
Quante volte una donna ha iniziato a esprimere un concetto per poi essere interrotta bruscamente da un uomo? O ha ricevuto una spiegazione non richiesta su un argomento che conosce perfettamente? Questi fenomeni, conosciuti come mansplaining e manterrupting, sono manifestazioni di un problema culturale radicato: la tendenza, spesso inconscia, di alcuni uomini a sovrastare la voce delle donne negli spazi pubblici e privati. Capire cosa siano e come contrastarli è il primo passo per ristabilire equità nelle conversazioni.
Mansplaining: quando la spiegazione diventa condiscendenza
Il termine mansplaining nasce dalla fusione delle parole man (uomo) e explaining (spiegare) e indica il comportamento di chi, con tono paternalistico, spiega a una donna qualcosa che lei già conosce, dando per scontato che la sua competenza sia inferiore. Questo fenomeno non riguarda solo l’ambito lavorativo, ma si manifesta anche in contesti sociali e familiari, contribuendo a una dinamica di potere squilibrata che riduce la credibilità e l’autorevolezza delle donne.
Manterrupting: il diritto di parlare negato
Il manterrupting si verifica quando un uomo interrompe una donna in una conversazione, spesso senza motivo valido, impedendole di esprimere il proprio pensiero in modo completo. Questa pratica mina la partecipazione femminile nei dibattiti e nelle riunioni, lasciando meno spazio alle voci delle donne. Diversi studi hanno dimostrato che le interruzioni sono significativamente più frequenti quando a parlare è una donna, segno che il problema è strutturale e non casuale.
Perché accade? Le radici culturali del fenomeno
Sia il mansplaining che il manterrupting affondano le radici in una cultura patriarcale che, per secoli, ha relegato le donne a ruoli di secondo piano, negando loro la piena autorità nel discorso pubblico. La persistenza di questi atteggiamenti è alimentata da stereotipi secondo cui le donne sarebbero meno competenti o meno autorevoli rispetto agli uomini, indipendentemente dalla loro reale preparazione o esperienza.
Come difendersi: strategie di risposta
Contrastare questi fenomeni richiede consapevolezza e assertività. In caso di mansplaining, può essere utile sottolineare in modo diretto la propria competenza: “Grazie, ma conosco bene l’argomento”. Nel caso del manterrupting, una strategia efficace è riprendere la parola con fermezza: “Non ho ancora finito di parlare”. Anche il supporto tra donne e alleati maschili consapevoli può fare la differenza: richiamare l’attenzione su questi comportamenti aiuta a smascherarli e a limitarne la diffusione.
Un cambiamento necessario
Mansplaining e manterrupting non sono semplici inconvenienti della comunicazione, ma sintomi di una disparità di genere ancora presente. Riconoscerli, nominarli e contrastarli è essenziale per costruire una società più equa, in cui tutti abbiano la possibilità di esprimersi senza essere sminuiti o interrotti. La lotta per una conversazione paritaria passa attraverso la consapevolezza e la determinazione a non lasciare che certe dinamiche restino invisibili.