È meglio accendere il ventilatore o il condizionatore per rinfrescare l’aria di casa, nelle bollenti giornate estive? Con la bella stagione ormai alle porte, torna uno dei dubbi più diffusi fra le famiglie italiane: quanto consumano gli elettrodomestici per la regolazione della temperatura degli ambienti e, soprattutto, quale preferire sia in termini di efficacia che di impatto ambientale?
Come facile intuire, ventilatore e condizionatore rappresentano due apparecchi decisamente differenti e, per questo, il confronto non sempre rende giustizia alla loro efficacia. Tuttavia, vi sono degli elementi da prendere in seria considerazione, per un’estate al fresco e una bolletta energetica il più possibile leggera.
Come funzionano ventilatore e condizionatore

Prima di vagliare i consumi di ventilatore e condizionatore, è indispensabile parlare del loro funzionamento. Come già accennato, si tratta infatti di elettrodomestici fra loro molto differenti, tanto da agire sulla temperatura interna degli ambienti con modalità altrettanto diverse. In linea generale:
- il ventilatore raffredda l’aria meccanicamente. L’alta velocità di rotazione delle pale comporta un rapido spostamento dell’aria che, proprio per effetto della velocità a cui è sottoposta, si raffredda;
- il condizionatore raffredda attivamente l’aria presente nelle stanze, tramite un circuito di raffreddamento con gas o liquidi, in modo non troppo dissimile da quel che accade in un normale frigorifero. Inoltre, può agire riducendo l’umidità degli ambienti, limitando così la percezione del caldo.
Proprio per la natura del loro funzionamento, questi due apparecchi portano a risultati differenti:
- l’azione del ventilatore è momentanea, ovvero il rinfrescamento dell’aria è percepibile finché l’apparecchio rimane acceso;
- il funzionamento del condizionatore, invece, garantisce una sensazione di freschezza più duratura, proprio perché agisce regolando l’umidità degli ambienti.
I consumi di ventilatore e condizionatore
Se sul fronte delle modalità di raffreddamento dell’aria il condizionatore ne esce sicuramente vincitore, così non è quando si analizzano i consumi elettrici. Il ventilatore, infatti, richiede meno energia per poter operare.
Innanzitutto, per poter calcolare il consumo di un ventilatore, è necessario considerare la sua tipologia e potenza. Prendendo come riferimento un classico apparecchio a pedana, di dimensioni medie, la richiesta energetica varia dai 30 ai 100 watt a seconda del modello. Di conseguenza, considerando una media di 60W:
- il ventilatore acceso per un’ora consuma circa 0,065 kWh;
- se l’apparecchio rimane acceso per 24 ore, il peso in bolletta è dagli 18 ai 30 centesimi di euro, a seconda della tariffa sottoscritta con il proprio operatore. Si ricorda che il minimo ARERA per maggio 2024 è di circa 12 centesimi per kWh, a cui vanno ovviamente aggiunti i costi previsti dal fornitore se ci si trova sul mercato libero.
I condizionatori, invece, presentano delle potenze decisamente maggiori: considerando un modello medio da 9.000 BTU, la richiesta è tra i 750 e 1000 watt. Considerando una media di 875W:
- un’ora di condizionatore acceso consuma circa 0,85 kWh;
- se l’apparecchio rimane acceso per 24 ore, il consumo in bolletta sarà dagli 1,9 ai 2,9 euro al giorno, a seconda della tariffa concordata con il proprio operatore. Anche in questo caso, valgono le considerazioni sui minimi ARERA specificate per il ventilatore.
Ovviamente, i dati riportati si riferiscono a configurazioni generiche per i due apparecchi. Come facile intuire, si può risparmiare ulteriormente scegliendo apparecchi di elevata classe energetica, meglio se pari o superiore all’A+, ed evitando di mantenerli accesi per tutta la giornata. Ancora, chi può approfittare di sistemi per l’autoproduzione di energia – quali, ad esempio, un impianto fotovoltaico domestico – potrà ulteriormente abbattere, se non addirittura annullare, la spesa energetica per questi due elettrodomestici. In alternativa, si possono provare metodi naturali per rinfrescare casa.
Quale preferire tra ventilatore e condizionatore

Viste le considerazioni dei preferenti paragrafi, quale soluzione preferire tra ventilatore e condizionatore? La scelta non è così immediata come potrebbe apparire poiché, come facile intuire, la decisione non può basarsi unicamente sul consumo energetico delle due tipologie di apparecchio. Al contrario, la scelta ideale deriva dalle proprie necessità personali, cercando di equilibrare le necessità di raffreddamento della casa con il proprio impatto in termini energetici. Come orientarsi, quindi?
Rinfrescare momentaneamente o di notte
Se si fosse alla ricerca di un po’ di sollievo dalla calura quando si rientra a casa la sera, dopo una lunga giornata passata al fresco del condizionatore in ufficio, oppure si volesse ottenere un po’ di pace notturna, il ventilatore è la soluzione ottimale:
- è ideale per le necessità momentanee o, comunque, non troppo protratte nel tempo;
- anche a velocità minima, può garantire un buon sollievo anche di notte;
- i suoi consumi energetici sono decisamente ridotti;
- non modifica l’umidità dell’ambiente.
Fatto non meno importante, il ventilatore è ottimo per ambienti di piccole dimensioni o quando non è necessario raffreddare tutta la casa, ma solo alcune stanze o singole porzioni dell’abitazione.
Rinfrescare in modo prolungato ed esteso
Se, invece, si desidera rinfrescare casa per gran parte della giornata – e, comprensibilmente, anche di notte – il condizionatore è una soluzione decisamente più efficiente. Nonostante i consumi più elevati, infatti:
- garantisce un fresco di lunga durata, che si mantiene abbastanza a lungo anche dopo lo spegnimento;
- aiuta a ridurre l’umidità in casa, diminuendo così la percezione di calore;
- i consumi energetici diminuiscono nel tempo: sono elevati subito dopo l’accensione, si riducono sensibilmente man mano che le stanze si raffreddano, per scendere al minimo possibile quando la temperatura stessa deve essere soltanto mantenuta costante.
Il condizionatore si presta efficacemente sia ad abitazioni di piccole dimensioni che ad appartamenti più grandi, a seconda della sua potenza. Per consumare il meno possibile, il consiglio è quello di non abbassare troppo la temperatura – fresco sì, ma senza esagerare – e controllare a fondo i livelli di umidità, per evitare che l’aria si secchi in modo eccessivo.

Giornalista pubblicista dal 2012, collabora con diverse testate in qualità di Digital Content Specialist, concentrandosi soprattutto su due delle sue grandi passioni: l’ambiente e la tecnologia. In particolare, negli anni si è occupato di fonti rinnovabili, risparmio energetico, tecnologie per batterie e sistemi d’accumulo e mobilità sostenibile, non disdegnando alcune incursioni nell’universo della tutela della biodiversità, del giardinaggio e dei rimedi naturali.