Extinction Rebellion: le proteste di San Valentino

da | Feb 14, 2024 | news | 0 commenti

Sabbia e fieno davanti al Grattacielo Pirelli, un cuore di letame davanti alla Regione Lombardia, un flash mob a Piazza Maggiore a Bologna: le azioni congiunte di Extinction Rebellion nella giornata di San Valentino denunciano le azioni inefficienti di Governo e Regioni in tema di crisi climatica e salvaguardia degli ecosistemi.

Il cuore di letame a Milano

Di fronte al Grattacielo Pirelli, sede del Consiglio della Regione Lombardia, ad accompagnare un grosso cuore di letame, uno striscione con la scritta “Regione e clima: amore tossico”. Un’azione a tema San Valentino con cui gli attivisti di Extinction Rebellion hanno denunciato le scelte politiche della giunta guidata da Attilio Fontana in tema di inquinamento e salubrità dell’aria.

In Lombardia e a Milano l’aria è irrespirabile ormai da decenni: anche quest’anno già nei primi due mesi dell’anno il limite di giorni (fissati per legge a 35) con valori nell’aria al di sopra dei limiti di legge è stato quasi raggiunto. Chi si è succeduto alla guida della regione negli scorsi decenni non ha messo in atto provvedimenti strutturali adeguati a limitare l’inquinamento dell’aria. Anzi, ha investito e investe ancora in infrastrutture per il trasporto su auto, come i vari raccordi autostradali TEEM, Pedemontana e BreBeMi. Come se non bastasse, si è applicato attivamente per contrastare le direttive europee a tutela della qualità dell’aria” spiega XR in un post su Instagram.

Vestiti da Cupido a Torino

L’altra manifestazione di Extinction Rebellion a tema San Valentino si è svolta di fronte alla sede di Cassa Depositi e Prestiti a Torino, dove sono stati scaricati sacchi di sabbia e balle di fieno dagli attivisti travestiti da Cupido con le maschere antigas sul viso. Stesso striscione anche qui: “Regione e clima: amore tossico”.

“Siamo qua a denunciare l’amore tossico dei governi che dicono di amare la terra, il Pianeta e il territorio, ma in realtà agiscono in modo contrario abbiamo portato i simboli della siccità, ovvero il fieno e la sabbia. La siccità interessa il nostro territorio da moltissimo tempo. Sappiamo che non c’è più neve sulle nostre montagne e lo zero termico in Piemonte è oltre i 4.000 metri, che era una cosa che fino a qualche tempo fa accadeva durante le grandi ondate di calore estivo e adesso invece lo vediamo a febbraio” ha spiegato una delle attiviste.

Flash mob a Bologna

A Bologna, a Piazza Maggiore, di fronte alla fontana di Nettuno, le attiviste XR si sono spogliate per manifestare contro le politiche climatiche del governo e per denunciare “l’amore tossico del governo nei confronti di terra e corpi”.

Mentre una persona vestita da Cupido ha simbolicamente scagliato frecce sui loro corpi, le attiviste ricordavano le conseguenze dirette della crisi del clima sul territorio (citando la recente alluvione in Emilia Romagna). Di fronte a conseguenze così disastrose, il governo non sa dare risposte adeguate: anzi, denunciano le attiviste di XR, “il governo italiano ha annunciato di voler trasformare l’Italia in un hub del gas, un combustibile fossile che contribuisce in maniera determinante al riscaldamento del Pianeta”.

“Giorno dopo giorno, assistiamo a dichiarazioni e politiche climatiche in aperto contrasto con gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica, nonostante gli effetti di questa crisi siano ormai sotto i nostri occhi” hanno continuato le attiviste.

Durante la protesta a Bologna, è stato affrontato anche il collegamento tra oppressione di genere e sfruttamento del Pianeta: “Vogliamo ricordare che non esiste giustizia climatica senza quella sociale: la struttura che sta alla base delle oppressioni di genere è infatti la stessa che continua a sfruttare e controllare le risorse naturali. Il sistema che ha portato all’emergenza eco-climatica nella quale ci troviamo è lo stesso che discrimina, uccide e mercifica i corpi delle donne”.

Foto in copertina: XR Torino

Post correlati

Quali parti del nuovo decreto sicurezza sono incostituzionali

Quali parti del nuovo decreto sicurezza sono incostituzionali

Il nuovo decreto sicurezza approvato il 4 aprile 2025 è oggetto di forti contestazioni. Esperti, giuristi e associazioni denunciano potenziali violazioni dei principi costituzionali, in particolare sul diritto di protesta, la parità davanti alla legge, la tutela della privacy e il corretto bilanciamento dei poteri

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni