Animali strani: il pesce remo, il serpente degli abissi che ha ispirato miti e leggende

Il pesce remo, o Regalecus glesne, è un enigmatico abitante degli abissi, noto per le sue dimensioni impressionanti e il suo legame con antichi presagi. Recenti avvistamenti hanno riacceso l'interesse verso questo misterioso gigante del mare.

Animali strani: il pesce remo, il serpente degli abissi che ha ispirato miti e leggende - immagine di copertina

    Nascosto nelle profondità degli oceani, il pesce remo (Regalecus glesne) è una delle creature marine più enigmatiche e affascinanti. Con il suo corpo lungo e argentato, che può superare anche gli 8 metri, e la sua pinna dorsale rossa che ondeggia come un nastro, sembra uscito da un racconto mitologico. Raramente avvistato in superficie, questo gigante degli abissi ha dato origine a innumerevoli leggende, alimentate dalla sua apparizione improvvisa e dal suo aspetto spettrale.

    Di recente un esemplare di pesce remo è stato segnalato sulle coste della Baja California, in Messico: questo evento ha destato curiosità tra i biologi marini, ma anche timori tra coloro che credono sia presagio di sventure.

    Ma quanto c’è di vero in queste credenze? E cosa sappiamo davvero di questo straordinario abitante degli abissi?

    Le caratteristiche fisiche del misterioso pesce remo

    Il pesce remo è il pesce osseo più lungo del mondo, con esemplari che possono superare gli 8 metri di lunghezza. Il suo corpo allungato e argentato, con riflessi metallici, ricorda un serpente marino. La pinna dorsale, di un acceso colore rosso, si estende per l’intera lunghezza del corpo, donandogli un aspetto ancora più strano.

    A differenza di molti pesci delle profondità, il pesce remo non possiede una vescica natatoria ben sviluppata, il che lo costringe a un nuoto ondulatorio attraverso la sua pinna dorsale. Gli esemplari giovani presentano appendici filamentose che scompaiono con l’età. La testa, piccola rispetto al corpo, ha una bocca priva di denti nelle forme adulte, adattata a un’alimentazione filtrante.

    Un’altra caratteristica distintiva è la forma appiattita del corpo, che gli consente di muoversi con eleganza nelle profondità marine. Gli occhi, di dimensioni relativamente grandi, sono altamente sensibili alla luce, un adattamento utile per la vita negli abissi. Alcuni studi suggeriscono che il pesce remo possa avere recettori specializzati per individuare variazioni di pressione e vibrazioni nell’acqua, un’abilità essenziale in ambienti con scarsa visibilità. Le sue pinne pelviche, filiformi e allungate, ricordano tentacoli e potrebbero avere una funzione sensoriale o di stabilizzazione durante il nuoto.

    Nonostante la sua imponenza, la struttura scheletrica è fragile e priva di vere e proprie ossa massicce, caratteristica che rende il pesce remo particolarmente delicato quando viene esposto a condizioni diverse da quelle del suo habitat naturale.

    In passato, alcuni esemplari spiaggiati hanno alimentato miti su creature marine sconosciute, tanto che il pesce remo è stato più volte confuso con enormi serpenti marini. La sua particolare morfologia continua a renderlo uno degli abitanti più enigmatici delle profondità oceaniche.

    Un fantasma degli oceani

    Questo enigmatico abitante degli abissi predilige le profondità tra i 200 e i 1000 metri, in mari temperati e tropicali di tutto il mondo. Vive lontano dalle coste e viene avvistato raramente in superficie, solitamente quando è malato o morente. La sua biologia rimane in gran parte sconosciuta proprio a causa della difficoltà di studiarlo nel suo habitat naturale.

    Gli esperti ipotizzano che il pesce remo possa sfruttare le correnti oceaniche per spostarsi senza sprecare energia. La sua presenza in acque più superficiali potrebbe essere legata a variazioni climatiche o disturbi ambientali, fattori che ne influenzano la distribuzione.

    Che tipo di predatore è il pesce remo?

    Nonostante le sue dimensioni imponenti, il pesce remo non è un predatore aggressivo. Si nutre principalmente di plancton, piccoli crostacei e pesci, catturando le sue prede grazie a un sistema di filtraggio. Il suo nuoto sinuoso e verticale gli consente di muoversi lentamente nelle profondità oceaniche, evitando predatori più veloci e aggressivi.

    Le osservazioni sugli esemplari in cattività suggeriscono che il pesce remo abbia un comportamento schivo e solitario. Nonostante la sua fragile costituzione, è in grado di percorrere lunghe distanze grazie alla sua straordinaria capacità di sfruttare le correnti.

    Leggende e presagi

    Il pesce remo è protagonista di numerose leggende e credenze, in particolare nelle culture asiatiche e del Pacifico. In Giappone, è conosciuto come Ryūgū no tsukai, ovvero il messaggero del palazzo del dio del mare. Secondo la tradizione, la sua comparsa in acque basse è un segnale che preannuncia terremoti e tsunami. Questo mito ha acquisito ancora più forza in seguito agli avvistamenti avvenuti poco prima del terremoto di Fukushima nel 2011.

    In altre parti del mondo, è considerato un presagio di eventi catastrofici, non solo di natura geologica. In alcune culture indigene del Pacifico, la sua apparizione viene interpretata come un avvertimento divino, un segnale che richiama all’attenzione dei popoli costieri.

    Ovviamente, queste credenze non trovano conferme scientifiche. Gli esperti ritengono che gli avvistamenti in superficie siano legati a fattori ambientali, come cambiamenti delle correnti marine, oppure a particolari condizioni di salute dell’animale. Il legame con i terremoti potrebbe essere una semplice coincidenza, amplificata dalle narrazioni popolari.

    Il suo aspetto lungo e serpeggiante ha probabilmente alimentato le storie di mostri marini raccontate dai marinai nei secoli passati. Alcuni credono che creature leggendarie come il Lusca dei Caraibi o il Cadborosaurus avvistato lungo le coste del Pacifico settentrionale potrebbero essere state in realtà esemplari di pesce remo scambiati per giganteschi serpenti di mare.

    Ph veterinari.it

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