Ecco come i castori hanno fatto risparmiare più di 1 milione di euro al governo ceco

Nella regione protetta di Brdy, in Repubblica Ceca, una colonia di castori ha costruito una diga esattamente nel punto previsto da un progetto ambientale ancora in attesa di approvazione.

Ecco come i castori hanno fatto risparmiare più di 1 milione di euro al governo ceco - immagine di copertina

    Nella regione protetta di Brdy, in Repubblica Ceca, una colonia di castori ha costruito una serie di dighe, dando vita a una zona umida esattamente nel punto previsto da un progetto ambientale ancora in attesa di approvazione. Questo evento ha avuto un impatto significativo sul territorio, permettendo non solo il ripristino naturale dell’habitat, ma anche un notevole risparmio economico per le autorità locali.

    La gestione dell’area di Brdy in Repubblica Ceca e il ruolo dei castori

    La regione di Brdy è una delle aree protette della Repubblica Ceca, un territorio che negli anni passati è stato fortemente modificato dalle attività umane.

    Uno dei problemi principali era la gestione delle acque, influenzata da interventi di drenaggio realizzati dall’esercito ceco per evitare ristagni. Il progetto di recupero dell’area, che prevedeva la creazione di una zona umida per ripristinare il suo equilibrio ecologico, è rimasto bloccato nelle fasi di approvazione burocratica. Senza progetti e approvazioni, nel frattempo, i castori hanno preso in mano la situazione e costruito dighe che hanno trasformato l’area in pochissimo tempo.

    Il recupero dell’ecosistema e il risparmio economico

    Il lavoro dei castori ha ricreato un ambiente ideale per molte specie, tra cui il gambero di fiume e diverse specie di rane, favorendo il ritorno della biodiversità locale.

    Il lavoro dei castori ha accorciato notevolmente le lungaggini burocratiche e fatto risparmiare parecchio al governo ceco. Il progetto umano di ripristino, infatti, avrebbe richiesto un investimento di 30 milioni di corone ceche (circa 1.197.000 euro), cifra che ora non dovrà essere spesa grazie all’azione naturale di questi animali.

    Come confermato da Bohumil Fišer, capo dell’Amministrazione dell’Area Protetta di Brdy, la natura da sola ha creato un habitat funzionale nel giro di pochi giorni, dimostrando quanto gli interventi artificiali possano, a volte, essere superflui.

    La natura che si salva da sola

    L’episodio solleva domande sulla gestione delle aree protette e sull’importanza di lasciare che gli ecosistemi si autoriparino quando possibile. La presenza dei castori in Europa è stata per tanto tempo minacciata dalla caccia e dalla riduzione degli habitat, ma il loro ritorno in molte regioni sta dimostrando il loro valore come ingegneri ecologici naturali.

    Questi animali modificano il territorio creando ambienti umidi che favoriscono il ritorno della biodiversità e migliorano la gestione delle acque, contrastando gli effetti negativi di eventi estremi come siccità e alluvioni. Questo processo rientra nel concetto di autoriparazione degli ecosistemi, che può avvenire spontaneamente quando vengono rimossi gli ostacoli artificiali. La vegetazione, le acque e la fauna collaborano nel ristabilire l’equilibrio, migliorando la resilienza del territorio.

    Un concetto chiave in questo ambito è quello delle Nature-Based Solutions (NBS), ovvero strategie di gestione del territorio che consapevolmente sfruttano i processi naturali per affrontare sfide ambientali come l’erosione del suolo, le inondazioni e la perdita di biodiversità.

    L’intervento spontaneo dei castori a Brdy (seppure, in questo caso, non previsto) è un esempio perfetto di come queste soluzioni possano ridurre la necessità di costosi interventi artificiali. Gli ecosistemi naturali, se lasciati evolvere senza eccessive manipolazioni, possono generare benefici ecologici ed economici a lungo termine.

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