Prende il via anche quest’anno la Grindadrap, la tradizionale mattanza di balene pilota nelle Isole Faroe: nella baia di Klaksvik, nella prima caccia dell’anno avvenuta il 4 maggio sono già sono stati uccisi 40 globicefali. La Grindadrap (o più semplicemente Grind) è una tradizione culturale profondamente radicata tra gli isolani, nonostante abbia un enorme impatto sulle specie cacciate e sull’ecosistema.
Il Grindadrap prevede l’utilizzo di barche che guidano i cetacei verso la riva. Qui i cacciatori abbattono gli animali con particolari coltelli, per poi dividere la carne fra la popolazione. Nonostante i globicefali siano protetti dalle leggi dell’Unione Europea e del Regno Unito, la mattanza può andare avanti grazie allo status autonomo delle Isole Faroe.
Il futuro della caccia dei globicefali è comunque incerto: oltre alle pressioni degli ambientalisti e al disinteresse per la pratica tra gli stessi isolani, è la specie stessa ad affrontare un significativo declino. L’iniziativa Stop the Grind in queste settimane ha sostenuto una mozione presentata al Parlamento europeo per sospendere i finanziamenti dell’UE alle Isole Faroe, nella speranza di porre fine a questa pratica controversa.
Che cos’è la Grindadrap, la mattanza di cetacei nelle Isole Faroe
Le Isole Faroe sono un arcipelago, con governo autonomo, che fa parte del Regno di Danimarca: ogni anno, in questa regione, si verifica una vera e propria mattanza di oltre mille cetacei, principalmente globicefali e stenelle dell’Atlantico.
Questa pratica, conosciuta come Grindadrap e considerata una tradizione per gli abitanti delle Faroe, non segue un periodo specifico: la caccia solitamente inizia a maggio, ma può avvenire in qualsiasi momento dell’anno in una delle 26 baie di caccia scelte intorno alle isole. Senza troppi limiti o regole, quando un gruppo di cetacei viene avvistato vicino alla costa, i capisquadra di ogni distretto autorizzano la caccia quasi sempre, a meno che le condizioni meteorologiche o marine non siano troppo pericolose per i cacciatori.
Durante la caccia, ogni anno negli ultimi 40 anni, muoiono in media 1.150 globicefali e altri delfini.
Una tradizione in declino
A quanto pare, la tradizione negli ultimi anni starebbe subendo un lento ma inesorabile declino. I giornali delle Faroe segnalano una crescente indifferenza degli isolani verso la prospettiva che il Grind possa non essere tramandato alle future generazioni.
Permane comunque un viscerale attaccamento alla tradizione di un cospicuo numero di persone: gli iscritti al Grindamannafelagið, l’associazione dei balenieri che detiene la responsabilità esclusiva del Grind, sono circa mille, nonostante solo un centinaio di persone, negli ultimi anni, abbia effettivamente versato finanziamenti all’associazione. Un segnale evidente di una riduzione dei fondi e dell’impegno da parte dei sostenitori della tradizione.
Esmar Joensen, presidente dell’associazione, preoccupato per la mancanza di supporto, ha recentemente inviato una lettera agli isolani sottolineando l’importanza di preservare i valori della loro pratica per le generazioni future, tanto da proporre la realizzazione di un film o un documentario per educare i bambini sul Grind.
La proposta dell’europarlamentare Francisco Guerreiro
Stop the Grind, una coalizione di organizzazioni e individui accomunati dall’obiettivo di porre fine al Grindadráp, mira a sensibilizzare sull’argomento, proponendo anche soluzioni più drastiche, come restrizioni commerciali che costringano le Isole Faroe a conformarsi agli standard internazionali riguardo al benessere animale e alla tutela dell’ambiente.
In quest’ottica, la coalizione STG ha sostenuto la proposta dell’eurodeputato Francisco Guerreiro al Parlamento europeo di sospendere i finanziamenti alle Isole Faroe. Questa proposta, sviluppata in collaborazione con l’Istituto europeo per il diritto e la politica animale, rappresenta un invito all’azione diretta che potrebbe influenzare significativamente le politiche riguardanti le Isole Faroe.
Sebbene non vincolante dal punto di vista legale, l’approvazione della mozione richiederebbe alla Commissione europea di esaminare le attuali relazioni con le Isole Faroe. I punti chiave della proposta includono:
- la sospensione dei finanziamenti dell’UE (con l’obiettivo di esercitare una pressione economica per porre fine alle pratiche dannose, come la mattanza di cetacei)
- L’implementazione dell’etichettatura obbligatoria dei prodotti ittici provenienti dalle Isole Faroe per migliorare la trasparenza del mercato
- L’allineamento delle norme sulla caccia alle balene alle normative globali, in particolare per quanto riguarda la protezione delle madri e dei loro piccoli tra le specie bersaglio
Attualmente in fase di valutazione da parte del Presidente del Parlamento Europeo, questa proposta potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro il Grindadráp.
Foto: dal sito Stop the Grind

Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).