Quello che dovresti sapere sulla cosmesi vegan

da | Set 27, 2023 | cosmesi, vivere green | 0 commenti

Approcciarsi alla filosofia vegan, anche nel settore della cosmesi, può sembrare più complicato di quanto sia in realtà. Sono due gli strumenti che abbiamo a disposizione nella scelta di cosmetici più sostenibili: il primo è l’INCI che, come se fosse la carta d’identità di un prodotto, elenca tutti gli ingredienti utilizzati per realizzarlo. A questo si aggiungono le certificazioni presenti sul packaging che, a colpo d’occhio, ci consentono di avere un’idea della provenienza di quel prodotto.

Imparare a leggere l’etichetta dei prodotti beauty può fare la differenza, perché ci permette di capire che cosa stiamo applicando sulla nostra pelle ogni giorno.

La cosmesi vegan, che promuove l’uso di prodotti non testati su animali e privi di ingredienti di origine animale, sta guadagnando un pubblico sempre più vasto, interessando anche chi non si approccia a questo modello per quanto riguarda l’alimentazione.

Ma come possiamo scegliere prodotti vegan e cruelty free? E cosa dovremmo cercare o evitare durante i nostri acquisti?

Vegan e cruelty free

Cominciamo con qualche definizione.

Con cosmesi vegan, si intendono tutti quei prodotti privi di ingredienti di origine animali o da derivati, come il latte, il miele o la bava di lumaca.

Il fatto che un prodotto sia vegano non implica necessariamente che gli ingredienti o il prodotto finale non siano stati testati su animali. Ecco perché va fatta una distinzione tra i concetti vegan e cruelty free.

L’Unione Europea ha messo al bando i test sugli animali per prodotti cosmetici e la loro commercializzazione fin dai primi anni del Duemila. Tuttavia, fino al 2013, alcune eccezioni permettevano test specifici per valutare gli impatti più complessi sulla salute umana: da ormai un decennio, però, sia i test sugli animali che la vendita di prodotti di questo tipo sono completamente vietati nell’Unione Europea.

I termini vegan e cruelty free però non vanno sempre di pari passo. La dicitura cruelty free ha infatti a che fare in particolare con il brand che non esegue test sugli animali per il suo intero catalogo e in tutto il mondo (anche fuori UE, dove il test sugli animali è ancora consentito).

La dicitura vegan si riferisce invece al singolo prodotto e indica che gli ingredienti utilizzati non hanno origine animale.

Può quindi succedere che un brand cruelty free abbia prodotti non vegan nel suo catalogo e anche che un brand che fa test sugli animali venda prodotti vegan.

La scelta migliore sarebbe quindi scegliere prodotti vegan di brand cruelty free: per riconoscerli abbiamo a disposizione le certificazioni.

Certificazioni

Biologico, naturale, vegano, non testato sugli animali: sono tante le diciture che possiamo trovare sui cosmetici di tutti i giorni, dalle creme ai saponi al make up, e a cui dobbiamo prestare attenzione se vogliamo acquistare in modo consapevole.

Fortunatamente ci arrivano in soccorso dei simboli molto chiari, certificazioni che ci permettono di verificare velocemente se un prodotto rispetta o meno alcuni standard.

Soffermandoci sulla cosmesi vegan e cruelty free, occorre precisare che non c’è uno standard univoco, ma anzi esistono diversi tipi di certificazioni.

Parlando di certificazioni Vegan, le più note sono Vegan Ok, la Certificazione ICEA VEGA e VEGAN CERTIFIED.

Per quanto riguarda il cruelty free, le più comuni sono LEAPING BUNNY e la certificazione PETA.

Quali sono i prodotti più comuni in una cosmesi non vegan

I cosmetici vegan, formulati senza l’impiego di ingredienti di origine animale, non sempre sono semplici da individuare. Oltre alle certificazioni di cui abbiamo parlato, possiamo riconoscerli a partire dagli ingredienti, consultando l’INCI.

Ecco quindi un elenco dei principali ingredienti di origine animale che possiamo trovare nei cosmetici.

