In occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra ogni anno il 20 novembre, Telefono Azzurro ha organizzato un evento presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) a Roma. Un’occasione per riflettere sul tema dei diritti dei bambini e del loro futuro, nonché della loro salute mentale come diritto imprescindibile da affrontare in modo urgente e sinergico.
Durante l’evento sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta da Telefono Azzurro con il supporto di Bva Doxa su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni, incentrata sul tema della salute mentale: nelle ultime due settimane solo il 41% dei ragazzi si è sentito felice, il 21% ha dichiarato di sentirsi in ansia o preoccupato, il 6% triste.
Perché parlare di salute mentale
Sono diversi gli indicatori di una sofferenza sempre più diffusa (ma nascosta) tra giovani e giovanissimi. Il tema della salute mentale, sottolinea Telefono Azzurro, necessita di un’attenta riflessione anche per riuscire a proporre strumenti concreti di tutela per bambini e adolescenti.
Un quadro allarmante che emerge anche dalle richieste di aiuto pervenute alla linea di Ascolto 1.96.96 che, nel 2022, ha registrato 1459 segnalazioni relative a problemi di salute mentale (4 casi al giorno). Il numero Emergenza Infanzia 114 ha gestito 347 segnalazioni nello stesso anno.
La conferenza Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete organizzata in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha voluto porre l’attenzione sul benessere psicofisico dei ragazzi e sensibilizzare l’opinione pubblica sui loro bisogni emergenti. Coinvolgendo istituzioni, accademici, enti e principali piattaforme social, il convegno ha ragionato su strumenti di prevenzione efficaci da mettere a disposizione dei giovani.
Anche la tecnologia ha un impatto diretto sulla salute mentale dei giovani
L’ampia diffusione delle tecnologie digitali non solo cambia il modo di comunicare, ma influisce anche sulla salute mentale delle persone, compresi i giovanissimi.
Durante il convegno presso il CNEL, Telefono Azzurro ha presentato E Tu, Stai Bene con te?, una guida diretta ai ragazzi per rispondere ai dubbi sui disagi più diffusi tra i giovani (ansia, depressione, traumi, disturbi alimentari e autolesionismo).
Ernesto Caffo, presidente e fondatore di Telefono Azzurro, spiega che le richieste di aiuto legate alla salute mentale sono aumentate nell’ultimo anno anche a causa della trasformazione digitale che ha modificato lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi, esponendoli a difficoltà e disagi.
I dati emersi dall’indagine
L’indagine di Telefono Azzurro, presentata durante l’evento, ha coinvolto 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Nei due ultimi anni, solo il 41% si è sentito felice, il 21% ha sperimentato ansia o preoccupazione, e il 6% tristezza. La dipendenza da internet e dai social network è la principale fonte di sofferenza per il 52%, seguita dalla mancanza di autostima (41%) e dalle difficoltà relazionali con gli adulti (40%).
La famiglia (74%), gli amici (38%), lo psicologo (26%) e la scuola (11%) sono i principali punti di riferimento in caso di malessere psicologico.
Chiedere aiuto a un esperto di salute mentale è ancora motivo di vergogna per uno su tre, anche se la pandemia ha contribuito a evidenziare l’importanza del benessere mentale. Il 39% parla della salute mentale nella vita quotidiana, mentre il 40% ricerca informazioni online. I ragazzi trascorrono almeno 3 ore al giorno sui social network, e il 92% riconosce il potenziale rischio di dipendenza. La solitudine spinge molti giovani a cercare rifugio online, e il 77% ritiene che la scuola debba educare all’uso sicuro e responsabile dei social.
«Diventa fondamentale e prioritario non lasciare i più giovani da soli all’interno dei mondi digitali e dei social network colmando le lacune di reti familiari sempre più fragili. L’obiettivo è quello di attivare forme di collaborazione e progetti comuni e trasversali capaci di tutelare e mettere al primo posto il benessere mentale di bambini e adolescenti» dichiara Caffo.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).