Un enorme striscione sulla spiaggia di Paestum che recita: «Stop alle opere inutili».
In occasione della giornata finale del Youth Climate Meeting 2023, l’appello di Legambiente per fermare le opere inutili che spendono soldi pubblici e ostacolano la transizione energetica.
Youth Climate Meeting 2023
Appuntamento annuale che ormai da cinque anni riunisce giovani attiviste e attivisti ambientali, lo Youth Climate Meeting 2023 si è svolto a Paestum, Salerno, dal 25 al 28 maggio. L’assemblea organizzata da Legambiente coinvolge oltre 300 giovani provenienti da tutta Italia in dibattiti e incontri sulla sostenibilità ambientale e sociale.
I più importanti movimenti per il clima – Fridays For Future, Ultima generazione, Per il Clima Fuori dal Fossile –ma anche rappresentati del mondo politico istituzionale, hanno preso parte all’incontro, approfondendo tematiche come crisi e giustizia climatica, alimentazione, transizione energetica, migrazioni ambientali e i vari approcci all’attivismo ambientale e alle mobilitazioni.
Stop alle opere inutili
A conclusione dell’incontro, sulla spiaggia dell’Oasi dunale di Paestum, è stato srotolato uno striscione di 300 metri quadrati, con il messaggio «Stop alle opere inutili». Dal Ponte sullo Stretto di Messina alla Tav Torino Lione, l’appello di Legambiente è di bloccare le opere inutili che, dilapidando risorse economiche, rallentano il percorso di transizione ecologica del nostro Paese.
«Il Paese è di fronte a un bivio tra una dannosa conservazione del modello produttivo ed energetico e un auspicabile cambio di rotta fondato sull’innovazione e non può sbagliare strada. L’intensificazione degli eventi climatici estremi ci impone di velocizzare la transizione ecologica, ma sono ancora troppi i progetti che rischiano di rallentare la riconversione ambientale dell’economia italiana. Il Paese ha bisogno di impianti, opere e infrastrutture che vanno nella direzione della decarbonizzazione e che meritano di essere replicati in tutte le regioni» ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
«Rinunciare alle inutili costose grandi opere è necessario anche per recuperare le risorse economiche per la tutela e la sicurezza del territorio e per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico».
Le 19 opere inutili
In Sicilia, il viaggio da Trapani a Ragusa si fa con quattro treni regionali e dura 13 ore: risolvere i problemi di mobilità del Mezzogiorno non passa dal Ponte sullo Stretto, evidenzia Legambiente.
Oltre al Ponte sullo Stretto, da Nord a Sud, sarebbero altre 18 le opere pubbliche che sprecano denaro pubblico e ostacolano un percorso corretto di transizione ecologica, percorso che dovrebbe passare anche da attività di manutenzione necessarie per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico che minaccia molte realtà in Italia.
Vediamo quali sono le 19 opere inutili per Legambiente:
- Ponte Sullo Stretto di Messina
- Tav Torino – Lione
- Aeroporto di Peretola in Toscana
- Impianto di Cattura e Stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) di Ravenna
- Inceneritore di Roma
- Gasdotto Dorsale Adriatica: dalla Puglia (Massafra) all’Emilia-Romagna (Minerbio)
- Rigassificatori fissi di Porto Empedocle e Gioia Tauro o galleggiante di Portovesme
- Attività di ricerca ed estrazione di petrolio e gas in Val D’Agri in Basilicata
- Impianto Panigaglia, La Spezia. Progetto di small scale e truck loading
- Investimenti sull’idrogeno per i trasporti stradali e ferroviari
- Pedemontana lombarda
- Autostrada Cremona-Mantova
- Superstrada Vigevano-Malpensa
- Cispadana e Bretella Campogalliano – Sassuolo.
- Passante stradale Nodino di Perugia
- Collegamento stradale veloce tra l’autostrada A2 del Mediterraneo e la variante statale n. 18 ad Agropoli
- Nuovi impianti di risalita sull’Appennino nel cratere del sisma nelle Marche
- Nuova pista da bob a Cortina
- La vasca di colmata nel porto di Brindisi
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).