamo la vera storia di San Valentino e soprattutto capiamo come festeggiare un giorno che, nel corso degli anni, è diventato sempre più una scusa per fare acquisti inutili, piuttosto che per celebrare la relazione con il proprio partner.
Uno, trino, Valentino
Nel raccontare la vera storia di San Valentino bisogna capire prima chi era Valentino. In realtà non lo sappiamo con certezza, infatti la tradizione cristiana identifica almeno tre figure con il nome di Valentino: un sacerdote romano, un vescovo di Terni e un martire in Africa.
La figura più popolare è quella del sacerdote romano, per cui facciamo finta che sia lui e Terni ce devi sta’.
San Valentino fu un martire cristiano vissuto nel III secolo d.C., durante il regno dell’imperatore Claudio II, noto come Claudio il Gotico. Si narra che Valentino fosse noto per la sua bontà e per la sua fede incrollabile. Fu arrestato e condannato a morte per aver disobbedito agli editti dell’imperatore che perseguitavano i cristiani. La sua esecuzione, avvenuta il 14 febbraio del 269 d.C., lo consacrò come martire della fede.
Cosa c’entra Valentino con gli innamorati
Il legame tra San Valentino e gli innamorati nasce da alcune leggende che ne hanno amplificato il ruolo romantico:
- Il matrimonio segreto delle coppie. Secondo una tradizione, Valentino celebrava in segreto i matrimoni tra giovani innamorati, sfidando il divieto imposto dall’imperatore Claudio II, che riteneva i soldati non sposati più idonei a combattere. Valentino proteggeva l’amore e benediceva le unioni, guadagnandosi il titolo di patrono degli innamorati.
- La lettera d’addio. Durante la sua prigionia, Valentino avrebbe stretto amicizia con la figlia cieca del suo carceriere, Asterio. Si dice che, grazie alle sue preghiere, la giovane riacquistò la vista (da lì finì l’amore cieco, ndr). Prima di essere giustiziato, le lasciò un messaggio d’addio firmato “Il tuo Valentino”, dando origine alla tradizione delle lettere d’amore.
- L’origine delle Lupercalia. La Chiesa scelse il 14 febbraio come giorno di San Valentino per cristianizzare i Lupercalia, antiche festività pagane legate alla fertilità e all’amore, che si celebravano a metà febbraio. Questo spiega perché il santo sia associato all’amore romantico.
Gli amori vanno e vengono. L’unica certezza è la morte
San Valentino fu ucciso per aver sfidato le leggi dell’Impero Romano. La sua colpa fu duplice: non solo predicava la fede cristiana in un periodo in cui i cristiani erano perseguitati, ma celebrava anche matrimoni vietati dall’imperatore. Dopo il suo arresto, gli venne chiesto di rinnegare il Cristianesimo e di adorare gli dei pagani. Valentino si rifiutò e fu torturato e decapitato il 14 febbraio, diventando un simbolo di fede e sacrificio.
Incredibile ma vero, l’espressione perdere la testa per indicare lo stato di innamoramento non deriva però dalla decapitazione del patrono dell’amore, ma è principalmente legata alla perdita della ragione e della logica che stanno nel nostro cervello e che perdiamo quando siamo innamorati. Della serie Mai una gioia!
Cuori a San Valentino
Il cuore è diventato il simbolo per eccellenza di San Valentino e dell’amore in generale. Questa associazione risale al Medioevo, quando il cuore era visto come la sede delle emozioni, in particolare dell’amore. Inoltre, l’immagine stilizzata del cuore, che oggi troviamo in biglietti e regali, rappresenta l’amore puro e sincero che San Valentino difendeva nelle sue azioni.
La leggenda di San Valentino, che morì per la sua fede e per il suo sostegno agli innamorati, rafforza l’idea che il cuore sia un simbolo di dedizione e sacrificio per amore.
Anche se i malpensanti diranno che il simbolo del cuore non ricorda propriamente un cuore umano, ma un fondoschiena, che è poi una delle interpretazioni della forma di questo simbolo, assieme al seme di silfio, delle foglie o di due persone che si baciano (nel dubbio noi puntiamo sul seme di silfio, ndr).
Rose rosse per te…
Le rose, e in particolare quelle rosse, sono strettamente legate alla celebrazione di San Valentino. Questo fiore è stato a lungo simbolo dell’amore e della passione, già dai tempi dell’antica Grecia e Roma.
Si racconta che San Valentino regalasse fiori ai giovani sposi come segno di benedizione.
La rosa rossa, associata alla dea Venere (dea dell’amore), divenne il dono perfetto per esprimere i propri sentimenti nel giorno di San Valentino. Ancora oggi, regalare rose è un gesto universale per celebrare l’amore. D’altronde, se son rose, fioriranno!
Curiosità su San Valentino
- San Valentino è anche il patrono dei malati. Oltre che degli innamorati, San Valentino è il patrono di chi soffre di malattie come l’epilessia, per via di leggende che lo associano a guarigioni miracolose.
- Le reliquie di San Valentino. Diverse città in Europa rivendicano di possedere le reliquie del santo. Tra queste ci sono Roma, Terni e Dublino, dove le reliquie di San Valentino sono conservate nella Whitefriar Church.
- La festa è diversa in ogni Paese. In Giappone, ad esempio, sono le donne a regalare cioccolato agli uomini, mentre negli Stati Uniti è consuetudine scambiarsi biglietti e dolci. In alcune regioni d’Italia, invece, si celebra con passeggiate romantiche e scambi di piccoli doni.
L’avvento del capitalismo
Con il tempo, la celebrazione di San Valentino ha assunto un aspetto fortemente commerciale. La festa, che in origine era legata a valori spirituali e romantici, è diventata una delle ricorrenze più redditizie per il mercato. Secondo alcune stime, milioni di euro vengono spesi ogni anno in fiori, cioccolatini, gioielli e cene romantiche.
Questo fenomeno ha portato molte persone a criticare la festa, considerandola una celebrazione del consumismo piuttosto che dell’amore. O meglio, questa è la posizione di chi solitamente si dimentica di acquistare un pensiero per il proprio partner al grido di tanto oramai nessuno festeggia San Valentino e poi si rende conto che il partner ci teneva e ci è rimasto male, allora la si butta sulla rivoluzione…
Per cui per non togliere magia a questo giorno ed evitare la scusante del capitalismo ci pensa la redazione di managaia.eco a darti utili consigli su come fare regali di San Valentino sostenibili, economici, ma che al contempo ricordino al vostro partner che pensate a lui. Leggi qui l’articolo per scoprire 6 idee per festeggiare in modo sostenibile.
Buon San Valentino e… tagliategli la testa! (cit. Regina di cuori)