Cera d’api e miele

L’utilizzo della cera d’api in cosmesi si deve alle sue proprietà emulsionanti, emollienti e filmanti. Viene utilizzata per dare solidità a stick e rossetti, è uno degli ingredienti del mascara e, grazie alla sua capacità di rendere più plastiche e resistenti le altre cere viene impiegata per la creazione di strisce e cere depilatorie. Il suo nome INCI è Cera alba/Beeswax.

Esiste anche la sua variante sintetica (INCI: Synthetic Beeswax) che si ottiene utilizzando acidi grassi naturali e alcoli grassi di sintesi.

Dico api e penso al miele: anche questo è un ingrediente molto comune nella cosmesi, per le sue proprietà idratanti ed emollienti, e viene utilizzato per le creme per il corpo, ma anche in shampoo e balsami per i capelli. Il suo nome INCI è Mel oppure Honey.

Lanolina

Nome INCI: Lanolin. La lanolina si ricava dalla lavorazione della lana di pecora e trova un impiego nella cosmesi per la sua azione antistatica, emolliente, conservante ed emulsionante.

La sua composizione chimica è più simile alla cera che ai grassi naturali (da cui effettivamente deriva), ecco perché si definisce cera di origine animale: il prodotto non raffinato infatti somiglia molto a un unguento, con una consistenza densa e un odore pungente.

Tra i benefici della lanonina il miglioramento di pelli secche e squamose e il ripristino della barriera idrolipidica. Viene utilizzata per creme per il viso, balsami e stick labbra, burro cacao, prodotti per capelli e prodotti per bambini.

Carminio

Se troviamo nell’INCI di un prodotto la dicitura CI 75470, sappiamo si tratta del Carminio, un colorante di origine animale.

In particolare, parliamo della cocciniglia, un insetto di piccolissime dimensioni, che viene allevato naturalmente sulle pale dei fichi d’india. Per la produzione di pochi grammi di colorante, servono decine di migliaia di cocciniglie.

La sostanza dal colore rosso è presente solo nelle femmine: queste vengono raccolte prima che depongano le uova e lasciate a seccare al sole. L’acido carminico si ottiene dalla macinazione in polvere delle cocciniglie, successivamente trattata con acqua e alcol.

Il carminio viene utilizzato in rossetti, fard e smalti.

Cheratina

Nome INCI: Hydrolyzed Keratin. La cheratina, ottimo rinforzante (lo troviamo in molti prodotti specifici per capelli e unghie fragili e che si spezzano), è una proteina derivante da corna e peli degli animali.

Soia e olio di semi di lino, di argan e di amla sono sostituzioni vegan per questo prodotto, visto che non è ancora possibile produrla in sintesi.

Squalene

Lo squalene è un ingrediente pregiato nella produzione di creme, sieri e rossetti, rinomato per i suoi benefici sulla pelle. Ha ottime proprietà lenitive, idratanti e protettive ed è dunque molto utilizzato soprattutto nella cosmesi di alta qualità, grazie anche alla sua azione anti-age.

Deriva dall’olio di fegato di squalo, ma ha diverse (anche se meno comuni) alternative vegan: può essere infatti ricavato dai semi di amaranto, dalla crusca di riso, dal germe di grano e dalle olive.

Il nome INCI è Squalene.

Bava di lumaca

La bava di lumaca, una sostanza densa e gelatinosa, è prodotta dalle lumache della varietà Helix Aspersa durante il loro movimento. Anche se esistono diverse modalità per estrarre la bava di lumaca, molto spesso la procedura è brutale e non tiene conto del benessere di questi animali.

Nella cosmesi, la bava di lumaca ha diverse proprietà benefiche per la pelle, avendo proprietà antirughe, cicatrizzanti, rigeneranti, idratanti, antiossidanti ed esfolianti.

Il nome INCI è Snail secretion filtrate.

Elastina

L’elastina (Nome INCI: Elastin) costituisce, assieme al collagene, il tessuto connettivo degli animali.

Viene utilizzata negli stessi prodotti in cui si usa il collagene e, ad essa, si attribuiscono proprietà idratanti e protettive per pelle e capelli. Un’alternativa vegana comune all’elastina è l’acido ialuronico di origine vegetale.

