Animali strani: perché il pesce palla si gonfia e quanto è pericoloso

da | Apr 23, 2025 | ambiente | 0 commenti

Buffo, goffo, a volte perfino tenero: il pesce palla è uno degli animali marini più sorprendenti, capace di trasformarsi in pochi secondi da pesciolino qualunque a pallone spinoso e letale. Con la sua capacità di gonfiarsi, i colori sgargianti e un veleno tra i più potenti del regno animale, è un maestro della difesa passiva.

Un corpo elastico, denti fusi e una trasformazione che fa paura

Il pesce palla, appartenente alla famiglia Tetraodontidae, è inconfondibile per la sua abilità di gonfiarsi fino a triplicare le dimensioni. Lo fa inghiottendo acqua (o aria, se fuori dall’acqua) e riempiendo un sacco elastico interno. Questo trucco disorienta i predatori e lo rende difficile da ingerire. Alcune specie, come Arothron hispidus o Tetraodon nigroviridis, sfoggiano anche spine cutanee che si rizzano quando il corpo si dilata.

Non solo: il pesce palla possiede una dentatura unica, ovvero quattro denti fusi in due piastre che usa per frantumare conchiglie, crostacei e coralli. La bocca piccola e il muso tozzo nascondono un’arma micidiale.

Ma l’elemento più inquietante resta la tetrodotossina: un veleno neurotossico presente in molti organi (fegato, pelle, ovaie) e mille volte più potente del cianuro. È letale per l’uomo, ma anche per molti altri predatori marini. Eppure il pesce palla non produce il veleno da solo: lo accumula tramite la dieta, nutrendosi di batteri tossici o prede contaminate.

In Giappone, si consuma il fugu, un piatto tradizionale a base di pesce palla che può essere servito solo da chef abilitati con una licenza speciale. La sua tossicità è tale che bastano pochi microgrammi della tetrodotossina contenuta nei suoi organi interni per provocare la paralisi e, in alcuni casi, la morte. Eppure, il fascino del rischio e l’abilità tecnica necessaria per prepararlo hanno reso questo pesce una vera e propria icona della cucina estrema.

Dove vive il pesce palla e che ruolo ha nell’ecosistema

Diffuso in mari tropicali e subtropicali, in particolare nell’Indo-Pacifico, ma anche nel Mar Rosso e in alcune zone temperate, predilige le barriere coralline, le lagune costiere e le praterie di seagrass, dove può mimetizzarsi tra le rocce e i coralli.

È un animale solitario, territoriale e piuttosto sedentario. Passa la maggior parte del tempo raschiando il fondale in cerca di cibo o nuotando lentamente in cerca di rifugi. Alcune specie si sono adattate anche a zone di acqua salmastra o dolce, come il Tetraodon lineatus, noto anche come pesce palla d’acqua dolce africano.

Negli ultimi anni, la diffusione di specie invasive di pesce palla nel Mediterraneo (come il Lagocephalus sceleratus) ha destato preoccupazione. Questi pesci, introdotti dal Canale di Suez, si sono adattati rapidamente, danneggiando la pesca e ponendo rischi per la salute pubblica. La loro espansione è uno degli effetti più eclatanti del cambiamento climatico e della tropicalizzazione dei mari.

Cosa mangia, come si comporta e perché può essere pericoloso anche senza gonfiarsi

Il pesce palla è un onnivoro opportunista: si nutre di molluschi, piccoli crostacei, spugne, alghe e in alcuni casi perfino detriti. La sua bocca robusta e i denti a piastre gli permettono di rompere gusci e coralli senza difficoltà.

Non è un nuotatore veloce, e proprio per questo ha sviluppato strategie difensive molto evolute. Oltre a gonfiarsi, alcuni esemplari usano la colorazione di avvertimento (aposematismo) per segnalare la propria tossicità. In natura, il messaggio è chiaro: “Non mi mangiare”. Alcune specie possono modificare leggermente la colorazione per mimetizzarsi meglio nell’ambiente, sfruttando un sistema di cellule pigmentate simile a quello dei cefalopodi.

Ma non tutti i pesci palla sono tossici allo stesso modo, e alcune popolazioni in cattività possono persino perdere la tossicità per mancanza di batteri simbiotici. Questo però non li rende meno interessanti: il Torquigener albomaculosus crea disegni geometrici simili a mandala per attrarre le femmine, scavando e modellando il sedimento marino con movimenti precisi e metodici. Queste strutture non solo sono esteticamente impressionanti, ma servono anche ad ammortizzare le correnti e proteggere le uova. Un vero architetto degli abissi, che lavora con dedizione per giorni.

Animale molto intelligente, in cattività, il pesce palla è capace di riconoscere chi lo nutre e può persino essere addestrato. Ma resta un animale difficile da gestire e, in alcuni casi, pericoloso.

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