Serpenti velenosi: le razze che potete trovare in Italia e come riconoscerli

da | Lug 29, 2024 | ambiente, Speciale: Estate | 0 commenti

I serpenti sono una presenza affascinante, ma potenzialmente pericolosa nel nostro ecosistema. In Italia si trovano più di 20 specie di serpenti, la maggior parte dei quali, soprattutto quelli più comuni, sono completamente innocui. Tuttavia, tra questi rettili ci sono anche le vipere, gli unici serpenti velenosi in Italia che possono rappresentare un pericolo per gli esseri umani.

In questo articolo, scopriremo quali sono i serpenti velenosi e come riconoscerli se dovessero imbattersi lungo il nostro cammino.

Le specie di serpenti velenosi in Italia

Nel nostro Paese ci sono 4 specie di vipere: la vipera comune, il marasso, la vipera dell’Orsini e la vipera dal corno. Il morso di uno di questi serpenti è un evento possibile, specialmente durante l’estate, ma non tutti i morsi causano avvelenamento. In più della metà dei casi, infatti, il veleno non viene iniettato.

La vipera comune

La vipera comune, nota anche come Vipera aspis, è la specie di vipera più diffusa in Italia. È presente su gran parte della penisola e in alcune aree della Sicilia, ma evita generalmente i centri abitati, preferendo praterie, boschi e habitat rocciosi e soleggiati, dalla pianura fino alle montagne.

Questo serpente raramente supera i 75 cm di lunghezza. La sua colorazione varia dal grigio al bruno, con un caratteristico disegno nero a zig-zag lungo la spina dorsale. In alcune zone delle Alpi, si possono trovare esemplari completamente neri (melanici), che possono rappresentare fino al 50% della popolazione.

Inoltre, è molto schiva e preferisce nascondersi o fuggire dall’uomo. Ma se viene attaccata emette un caratteristico sibilo: il soffio dell’aspide. Il morso di questa vipera lascia uno o due segni sulla pelle e provoca un dolore localizzato nella zona colpita, accompagnato da gonfiore e arrossamento.

Infine, il veleno, contenuto in una ghiandola situata tra le labbra e l’occhio, può indurre dolori addominali, vomito e abbassamento della pressione sanguigna. Entro 12 ore, il gonfiore può aumentare e diffondersi, con possibili complicazioni che includono alterazioni della coagulazione del sangue, rischio di trombosi e danni neurologici.

vipera comune

Il marasso

Il marasso (Vipera berus) si trova in Italia lungo l’arco alpino a quote che variano dai 1000 ai 2500 metri. Simile nell’aspetto alla vipera comune, questa specie preferisce anche ambienti umidi.

Nello specifico, questi serpenti non superano i 55 cm e un peso massimo di 100 g. I marassi predano soprattutto i piccoli mammiferi. Mentre, covate di uccelli e rane sono una fonte di nutrimento secondaria. Inoltre, il rettile evita l’uomo ed è aggressivo solo se si sente minacciato, per esempio quando viene sorpreso da una mano nell’erba alla ricerca di funghi o bacche.

Il suo morso è molto doloroso, ma il veleno non è considerato letale per adulti sani, mentre può essere più pericoloso per anziani, bambini o persone con salute compromessa. In caso di morso, è comunque fondamentale consultare immediatamente un medico.

marasso

La vipera dell’Orsini

La vipera dell’Orsini, conosciuta scientificamente come Vipera ursinii, si trova in alcune aree dell’Appennino centrale. In particolare, la troviamo sui Monti Reatini, Monti della Laga, Montagne della Duchessa, Velino, Gran Sasso, Majella e in parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, a quote comprese tra i 1350 e i 2300 metri.

Questa vipera è molto piccola, perché raggiunge al massimo i 50 cm di lunghezza. Si nutre esclusivamente di piccoli roditori e cavallette che uccide con il veleno. Inoltre, le sue capacità di movimento sono molto limitate e, quando attacca, riesce a muoversi soltanto di 3-4 cm: ciò la rende incapace di sollevarsi dal terreno.

Questa vipera è nota per il suo carattere docile e quindi generalmente non è pericolosa per l’uomo. Le sue zanne sono molto piccole e il veleno raramente causa danni significativi: per fermare la penetrazione dei piccoli denti veleniferi basta una robusta scarpa da trekking. Pertanto, la possibilità di essere morsi è remota ed è legata alla disattenzione. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico in caso di morso.

