Non è semplicemente una moda: camminare scalzi fa davvero bene all’organismo. Sempre più persone si avvicinano alla pratica del barefoot per migliorare il proprio benessere e sentirsi più connessi con l’ambiente. Una tendenza che intende promuovere un ritorno alla natura, abbandonando le scarpe che limitano la liberta di movimento del piede e lo allontanano dalla terra.
Se vuoi sapere di più su questa tendenza (che in realtà altro non è che un ritorno alle origini), continua a leggere questo articolo e scopri i principali benefici del camminare scalzi per il corpo e la mente, le precauzioni da prendere e i contesti in cui è più sicuro praticarlo.
Radici antiche
Camminare scalzi è una pratica antica che è stata parte integrante di molte culture nel mondo. In varie società tradizionali, camminare senza scarpe era la norma, in quanto la protezione artificiale dei piedi non era disponibile o considerata necessaria. Molte popolazioni indigene, ad esempio, hanno camminato scalze per generazioni, sviluppando una profonda connessione con il loro ambiente naturale.
In alcune tradizioni religiose e spirituali, camminare scalzi è un simbolo di umiltà e connessione con la terra. In alcune cerimonie sacre, le persone si tolgono le scarpe come segno di rispetto o per facilitare il contatto diretto con il suolo. Queste pratiche mostrano come il barefoot sia stato considerato, in molte culture, non solo un’abitudine funzionale, ma anche un elemento spirituale o simbolico.
Camminare scalzi: quali sono i benefici per il corpo e la postura
Camminare scalzi fa bene ai nostri piedi e alla nostra schiena. Come prima cosa, permette al piede di lavorare in modo naturale, perché stimola muscoli e le articolazioni che le scarpe tendono a bloccare. Il barefoot obbliga il piede di adattarsi alle irregolarità del terreno, rafforzando così i muscoli e migliorando la stabilità.
E la schiena? Sicuramente anche la postura può trarre beneficio da questa pratica. Camminare scalzi permette al corpo di distribuire meglio il peso e questo potrebbe ridurre problemi legati a una camminata scorretta, come dolori lombari o fastidi alle ginocchia. In più, il contatto diretto con il suolo stimola la circolazione sanguigna.
Barefoot e salute del piede
Camminare senza scarpe permette alla pelle di respirare, riduce il rischio di infezioni fungine o irritazioni causate dall’umidità e dallo sfregamento interno delle scarpe. Lasciare libero il piede di muoversi naturalmente potrebbe prevenire deformità come l’alluce valgo o i piedi piatti, che spesso derivano dall’uso prolungato di calzature strette o con suole rigide. Molti specialisti consigliano il barefoot per migliorare la postura del piede e ridurre la necessità di plantari o altre correzioni ortopediche.
Ovviamente, per tutti i piccoli e grandi cambiamenti che operiamo sul nostro corpo, è sempre importante prestare attenzione a tutti i segnali che ci dà: se si notano dolori o fastidi prolungati, è meglio rivolgersi a un podologo per un controllo.
Camminare scalzi e propriocezione
Uno degli aspetti meno noti, ma assolutamente interessanti, del camminare scalzi è il miglioramento della propriocezione, cioè la capacità del corpo di percepire la posizione e il movimento delle proprie parti senza l’uso della vista. Quando camminiamo scalzi, il piede è continuamente stimolato dalle superfici irregolari e manda segnali al cervello che rafforzano la consapevolezza del proprio corpo nello spazio.
Un effetto particolarmente utile per migliorare l’equilibrio e la coordinazione. Non è un caso, infatti, che molte persone che praticano il barefoot percepiscano un aumento della sensibilità che aiuta a prevenire cadute o infortuni durante la camminata. In particolare, gli anziani o le persone con difficoltà motorie potrebbero trarne beneficio, migliorando la stabilità e riducendo il rischio di incidenti.
Barefoot e bambini: un approccio naturale alla crescita
Camminare scalzi durante l’infanzia può avere sicuramente effetti positivi sviluppo motorio dei bambini. Quando camminano senza scarpe, i piedi dei bambini si muovono liberamente, stimolando i muscoli e le articolazioni. Questo permette ai piedi di rafforzarsi in modo naturale, favorendo una postura più equilibrata e un migliore controllo dell’equilibrio.
Nei primi anni di vita, camminare scalzi può contribuire a una corretta formazione dell’arco plantare. Al contrario, indossare scarpe troppo strette o rigide potrebbe influire negativamente su questo processo, causando problemi a lungo termine come piedi piatti o deformità. Per questo, alcuni specialisti consigliano di far camminare i bambini scalzi il più possibile, soprattutto su superfici naturali come prati o sabbia.
Naturalmente, è importante adattare la pratica alle esigenze dei singoli bambini e alle situazioni, ma in generale alternare barefoot e scarpe in base al contesto può aiutarli a sviluppare piedi forti e sani.
Connessione con la natura e riduzione dello stress
Camminare scalzi non è solo una questione fisica, ma anche un modo per riconnettersi con la natura. Il contatto diretto con il terreno crea una sensazione di libertà e leggerezza che può aiutare a ridurre lo stress accumulato. Sentire l’erba, la sabbia o la terra sotto i piedi ci riporta a una dimensione più semplice e autentica, lontana dalla frenesia quotidiana.
Alcuni studi hanno dimostrato che il contatto diretto con il suolo può avere effetti rilassanti sul sistema nervoso. Il barefoot potrebbe, quindi, aiutare a bilanciare il ritmo frenetico della vita moderna, migliorando l’umore e favorendo il rilassamento. Molti paragonano questa sensazione al grounding, una pratica che consiste nel “radicarsi” alla terra per ottenere benefici mentali e fisici.
Il barefoot può diventare una sorta di meditazione in movimento: concentrarsi su ogni passo e sulla superficie che si sta calpestando aiuta a staccare la mente da pensieri stressanti e a vivere il presente. Se praticato in contesti naturali come parchi, spiagge o boschi, camminare scalzi diventa anche un’occasione per apprezzare l’ambiente circostante in modo più profondo.
Precauzioni e contesti adatti
Non tutte le superfici sono adatte per camminare scalzi. È importante scegliere luoghi sicuri e privi di rischi. Prati, spiagge e superfici morbide sono i contesti ideali per praticare barefoot in sicurezza. Inoltre, è consigliabile evitare di camminare scalzi in aree urbane trafficate o in condizioni meteo estreme, come temperature troppo fredde o calde, che potrebbero danneggiare la pelle.
Chi vuole iniziare questa pratica dovrebbe farlo in modo graduale, magari iniziando con brevi camminate in casa o in giardino. Il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi alla nuova stimolazione e rinforzare i muscoli del piede. Per evitare lesioni, è importante anche fare attenzione alla postura e distribuire il peso in modo equilibrato. Se si sente disagio o dolore, è meglio ridurre la durata delle camminate e consultare un esperto.
Un’altra opzione per chi vuole praticare barefoot senza rischi è l’uso di calzature minimaliste, che offrono una protezione di base mantenendo la libertà di movimento. Questi guanti per piedi proteggono da tagli e abrasioni, ma permettono comunque al piede di muoversi naturalmente.
Nata a Roma nel 1993, si è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia Contemporanea. Attenta al mondo che la circonda, crede fortemente nel potere della collettività: ognuno, a modo suo, può essere origine del cambiamento. Amante del cinema e della letteratura, sogna di scrivere la storia del secolo (o almeno di riuscire a pensarla).