La notizia circola ormai da diversi mesi sulle piattaforme social, alimentando la curiosità degli utenti: in Giappone, alcune persone mangerebbero regolarmente terra. Un comportamento insolito agli occhi dei più che, comprensibilmente, proprio sulle piattaforme social ha generato fitti dibattiti. In realtà, quello della geofagia – così è definita l’abitudine di consumare il terriccio – non trova precise radici in Giappone, bensì si tratta di un antico comportamento, rilevabile in diverse civiltà anche fra loro geograficamente lontane. Il fatto che negli ultimi tempi venga impropriamente attribuito al Sol Levante deriva, semplicemente, dalla pubblicazione online di vari video da parte di alcuni utenti giapponesi.
Il fenomeno della geofagia sui social
Dalla fine del 2024, un fenomeno curioso ha preso d’assalto i social network, in particolare la piattaforma TikTok: diversi utenti, inizialmente giapponesi e poi di varie nazionalità, si mostrano a favor di smartphone mentre mangiano manciate di terriccio. Una tendenza online che ha portato all’attenzione del grande pubblico il movimento dei cosiddetti cruncher, ovvero persone convinte che consumare terra possa apportare vari benefici all’organismo.
Eppure la tendenza mostrata online è tutto fuorché nuova. Così come accennato in apertura, si tratta della geofagia, ovvero della pratica di ingerire intenzionalmente terra o altre sostanze simili, come argilla, gesso, sabbia o termitai. Un comportamento ancestrale che è stato storicamente rilevato in numerose civiltà antiche, nonché in oltre 100 specie animali. Ancora, si tratta di una pratica frequente fra i bambini, indipendentemente dalla provenienza geografica, per l’inclinazione di portare alla bocca qualsiasi oggetto o sostanza, terriccio incluso.
Come già spiegato, non si tratta quindi di una tendenza proveniente dal Giappone, bensì di un antico comportamento che ha coinvolto le popolazioni di ampie porzioni del Pianeta. Semmai, il Sol Levante è stato tra i primi protagonisti della sua diffusione online, diventata in pochissime settimane virale.
La geofagia moderna, tra supposti benefici e rischi
Specificato perciò come non vi sia alcuna improvvisa tendenza a mangiar terra in Giappone, bensì un tentativo di cavalcare una certa viralità sui social, perché alcune persone si dedicano alla geofagia anche in tempi moderni? Quali sono i supposti benefici e, soprattutto, i rischi di questa pratica?
Le ragioni della geofagia in tempi antichi
In tempi antichi, oppure tutt’oggi nel regno animale, la geofagia rappresentava un comportamento innato e istintivo, pressoché legato a periodi di forti carestie e carenze nutrizionali. Così come evidenziato da alcuni studi scientifici, le persone vi facevano ricorso per compensare l’assorbimento di minerali indispensabili, il cui apporto risultava molto ridotto data una scarsa dieta.
Non è chiaro come le antiche popolazioni abbiano sviluppato questo comportamento, se coscientemente o accidentalmente, ma l’ingestione risultava giustificata da precise necessità dell’organismo: nel terriccio si possono infatti trovare elementi utili come calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio, zolfo, ma anche ferro, zinco, rame, manganese, iodio e selenio. Eppure, con l’affinamento delle tecniche di agricoltura e allevamento, questa abitudine è stata progressivamente abbandonata, in favore di una dieta ben più sana e varia.
I supposti benefici della geofagia moderna
Per quanto oggi non sia necessario consumare terra per garantire all’organismo i minerali di cui ha bisogno, poiché più che sufficientemente contenuti nei più comuni regimi alimentari, i cruncher sostengono che questa abitudine possa avere degli importanti benefici:
- approfittare di una fonte ampiamente disponibile di sali minerali;
- rinforzare il sistema immunitario;
- migliorare la digestione, in particolare con un più efficiente transito intestinale;
- stimolare le pareti dell’apparato intestinale, grazie ai probiotici contenuti nel terreno.
Non tutti questi vantaggi hanno trovato una specifica conferma scientifica, in particolare sul rinforzamento del sistema immunitario e sull’apporto di probiotici per l’intestino. È però vero che alcune sostanze derivate dal terreno possono migliorare la digestione, come nel caso della bentonite: la cosiddetta argilla alimentare, utilizzata in tutto il mondo proprio come digestivo.
I possibili rischi della geofagia moderna
Per quanto alcuni benefici possano essere riconosciuti, non bisogna dimenticare che la geofagia potrebbe esporre a rischi significativi, soprattutto in contesti moderni. A causa del diffuso inquinamento ambientale, una porzione considerevole del terreno è contaminata: l’ingestione potrebbe perciò esporre all’assunzione involontaria di piombo, arsenico e altri metalli pesanti, nonché microplastiche, fertilizzanti e pesticidi chimici.
A questo si aggiunga che il terreno ospita normalmente microorganismi e batteri pericolosi per la salute, come l’Escherichia coli o il batterio della salmonella, così come parassiti come gli ascaridi – ovvero vermi intestinali – e il pericoloso Toxoplasma gondii, responsabile della toxoplasmosi. È proprio per questo che, per questioni di igiene e di salute, viene consigliato di lavare accuratamente la verdura da orto prima di procedere al consumo. Fatto non meno importante, un consumo prolungato può determinare importanti problemi gastrointestinali o malnutrizione: è quanto emerge dall’analisi dai famosi biscotti di fango – realizzati con terra, sale e grassi animali o vegetali – tipici di alcune popolazioni povere di Haiti, che li consumano per placare la fame. Oltre ai rischi di infezione, nel ridurre il senso di fame, queste gallette di terriccio non spingono al consumo di fonti alimentari più complete, determinando nel tempo dimagrimento e gravi carenze vitaminiche.
In definitiva, per una dieta che apporti benefici rilevabili per l’organismo, è indispensabile affidarsi al medico o al nutrizionista, evitando invece di inseguire trend popolari sui social.