Psoriasi: comprendere e affrontare questa malattia autoimmune

La psoriasi è una malattia autoimmune cronica che provoca lesioni cutanee, prurito e disagio psicologico. La gestione richiede diagnosi precoce, trattamenti personalizzati e supporto medico e psicologico. Stress, infezioni e fattori genetici possono scatenarla o peggiorarla.

La psoriasi è una patologia complessa che colpisce milioni di persone nel mondo. Si manifesta principalmente sulla pelle, ma incide significativamente sulla qualità della vita. Essendo autoimmune, il sistema immunitario attacca tessuti sani, causando infiammazione e lesioni cutanee. La malattia può manifestarsi fin dalla giovane età, e presenta un andamento ciclico che alterna fasi di peggioramento a periodi di remissione. Capire i sintomi, le cause e le possibilità di trattamento è fondamentale per gestire la condizione e ridurre l’impatto sulla vita quotidiana.

Che cos’è la psoriasi

La psoriasi provoca la comparsa di chiazze rosse sulla pelle, ricoperte da squame più chiare, con localizzazioni frequenti su cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, palmi, unghie e regione interglutea. Circa metà delle persone colpite sviluppa i primi segni della malattia prima dei vent’anni. Le chiazze possono essere pruriginose, dolorose o creare fessurazioni della pelle. La psoriasi è una condizione cronica che può compromettere la quotidianità e richiede attenzione medica.

Le cause della psoriasi

Le origini della psoriasi non sono completamente note. La malattia non è direttamente ereditaria, ma la predisposizione genetica può favorirne l’insorgenza. L’attivazione della psoriasi può dipendere da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Tra le principali cause si distinguono:

  • stress emotivo, che influisce su molte persone;
  • infezioni batteriche o virali, come tonsilliti o angine da streptococco;
  • traumi o irritazioni della pelle, sfregamenti o pressioni;
  • disturbi metabolici;
  • alterazioni ormonali;
  • fumo e consumo eccessivo di alcol;
  • farmaci specifici, ad esempio betabloccanti, litio o antimalarici;
  • obesità grave;
  • influssi ambientali vari.

Questi elementi possono interagire tra loro, scatenando o aggravando le manifestazioni cutanee.

Come riconoscere la psoriasi

I segni principali si manifestano come placche secche, arrossate e squamose. Esistono diverse forme della malattia:

  • Psoriasi a placche (volgare): lesioni variabili su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e parte bassa della schiena, talvolta pruriginose o dolorose. Le placche sul cuoio capelluto possono unirsi in vere calotte, con evidenti lesioni da grattamento.
  • Psoriasi guttata: più comune nei giovani, con macchie a goccia su tronco e arti, spesso collegata a infezioni della gola.
  • Psoriasi pustolosa: pustole che evolvono in croste giallastre, localizzate o diffuse.
  • Psoriasi inversa: macchie lisce e rosse nelle pieghe cutanee, senza squame, in zone come inguine, sottomammarie, cavi ascellari e solco intergluteo.
  • Psoriasi ungueale: alterazioni delle unghie con depressioni, striature, variazioni di colore o distacco dal letto ungueale.
  • Psoriasi eritrodermica: forma rara, con arrossamento esteso, desquamazione fine, prurito e limitazione dei movimenti.
  • Artrite psoriasica: dolore e rigidità articolare che possono comparire anche prima delle manifestazioni cutanee.

Riconoscere i sintomi precocemente aiuta a intervenire in modo efficace e ridurre complicazioni.

Perché è autoimmune

La psoriasi è una malattia autoimmune sistemica. Il sistema immunitario diventa iperattivo e attacca cellule sane della pelle, come se difendesse l’organismo da un’infezione inesistente. I linfociti T rilasciano citochine infiammatorie, accelerando la crescita delle cellule cutanee e formando le tipiche placche squamose. Questa risposta esagerata spiega perché la malattia sia definita autoimmune e perché possa colpire diverse parti del corpo.

Possibili trattamenti

Il percorso terapeutico viene deciso dal dermatologo in base alla gravità, alla localizzazione e all’estensione delle lesioni.

Nelle forme lievi si utilizzano creme emollienti e antinfiammatorie applicate localmente. Si consiglia altrimenti un trattamento laser ad eccimeri, indolore e rapido, che riduce le placche dopo poche sedute.

Nelle forme moderate o gravi, si somministrano farmaci biologici, che agiscono selettivamente sulle cellule infiammatorie, a cadenza settimanale o mensile, adattata al paziente.

Le terapie moderne consentono di controllare i sintomi in modo mirato, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Durata della malattia

La psoriasi è cronica, presente per tutta la vita. In molti casi segue un andamento a episodi, alternando periodi di peggioramento a fasi di remissione. La patologia può influenzare l’umore, le relazioni sociali e l’autostima, rendendo necessaria una gestione attenta e continuativa. Inoltre, può favorire l’insorgenza di altre condizioni:

  • artrite psoriasica;
  • disturbi oculari come congiuntivite e uveite;
  • diabete di tipo 2 e obesità;
  • ipertensione e malattie cardiovascolari;
  • altre malattie autoimmuni, ad esempio celiachia o morbo di Crohn;
  • effetti psicologici come ansia, depressione o perdita di autostima.

Un monitoraggio regolare da parte di specialisti è essenziale per prevenire complicazioni e gestire correttamente la malattia.

Gestione quotidiana e consigli

La psoriasi è una condizione complessa, che va oltre le manifestazioni cutanee. Influisce sulla vita quotidiana, sul benessere emotivo e sulla socialità dei pazienti. Conoscere la malattia, riconoscerne i sintomi e affidarsi a un percorso terapeutico guidato da specialisti è fondamentale per prevenire complicazioni e contenere le riacutizzazioni. Ogni paziente, collaborando attivamente con il proprio medico, può costruire una strategia personalizzata, capace di integrare trattamenti medici, abitudini salutari e supporto psicologico. Allo stesso tempo, una maggiore consapevolezza pubblica e sociale aiuta a ridurre lo stigma legato alla psoriasi, valorizzando l’importanza di informare e sostenere chi convive con questa malattia. In questo modo, affrontare la malattia diventa un percorso gestibile e non un ostacolo insormontabile, permettendo a ciascuno di vivere pienamente la propria quotidianità.

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