A Roma, quartiere San Giovanni, è stato trovato il nido di vespe orientalis più grande della stagione: ospitava oltre 900 insetti.
Tantissime le segnalazioni in diverse zone della Capitale. L’emergenza vespa orientalis si aggrava anche a causa del persistente caldo estivo e della mancanza di piogge.
Andrea Lunerti, noto etologo lancia un appello ai romani invitandoli a segnalare la presenza di eventuali colonie. Questo, infatti, è il periodo in cui le vespe orientalis si riproducono ed è proprio adesso il momento di agire e neutralizzarle per evitare che la situazione degeneri.
Il nido a San Giovanni
Il più grande nido della stagione è stato trovato a San Giovanni, quartiere centrale di Roma. La vicenda ha coinvolto una signora che, per giorni, ha cercato di debellare gli insetti spruzzando veleno all’esterno della finestra del suo appartamento, senza però ottenere alcun risultato.
Le vespe orientalis, note per la loro aggressività e velenosità, continuavano a volare davanti alla finestra, impedendole di aprirla e di accedere alla stanza.
La signora quindi si è rivolta ad esperti per mettere in sicurezza la sua abitazione. Nell’abitazione, c’erano oltre 900 gli insetti: secondo Lunerti, le Regine erano pronte per l’accoppiamento, con almeno 600 celle pronte per lo sfarfallamento. Il nido quindi è stato rimosso.
Emergenza vespe orientalis
L’aumento delle temperature e la scarsità di piogge stanno favorendo una rapida riproduzione di questi insetti e a Roma si sta diffondendo l’allarme Orientalis.
Anche nel resto del Paese, c’è una crescente preoccupazione per la presenza della vespa velutina e della vespa orientalis. Questi calabroni stanno mettendo a rischio le colonie di api e gli ecosistemi. Per questo, apicoltori e ricercatori chiedono ai cittadini di segnalare la presenza di questi insetti sul portale Stop Velutina, una rete nazionale che unisce enti di ricerca e apicoltori per combattere questi insetti e fornire consigli sulla gestione dei nidi e degli sciami.
La vespa velutina, originaria dell’Asia sud-orientale, è arrivata in Europa nel 2004 attraverso scambi commerciali e ha colpito l’apicoltura, contribuendo alla perdita significativa di alveari in alcune regioni. La sua capacità di adattamento all’ambiente la rende particolarmente pericolosa.
Anche la vespa orientalis, autoctona del sud, si sta dimostrando particolarmente dannosa. Gli apicoltori siciliani hanno segnalato un aumento della sua numerosità e aggressività nei confronti delle api: al momento questa specie si sta diffondendo anche in varie aree urbane nel centro-nord Italia.
Precisiamo che la vespa velutina e la vespa orientalis sono due specie di calabroni, più grandi e aggressive rispetto alle vespe del genere vespula o polistines.
In generale, sta aumentando la popolazione di calabroni, con nuove specie che possono introdursi nei territori a causa degli scambi commerciali e delle condizioni ambientali. Il monitoraggio e la gestione delle specie invasive sono fondamentali per la conservazione dell’ecosistema.
Precisiamo che la vespa velutina e la vespa orientalis sono due specie di calabroni, più grandi e aggressive rispetto alle vespe del genere vespula o polistines.
Foto: Rai News
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).