Amasake: il trucco per dolci naturali e leggeri in cucina

L'amasake è una bevanda giapponese fermentata, naturalmente dolce e leggera. Preparata con cereali e koji, è versatile in cucina e offre benefici nutrizionali senza zuccheri aggiunti o lattosio.

Amasake: il trucco per dolci naturali e leggeri in cucina - immagine di copertina

    Quante volte hai cercato qualcosa di dolce per soddisfare quel desiderio improvviso, ma senza voler esagerare con zuccheri e calorie? Ecco una soluzione che potrebbe sorprenderti: l’amasake. Direttamente dalla tradizione giapponese, questa bevanda fermentata non è solo deliziosa ma anche leggera, con circa 150 kcal per 100 grammi. Dolce naturalmente, grazie alla magia della fermentazione, l’amasake può essere gustato da solo o utilizzato in tante ricette.

    Ti stai chiedendo come si prepara e come puoi utilizzarlo? Continua a leggere per scoprire tutti i suoi segreti.

    Che cos’è l’amasake?

    L’amasake è ottenuto dalla fermentazione del riso, del miglio o di altri cereali grazie all’azione del koji, un fungo utilizzato anche nella preparazione di prodotti come miso e salsa di soia. Il processo di fermentazione scompone gli amidi presenti nei cereali, trasformandoli in zuccheri naturali che donano alla bevanda il suo sapore dolce. Questo metodo non richiede l’aggiunta di zuccheri raffinati, rendendolo una scelta interessante per chi cerca alternative più naturali.

    Esistono vari tipi di amasake in base al cereale utilizzato, che possono influire sul sapore e sulla consistenza. Inoltre, l’amasake è naturalmente privo di glutine se preparato con cereali come il riso o il miglio, e non contiene lattosio. Nonostante sia legato alla tradizione giapponese, questo prodotto si usa sempre di più anche in altri Paesi grazie alla crescente attenzione verso gli alimenti fermentati.

    Come si prepara l’amasake?

    Il procedimento non è troppo complicato, ma ci vuole un po’ di pazienza per permettere la fermentazione.

    Si inizia cuocendo il cereale scelto, come il riso integrale o il miglio, fino a ottenere una consistenza morbida e ben cotta. Una volta raffreddato, si aggiunge il koji, che è un ingrediente fondamentale per avviare il processo di fermentazione. Il composto deve essere mantenuto a una temperatura costante tra i 50 e i 60 °C per diverse ore, solitamente dalle 6 alle 12, mescolando di tanto in tanto per assicurare una fermentazione uniforme. Questo processo consente agli enzimi presenti nel koji di trasformare gli amidi in zuccheri. Al termine, la miscela dolce ottenuta può essere frullata per ottenere una consistenza liscia oppure lasciata al naturale.

    È possibile conservare l’amasake in frigorifero per alcuni giorni oppure pastorizzarlo per prolungarne la durata.

    Quali sono gli ingredienti tradizionali?

    Gli ingredienti principali dell’amasake sono il cereale, il koji e l’acqua. Il cereale più comune è il riso, ma anche il miglio e l’avena possono essere utilizzati per ottenere sapori diversi. Il koji, essenziale per la fermentazione, è un fungo che si sviluppa su riso o orzo e si trova facilmente nei negozi di alimentazione naturale o online. L’acqua viene aggiunta per facilitare la cottura del cereale e per regolare la consistenza finale della bevanda.

    Alcune varianti tradizionali includono l’aggiunta di aromi come zenzero, vaniglia o cannella, che arricchiscono il gusto senza alterare il processo di fermentazione. È importante utilizzare ingredienti di buona qualità, preferibilmente biologici, per ottenere un amasake genuino e privo di residui chimici.

    Come consumare l’amasake?

    Questo prodotto si presta a diversi utilizzi in cucina. Può essere consumato direttamente come bevanda, diluito con acqua o latte vegetale per regolare la dolcezza e la consistenza. In Giappone, è tradizionalmente servito caldo durante i mesi invernali, ma è ottimo anche freddo nelle stagioni più calde.

    L’amasake può essere usato come dolcificante naturale per dessert come budini, torte o creme. Grazie alla sua consistenza cremosa, è un’ottima base per frullati o per preparare gelati fatti in casa. Alcune ricette includono l’amasake come ingrediente per marinare verdure o per creare salse dolci e agrodolci. La sua versatilità lo rende adatto a molte diete, ed è un’alternativa interessante per ridurre l’uso di zuccheri raffinati in cucina.

    Benefici dell’amasake

    Il processo di fermentazione rende l’amasake un alimento più digeribile rispetto ai cereali interi da cui deriva. Gli enzimi prodotti durante la fermentazione aiutano a scomporre gli amidi e le proteine, facilitando l’assimilazione dei nutrienti. Inoltre, è una fonte di energia a lento rilascio grazie ai carboidrati complessi presenti. Nonostante il suo sapore dolce, ha un basso impatto glicemico rispetto ad altri dolcificanti. Questa caratteristica lo rende adatto anche a chi desidera evitare picchi glicemici improvvisi. L’amasake è anche ricco di vitamine del gruppo B e minerali come magnesio e potassio, che contribuiscono al benessere generale.

    Tuttavia, è importante consumarlo con moderazione, soprattutto se si segue una dieta ipocalorica, poiché contiene comunque calorie derivanti dai carboidrati.

    Dove acquistarlo o come farlo in casa?

    L’amasake è disponibile in molti negozi di alimentazione naturale, sia fresco che pastorizzato, e in diversi formati. Le versioni fresche hanno un sapore più intenso e una consistenza cremosa, mentre quelle pastorizzate sono più stabili e possono essere conservate più a lungo.

    Tuttavia è possibile anche prepararlo in casa per personalizzare il prodotto secondo i propri gusti. Per chi desidera provare, gli ingredienti essenziali sono facilmente reperibili e la procedura è alla portata di tutti. Fare l’amasake in casa consente anche di sperimentare con diversi tipi di cereali o aromi per ottenere varianti uniche. Una volta preparato, può essere conservato in frigorifero per alcuni giorni o congelato per un uso successivo. Prepararlo da sé è anche un modo per assicurarsi un prodotto fresco e privo di additivi.

    Ti consigliamo anche

    Link copiato negli appunti