Torna la velella: ecco perché i nostri mari sono ancora più blu

da | Apr 4, 2024 | news | 0 commenti

Torna la Velella velella, la barchetta di San Pietro, a tingere di un intenso colore blu molti litorali italiani. Anche se, viste da lontano, possono sembrare macchie di petrolio, si tratta solo di un effetto ottico, un evento naturale dovuto a queste colonie di polipi che ciclicamente galleggiano sui nostri mari.

Quest’anno, il fenomeno delle spiagge blu è arrivato in anticipo rispetto agli anni scorsi: uno spettacolo anticipato che, per ora, è stato osservato nelle acque liguri, ma anche nel litorale laziale, nel Cilento e in Sicilia.

Che cos’è la Velella velella

La velella è un organismo particolare appartenente al gruppo degli idrozoi.

Si tratta di piccoli polipi che vivono in colonie, formando aggregazioni: se il diametro di un singolo individuo misura pochi centimetri, l’unione tra diverse unità forma grandi chiazze bluastre sulla superficie marina che possono espandersi anche per chilometri. Le velelle emergono in superficie durante la primavera, producendo meduse che poi si immergono nelle profondità marine all’inizio dell’estate per riprodursi.

Il nome velella o barchetta di San Pietro si deve proprio alla forma simile a un dischetto ovale sormontato da una cresta verticale che ricorda una vela. Il colore bluastro funge da schermatura alla luce ultravioletta, permettendo loro di prosperare nelle acque aperte.

Nonostante possiedano cnidocisti, gli organi urticanti presenti anche in creature come le meduse, le velelle non sono velenose. Se spiaggiate a riva, però, cambiano colore da blu a rosa e si decompongono producendo un odore sgradevole.

Quali sono gli effetti per l’ambiente?

La presenza delle velelle ha effetti positivi sull’ambiente marino, perché questi organismi sono indicatori di acque pulite e di un ecosistema marino sano. Inoltre, le velelle e altre specie simili che viaggiano con esse, come le Janthina e la Porpita porpita, contribuiscono alla biodiversità marina e al ciclo alimentare.

Tuttavia, la loro presenza può essere accentuata da fattori esterni come la pesca intensiva che favorisce la proliferazione del plancton gelatinoso di cui si nutrono. Nonostante quest’anno il fenomeno si stia verificando in anticipo, al momento non sembra esserci un trend in crescita delle popolazioni di questa specie.

La velella è pericolosa per l’uomo?

La presenza delle velelle non comporta alcun rischio per l’uomo. Non sono urticanti e le loro tossine non rappresentano una minaccia per la salute umana, anche se è sconsigliato toccarsi bocca e occhi dopo aver avuto un contatto ravvicinato con questo animale.

Anche durante il fenomeno del bloom e dello spiaggiamento, le velelle non causano danni significativi all’ambiente costiero, ma, al contrario, offrono uno spettacolo naturale unico.

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