Le 9 città italiane che fanno meglio la differenziata (e le 3 che la fanno peggio)

Quali sono le città italiane che fanno meglio la raccolta differenziata? Analizziamo le cause del divario Nord-Sud e le possibili soluzioni per migliorare le pratiche ambientali a livello nazionale.

Le 9 città italiane che fanno meglio la differenziata (e le 3 che la fanno peggio) - immagine di copertina

    Il Veneto vince la classifica delle regioni che fanno meglio la raccolta differenziata: tra le città più virtuose d’Italia da questo punto di vista molte infatti sono venete. Ma dando un’occhiata a questa particolare classifica risulta netta la differenza tra Nord e Sud Italia.

    Onde evitare che questo diventi l’ennesimo pretesto per riaccendere l’antica e stupida lotta tra Nord e Sud, vediamo anche quali sono i motivi che hanno portato a questa differenza e quali sono i modi possibili per riallineare i dati sulla raccolta differenziata in tutto lo Stivale.

    La raccolta differenziata è un’abitudine fondamentale per la sostenibilità ambientale e la lotta contro l’inquinamento. Rappresenta infatti una di quelle piccole azioni quotidiane che alla lunga può fare grandi cambiamenti.

    Le 9 città che fanno meglio la raccolta differenziata

    Treviso

    Treviso è la regina indiscussa della raccolta differenziata in Italia. La provincia ha raggiunto una percentuale vicina all’89% grazie a un sistema di raccolta porta a porta estremamente efficiente e a campagne di sensibilizzazione continue. La città si distingue anche per il riutilizzo creativo di molti materiali di scarto.

    Parma

    Parma si conferma ai vertici con una percentuale superiore all’80%. La città emiliana ha introdotto la “tariffa puntuale” che premia i cittadini più virtuosi con bollette ridotte. Parma è anche all’avanguardia nel riciclo della plastica e nella gestione dei rifiuti organici.

    Trento

    Trento è una delle città alpine più virtuose quando si parla di sostenibilità. Con una raccolta differenziata che supera l’80%, la città è da sempre un esempio di gestione oculata delle risorse. Molto del successo deriva da una comunità attiva e dalla forte educazione ambientale nelle scuole.

    Bolzano

    Bolzano non solo si distingue per la qualità dell’aria e la mobilità sostenibile, ma è anche tra le città italiane con la raccolta differenziata più efficiente, con percentuali vicine all’80%. Il segreto di Bolzano è la collaborazione tra amministrazioni locali e cittadini, che si impegnano costantemente a ridurre al minimo i rifiuti.

    Belluno

    Belluno ha conquistato una posizione di rilievo grazie a una raccolta differenziata che sfiora l’80%. La città ha sviluppato un sistema che mette al centro la raccolta dei rifiuti organici e la riduzione dell’indifferenziato. Inoltre, l’attenzione alla sensibilizzazione dei cittadini ha giocato un ruolo fondamentale.

    Vicenza

    Vicenza si è fatta notare negli ultimi anni, superando il 75% di raccolta differenziata. La città ha investito molto in tecnologie all’avanguardia e ha promosso un sistema di monitoraggio che permette di migliorare continuamente le performance, puntando sulla riduzione degli sprechi alimentari e il riciclo degli imballaggi.

    Verona

    Verona ha implementato un sistema innovativo di raccolta rifiuti che prevede il ritiro separato di organico, plastica, vetro e carta, con una percentuale di raccolta differenziata che tocca il 75%. Le amministrazioni locali collaborano strettamente con i cittadini per garantire l’efficienza del sistema.

    Cuneo

    Cuneo si distingue tra le città più virtuose del Nord-Ovest italiano, con una percentuale di raccolta differenziata che supera il 74%. La città ha puntato molto sulla raccolta porta a porta e sulla riduzione del rifiuto secco residuo, promuovendo attivamente una cultura del riciclo.

    Pordenone

    Pordenone è una piccola città che ha raggiunto risultati impressionanti: circa il 73% di raccolta differenziata. Qui il focus è sulla sensibilizzazione e l’educazione ambientale, con un’attenzione particolare alla gestione dei rifiuti organici e al compostaggio domestico.

    Le città che fanno peggio la raccolta differenziata

    Passiamo quindi agli ultimi posti della classifica.

    Napoli

    Nonostante i passi avanti fatti negli ultimi anni, Napoli continua ad avere problemi strutturali con la raccolta differenziata, che si attesta intorno al 35%. La città combatte ancora con problemi di gestione dei rifiuti che richiedono interventi più incisivi.

    Palermo

    Palermo si colloca purtroppo agli ultimi posti nella raccolta differenziata in Italia, con una percentuale che non supera il 15%. Nonostante alcuni tentativi di miglioramento, la città soffre di una gestione inefficiente e di una scarsa sensibilizzazione pubblica.

