Individuata in Puglia la zanzara della malaria: cosa dicono gli esperti

da | Apr 30, 2024 | news | 0 commenti

La zanzara portatrice della malaria riappare in Puglia. Su 11 siti esaminati nel Salento, tra Lecce e Otranto, 6 hanno rilevato la presenza della zanzara anopheles. I risultati, recentemente pubblicati, emergono nel contesto di un progetto di sorveglianza condotto dall’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dall’Asl di Lecce e dall’Istituto superiore di Sanità.

I ricercatori hanno sottolineato che questo risultato non deve destare allarmismi, pur confermando la necessità di rafforzare la sorveglianza in alcune aree per prevenire il rischio di reinsediamento della malattia.

La situazione della malaria in Italia

La malaria è una malattia parassitaria causata da protozoi del genere Plasmodium e trasmessa all’uomo da alcune specie di zanzare anofele. In Italia, secondo le registrazioni dell’OMS, non ci sono casi autoctoni di questa malattia dal 1970. Gli unici casi registrati erano riconducibili a individui provenienti da Paesi in cui la malaria è endemica.

Nel nostro Paese, in passato, la trasmissione avveniva tramite due specie di zanzara, vettore della malaria: Anopheles labranchiae e An. sacharovi. In alcune aree del Sud Italia, vettore minore era anche la An. superpictus.

Una campagna antimalarica e successive modifiche del territorio hanno permesso una riduzione progressiva delle zanzare vettori e la scomparsa degli habitat larvali di queste specie.

Gli studi sull’anofelismo residuo in Italia hanno mostrato nel corso degli anni la persistenza di alcuni focolai larvali di An. labranchiae in aree di diverse regioni italiane, incluse le regioni del Sud, principalmente lungo le aree costiere. Le ultime segnalazioni della specie An. sacharovi, una volta diffusa prevalentemente lungo la fascia adriatica, risalgono a oltre 50 anni fa.

Casi recenti

Nel 2017, sono stati registrati quattro casi di malaria nella provincia di Taranto. L’Istituto Zooprofilattico della Puglia e della Basilicata, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e gli enti sanitari locali, ha quindi condotto diverse campagne di sorveglianza entomologica nelle regioni coinvolte.

Le analisi si sono concentrate in particolar modo nelle zone umide nelle province di Foggia e Taranto. Negli ultimi due anni, l’attenzione si è spostata anche sulla provincia di Lecce e in particolare sui siti caratterizzati dalla presenza di oasi e riserve naturali, dove le condizioni possono favorire la proliferazione di questi vettori.

Gli studi in Puglia hanno confermato la presenza del principale vettore storico della malaria in Italia, la zanzara An. labranchiae, confinata in determinate nicchie ecologiche lungo la costa adriatica e ionica.

Più recentemente, è stata identificata eccezionalmente anche An. sacharovi lungo la costa del Salento, tra i comuni di Lecce e Otranto, dopo 50 anni dall’ultima segnalazione.

Nessun motivo di panico

L’Istituto sottolinea che l’area studiata è caratterizzata dalla presenza di oasi naturali, un territorio incontaminato e ricco di biodiversità, con una minore pressione antropica: le condizioni ideali per la riproduzione della specie.

Le numerose aree naturali presenti in Puglia possono rappresentare importanti punti di osservazione per lo studio di queste specie. E quindi, i recenti casi registrati non devono creare allarmismi ingiustificati, ma devono essere considerati strategici in termini di prevenzione.

Questo aggiornamento sull’anofelismo residuo può aiutare i ricercatori a comprendere meglio la situazione attuale e rappresentare un punto di partenza fondamentale per sviluppare mappe di rischio e strategie di contenimento delle malattie.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata proseguirà nel monitoraggio della popolazione di zanzare e dei potenziali vettori di malattie sia nell’uomo che negli animali. Queste attività sono rivolte principalmente all’individuazione precoce e l’intervento mirato di malattie emergenti, come la West Nile Disease e l’Usutu.

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