Infine, la vipera dell’Orsini è una delle specie di serpenti europei in via d’estinzione ed è classificata come Vulnerabile nella lista della IUCN (International Union for Conservation of Nature).

vipera dell'Orsini

La vipera dal corno

La vipera dal corno (Vipera ammodytes) è un serpente velenoso appartenente alla famiglia Viperidae. La sua distribuzione in Italia è limitata alle Alpi orientali e alle Dolomiti, fino a un’altitudine di 1700 metri. È comune in Friuli-Venezia Giulia e più localizzata in Veneto e Trentino-Alto Adige. Difatti, predilige gli ambienti aridi e sassosi e le pietraie.

La vipera dal corno può raggiungere i 95 cm di lunghezza e la sua colorazione può variare dal marrone al grigio. Va in ibernazione da ottobre a marzo e si nutre di piccoli rettili o mammiferi come i topi. La caratteristica distintiva di questa vipera è il corno sulla punta del muso, da cui deriva il suo nome. A causa dell’alta tossicità del suo veleno, è considerata una delle vipere più pericolose d’Europa, anche se, essendo di natura timida, raramente attacca l’uomo.

Inoltre, il suo veleno contiene sia tossine neurotossiche che emotossiche, con proprietà anticoagulanti. I morsi causano sintomi tipici dell’avvelenamento da vipera, come dolore, gonfiore e scolorimento della pelle, i quali si manifestano immediatamente. Infine, possono verificarsi vertigini e forti formicolii.

vipera dal corno

Come riconoscere i serpenti velenosi

Come abbiamo visto, in Italia ci sono poche specie di serpenti velenosi; quindi, non c’è motivo di allarmarsi se si incontra una vipera durante una passeggiata.

Rispetto ai serpenti non velenosi, le vipere hanno un corpo tozzo e relativamente corto, con una lunghezza media che varia dai 60 ai 70 cm. La testa delle vipere è tipicamente triangolare e ben distinta dal corpo, spesso con un profilo appuntito. Al contrario, i serpenti innocui tendono ad avere una testa più arrotondata e meno differenziata dal corpo.

Inoltre, le vipere possiedono pupille verticali, simili a quelle dei gatti, mentre gli altri serpenti hanno pupille rotonde. Un’altra caratteristica distintiva delle vipere è la presenza di numerose piccole squame sulla testa, a differenza dei serpenti non velenosi che hanno poche e grandi squame cefaliche.

Infine, le vipere tendono ad avere un comportamento più schivo e, in caso di pericolo, preferiscono fuggire o restare immobili piuttosto che attaccare. Tuttavia, se si sentono minacciate o sono calpestate accidentalmente, possono mordere. I serpenti non velenosi, invece, sono generalmente più attivi e tendono a scappare rapidamente.

Serpenti velenosi: cosa fare se ti mordono?

Il morso della vipera si riconosce per la presenza di due fori distinti e distanziati di circa sei millimetri, circondati da rossore e da cui possono fuoriuscire sangue e siero. Agire prontamente è il primo passo per ridurre al minimo i rischi.

Prima di tutto, è essenziale mantenere la calma. Il panico può aumentare il battito cardiaco e accelerare la diffusione del veleno nel corpo. Pertanto, cerca di respirare profondamente e di limitare i movimenti. Se possibile, utilizza una stecca per immobilizzare l’arto colpito.

Inoltre, rimuovi anelli, braccialetti, orologi o qualsiasi altro oggetto stretto vicino alla zona del morso, poiché il gonfiore potrebbe rendere difficile toglierli in seguito. È fondamentale chiedere aiuto medico immediato chiamando i soccorsi, come il 112 o 118.

Evita di utilizzare un laccio emostatico, poiché può causare danni ai tessuti e peggiorare la situazione. Oltre a ciò, non incidere la ferita, non cercare di succhiare il veleno e non applicare ghiaccio sulla zona colpita. Queste pratiche, infatti, possono causare più danni che benefici.

Se la persona morsa è cosciente e non ha problemi di deglutizione, è consigliato somministrare liquidi per mantenere il corpo idratato, ma bisogna evitare l’alcol e la caffeina, i quali possono accelerare l’assorbimento del veleno.

Infine, è importante ricordare che i segni comuni di avvelenamento includono dolore intenso, gonfiore, scolorimento dell’area morsa, nausea, vomito, vertigini e difficoltà respiratorie. Pertanto, ove possibile, fai sdraiare la persona con l’area colpita leggermente sollevata: ciò può aiutare a ridurre il flusso di veleno verso il cuore.

Conclusioni

Per concludere, i serpenti velenosi in Italia non sono aggressivi e morderanno solo se si sentono minacciati o provocati. Prevenzione è la parola chiave per evitare spiacevoli inconvenienti. Dunque, se fai un’escursione nella natura, ricorda di indossare abiti adeguati, utilizzare un bastone per sondare il terreno e prestare attenzione all’ambiente circostante.

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