    Catania

    Catania presenta una delle percentuali più basse di raccolta differenziata, con valori che oscillano intorno al 10%. La mancanza di un sistema efficiente e la scarsa educazione ambientale sono i fattori principali del ritardo della città siciliana.

    I motivi di queste differenze

    Risulta quindi evidente che oltre al Veneto, in generale il Nord Italia è in questo momento storico a un livello più avanzato rispetto al Sud sulla raccolta differenziata, sia dal punto di vista tecnologico che di sensibilizzazione dei cittadini.

    È importante analizzare i motivi di queste differenze, poiché il distacco tra il 10% di Catania e il 90% di Treviso è eccessivo in un momento in cui la sensibilizzazione verso la salvaguardia del Pianeta dovrebbe essere comune.

    Infrastrutture e investimenti

    Al Nord, le amministrazioni locali hanno investito molto di più e da più tempo in infrastrutture e tecnologie per la gestione dei rifiuti. Impianti di riciclo e smaltimento più efficienti, una rete capillare di raccolta porta a porta e centri di trattamento avanzati garantiscono una gestione più efficace dei rifiuti. Al Sud, invece, la mancanza di impianti adeguati, come i centri di compostaggio e le discariche controllate, crea difficoltà nella gestione dei rifiuti differenziati.

    Amministrazione e governance

    Un altro fattore determinante è l’efficienza amministrativa. Al Nord, la gestione dei rifiuti è spesso più centralizzata e regolamentata, con piani strategici a lungo termine che vengono implementati in modo coerente. Al Sud, invece, problemi legati alla corruzione, alla burocrazia e alla scarsa continuità amministrativa rallentano l’adozione di politiche ambientali efficaci.

    Sensibilizzazione e cultura ambientale

    La sensibilizzazione dei cittadini è cruciale per il successo della raccolta differenziata, e al Nord le campagne educative sono state più intense e costanti nel tempo. Le scuole, le amministrazioni e le associazioni locali hanno promosso una maggiore consapevolezza ambientale, che ha portato i cittadini ad adottare comportamenti più responsabili. Al Sud, invece, la sensibilizzazione è spesso meno strutturata e meno radicata nella vita quotidiana.

    Modelli di raccolta differenziata

    Il Nord Italia ha adottato modelli di raccolta più efficienti, come il porta a porta, che facilitano la separazione corretta dei rifiuti da parte dei cittadini. In molte aree del Sud, invece, prevalgono ancora i cassonetti stradali, che incentivano comportamenti meno virtuosi, come il conferimento indifferenziato dei rifiuti.

    Economia e risorse

    Le regioni del Nord, essendo generalmente più sviluppate dal punto di vista economico, dispongono di maggiori risorse finanziarie per investire nella gestione dei rifiuti e per mantenere sistemi di raccolta differenziata più costosi e complessi. Al Sud, le limitazioni di bilancio e la priorità data ad altri problemi economici e sociali spesso impediscono di allocare sufficienti fondi alla gestione dei rifiuti.

    Problematiche legate alla criminalità organizzata

    Al Sud, in particolare in alcune aree della Campania e della Calabria, la criminalità organizzata ha storicamente influenzato la gestione dei rifiuti. La cosiddetta emergenza rifiuti è stata aggravata da infiltrazioni criminali che hanno ostacolato lo sviluppo di un sistema efficiente di raccolta differenziata e smaltimento. Questo ha portato a un circolo vizioso di cattiva gestione, difficoltà di implementazione e bassa partecipazione dei cittadini.

    Tariffa puntuale e incentivi

    Nel Nord Italia sono state implementate più diffusamente politiche di tariffazione puntuale, che premiano economicamente i cittadini che differenziano meglio i rifiuti. Al Sud, queste politiche sono meno comuni o poco efficaci, e non esiste sempre un incentivo economico che spinga i cittadini a separare correttamente i rifiuti.

    Tirando le somme

    In definitiva, le differenze relative allo sviluppo economico tra Nord e Sud Italia hanno portato nel corso degli anni maggiori investimenti per lo smaltimento dei rifiuti proprio nel Nord Italia, a cui parallelamente si è sviluppata una sensibilizzazione dei cittadini, a partire dalle scuole.

    Il Sud ha invece viaggiato più lentamente dal punto di vista economico e ha dovuto concentrare le proprie attenzioni e investimenti su altre problematiche altrettanto importanti.

    Tuttavia, queste differenze non devono essere motivo di divisione, ma di consapevolezza e unione: ragionando come Stato, dovremmo quindi promuovere una politica di incentivi dedicati al rafforzamento delle infrastrutture e alla supervisione nel Sud Italia, in maniera tale da diminuire il divario con il Nord. Sarebbe una di quelle politiche a medio-lungo termine di cui l’Italia avrebbe bisogno per poterne raccogliere i frutti negli anni, invece di procrastinare i problemi o addossarli alle singole regioni.

    Solamente in questo modo si può pensare di combattere il cambiamento climatico con politiche sociali virtuose.

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