La palma indiana, conosciuta come palmyra (Borassus flabellifer), regala un frutto dalle molteplici virtù, noto anch’esso con il nome di palmyra.
Questa pianta tropicale infatti genera un frutto simile a un cocco nelle sue dimensioni, con una polpa gialla, fibrosa e dolce e con una buccia sottile di colore scuro. La palma indiana è anche una risorsa versatile che trova applicazioni in diversi settori, dalla falegnameria all’erboristeria.
Palmyra: una risorsa per l’organismo
Il palmyra è un tesoro di vitamina C, di vitamine del gruppo B, di fosforo, ferro e calcio, e anche carboidrati e amminoacidi. Questi nutrienti lo rendono un validissimo supporto per reidratare il corpo, reintegrando zuccheri e minerali persi durante la sudorazione soprattutto durante la stagione calda. Il frutto della palma indiana è anche un supporto per lo stomaco e il processo digestivo, supportando i processi gastrici.
Nello specifico, la linfa è un’importante fonte di grassi, proteine, saccarosio e glucosio, oltre che minerali e vitamine del gruppo B. Lo zucchero di palmyra, proprio per questo, è più nutriente dello zucchero di canna grezzo. È interessante notare anche che questo zucchero conserva intatte vitamine e minerali durante il processo di raffinazione, contrariamente ad altri zuccheri raffinati. La polpa del palmyra, infine, è una fonte di vitamina C e vitamina A.
Con soli 43 kcal per 100 g, il palmyra si presenta come una scelta leggera e nutriente.
Utilizzo nella medicina popolare
Ciò che rende particolarmente interessante la palmyra e il suo frutto è il loro impiego nella medicina popolare.
Infatti, proprio dove questa pianta è indigena (viene coltivata in India e nel Sud-Est asiatico, mentre in Cambogia cresce spontaneamente), le sue varie parti sono ritenute un efficace rimedio naturale per trattare diversi disturbi.
Le radici, per esempio, vengono impiegate come antielmintico e diuretico e il decotto viene utilizzato per le malattie respiratorie. Lasciate essicare, le infiorescenze si utilizzano per lo stomaco o in caso di ingrossamento di alcuni organi, come fegato e milza. Si utilizza il decotto di corteccia come collutorio, mentre la linfa dei fiori è utile come diuretico, lassativo e stimolante. Le barre di zucchero di palmyra hanno invece proprietà antinvecchiamento.
Studi medici statunitensi hanno amplificato la comprensione delle proprietà medicinali della palmyra e del suo zucchero, attestandone il potenziale benefico.
Come mangiare il palmyra
Quando si consuma questo frutto, è importante evitare di consumare frutti eccessivamente maturi, che potrebbero causare dolori addominali per la fermentazione.
Il frutto fresco, si trova ovunque nei mercati in Indocina. Con la fibra si produce il cosiddetto zucchero di palmyra, barre zuccherine piuttosto dure da spezzare e utilizzare come zollette per dolcificare bevande, tisane, succhi di frutta ed estratti. Il palmyra arriva da noi prevalentemente in questa forma: lo zucchero è acquistabile tramite shop online di prodotti eco e naturali.

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).