L'auto è sporca? La Russia ti multa

In Russia si rischiano salatissime multe se si circola con l'auto sporca. Non si tratta di una mera questione estetica, ma di una necessità per l'identificazione delle targhe. Quando non perfettamente pulite possono eludere il sistema di controlli automatizzati tramite telecamera, sparsi soprattutto nelle grandi città.

L'auto è sporca? La Russia ti multa - immagine di copertina

    In Russia, guidare un’auto sporca potrebbe costare molto di più dell’attirare lo sguardo di disappunto dei passanti. Si rischiano multe salate, in base a quanto previsto dal Codice della Strada: infatti, le norme locali impongono che almeno la targa sia sempre intonsa, oltre che visibile. Ma quanto si può arrivare a spendere per una contravvenzione sul territorio russo e, soprattutto, quanto è effettivamente rispettata questa singolare imposizione?

    Tolleranza zero per le targhe sporche

    Polvere, fango, residui di pioggia o neve: guidare un’auto significa anche esporre il veicolo costantemente agli agenti atmosferici. E così bastano pochi chilometri percorsi per trasformare non solo una carrozzeria intonsa in un vero e proprio collage di macchie, ma anche per imbrattare completamente le targhe. D’altronde, trattandosi di uno degli elementi del mezzo più vicino al manto stradale, è più probabile che si sporchi con facilità.

    Eppure, sebbene in Europa non vi siano particolari problemi nel condurre un’automobile non perfettamente tirata a lucido, in Russia la questione non è di certo da sottovalutare. In base all’articolo 12.2 del locale Codice della Strada, la targa del veicolo deve essere sempre intonsa e leggibile. Se sporca, oscurata o non conforme, si rischiano multe dai 500 ai 5.000 rubli all’incirca tra i 5 e i 55 euro in base all’entità dell’infrazione. Nei casi più gravi si rischia addirittura la sospensione della patente per tre mesi.

    Per contro, non vi sono limitazioni specifiche alla circolazione con una carrozzeria sporca, purché la targa sia sempre ben visibile. Però, poiché lo sporco accumulato sulla stessa carrozzeria potrebbe pericolosamente scivolare sulle targhe al primo scroscio di pioggia, sono molti gli automobilisti russi a tagliare la testa al toro, procedendo con puntuali lavaggi almeno settimanali.

    A cosa serve il divieto russo

    Targa russa

    Di fronte a una richiesta di legge abbastanza curiosa, almeno per i guidatori europei, è più che lecito chiedersi perché la Russia abbia optato per una normativa così restrittiva. La ragione di una simile legge è perlopiù legata a questioni di controllo e identificazione, soprattutto per identificare i veicoli che si rendono protagonisti di infrazioni stradali o, ancora, responsabili di incidenti.

    Poiché il territorio russo è estremamente vasto, il Paese ha investito da anni nella digitalizzazione dei controlli, altrimenti difficili da gestire affidandosi solo all’azione di vigili e agenti di polizia. Questo processo di automatizzazione ha portato all’installazione diffusa di telecamere stradali, capaci di registrare ogni veicolo, purché la targa sia sempre ben leggibile.

    A ben vedere, non si tratta di un’imposizione di legge non diffusa nel resto del mondo. Ad esempio, in Italia l’articolo 102 del Codice della Strada prevede multe da 42 a 173 euro per la circolazione con targhe non leggibili. Tuttavia, la sanzione riguarda perlopiù targhe scolorite o manomesse, tali da rendere impossibile l’identificazione del mezzo, mentre non viene solitamente implementata per le semplici macchie quali gli schizzi di fango dovute al normale utilizzo del veicolo.

    Quanto è davvero rispettato il divieto

    La prima introduzione della norma all’interno del Codice Stradale, avvenuta nei primi anni Duemila, è stata accolta con una certa diffidenza dalla popolazione russa. In particolare dai residenti nelle aree più rurali e periferiche del Paese, dove sono ancora presenti strade non perfettamente asfaltate o, addirittura, in terra battuta. Circolare su fondi stradali non perfettamente sottoposti a manutenzione porta, giocoforza, i veicoli a sporcarsi di continuo.

    Nella realtà, l’applicazione della norma è abbastanza discrezionale, a seconda dei luoghi e dello zelo degli agenti di polizia deputati al controllo del traffico:

    • può capitare abbastanza di frequente di essere fermati per la targa sporca nei grandi centri urbani;
    • nelle zone periferiche, invece, la norma non viene applicata frequentemente, se non addirittura mai.

    Nonostante questo, sembra che l’incriminato articolo 12.2 del Codice della Strada abbia sortito gli effetti sperati. Per timore di essere multati considerando anche il costo della vita nel Paese molti automobilisti dedicano grande tempo e sforzi alla pulizia delle loro auto, non limitandosi unicamente alle targhe.

    L’impatto ambientale di lavare spesso l’auto

    Lavare l'auto

    Uscendo dalle logiche maggiormente giuridiche, è certamente utile rispondere a una diffusa curiosità: qual è l’impatto ambientale di un’auto sporca e, ancora, quello di un veicolo lavato spesso?

    Per quanto lavare regolarmente il proprio veicolo abbia degli innegabili benefici ad esempio, per rimuovere sostanze potenzialmente dannose, come il sale che si accumula sulla strada in inverno, che potrebbe causare danni alla carrozzeria o arrugginire alcune componenti meccaniche guidare con una quattro ruote sporca è ben più sostenibile.

    Bisogna infatti pensare che, per la normale pulizia di un veicolo, si possono utilizzare dai 100 ai 150 litri d’acqua, con tutto quello che ne consegue in termini di spreco idrico. Ancora, il lavaggio potrebbe rilasciare nell’ambiente sostanze pericolose come i residui di detersivo, spesso tossici per gli ambienti acquatici e per le aree verdi e ridurre la durata della carrozzeria per via della continua sollecitazione meccanica.

    In definitiva, a livello ambientale lavare l’auto di frequente non è di certo una delle abitudini più sostenibili. Eppure, se si viaggia in un Paese che prevede multe per la circolazione di veicoli sporchi, potrebbe essere una necessità irrinunciabile per evitare di svuotare velocemente il proprio portafogli.

    tags: legge

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