Collagene

Il collagene è una proteina ottenuta dal tessuto connettivo di animali, spesso mucche, ed è noto per le presunte proprietà anti-invecchiamento, per questo viene impiegato per molti prodotti anti-age e cosmetici per labbra e rughe.

Oltre alle preoccupazioni etiche, occorre sottolineare che l’efficacia del collagene nella penetrazione cutanea è piuttosto discutibile.

Il suo nome INCI è Hydrolyzed Collagen.

Guanina

Per la produzione di smalti per unghie, ombretti, illuminanti e fard si usa la guanina (Nome INCI: Guanine). Si tratta di un pigmento bianco perlaceo che deriva dalle squame dei pesci.

Esiste anche un’alternativa sintetica.

Latte e yogurt e caseinato di sodio

Il caseinato di sodio deriva dal latte vaccino e viene impiegato in prodotti per capelli come condizionante e nei trattamenti per il viso. L’alternativa vegana è spesso indicata come proteine vegetali sull’etichetta del prodotto.

Latte e yogurt, sia di origine animale che vegetale, sono molto utilizzati nell’industria cosmetica, in particolare in bagnoschiuma, saponi e creme per il corpo, grazie alle loro proprietà idratanti.

(Nome INCI: Sodium Caseinate per il caseinato di sodio; Milk/Yogurt per latte e yogurt).

Gommalacca

Originaria delle foreste indiane e thailandesi, la gommalacca (Nome INCI: Shellac) è una sostanza resinosa, fragile e scagliosa e viene prodotta dall’insetto Kerria lacca.

L’utilizzo di questa sostanza ha diversi impieghi e non solo nella cosmesi: tradizionalmente usata per creare piccoli oggetti come cornici, scatole e articoli da toeletta, serve anche per il rivestimento di pillole, caramelle e frutta per preservarne la freschezza dopo la raccolta.

Nella cosmetica, è utilizzata in prodotti per unghie e alcune lacche per capelli.

Ambra grigia

L’ambra grigia deriva dall’intestino dei capodogli ed è una sostanza altamente profumata impiegata nella produzione di fragranze.

Nonostante oggi vengano impiegati metodi meno cruenti per ottenerla, l’etica legata alla sua produzione rimane discutibile a causa della cattura e uccisione di questi animali nel passato.

Il nome INCI è Ambergris.

Castoreo

Nome INCI: Castoreum (da non confondere con l’olio di ricino che in inglese viene chiamato castor oil).

Il castoreo è una sostanza oleosa giallognola altamente profumata che deriva da alcune ghiandole del castoro e che viene utilizzata come fissativo nella profumeria.

Acido stearico

L’acido stearico può derivare da grassi di origine vegetale come l’olio di palma, di cocco e di soia, ma anche da grassi di origine animale come il sego, estratto dagli stomaci di suini, equini e bovini.

Questo ingrediente spesso presente in deodoranti, saponi, prodotti per capelli e creme idratanti. (Nome INCI: Stearic Acid).

Seta Idrolizzata

La seta idrolizzata (INCI: Hydrolyzed Silk) ha origine animale: si tratta infatti delle proteine ricavate dall’idrolisi delle pezze di seta.

Le proteine della seta trovano un impiego in shampoo e balsamo, bagnoschiuma e altri detergenti, oltre a creme e lozioni per il corpo. Hanno infatti un effetto condizionante e districante sui capelli, proprietà idratanti e ammorbidenti e rendono più delicati i tensioattivi presenti nei detergenti.

Setole naturali

I pennelli da trucco si suddividono principalmente in due categorie: i pennelli con setole sintetiche e quelli con setole naturali.

Per le setole naturali spesso si utilizzano peli di animali come cinghiali o tassi: una dicitura, naturale, che può trarre in inganno, ma che nulla ha che fare con scelte ecologiche e sostenibili.

Le setole sintetiche, al contrario, sono estremamente morbide sulla pelle, tendono a non assorbire eccessivamente i prodotti durante l’applicazione e sono cruelty-free, perché realizzate con materiali alternativi al pelo animale, come il nylon.

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