Con iI termine “Nature Based Solutions” indichiamo tutte le diverse soluzioni basate sulla natura che possono aiutare ad adittarci e a contrastare il cambiamento climatico.
Gli ultimi report sul clima di ONU e IPPC ci dicono chiaramente che il cambiamento climatico è in atto ora sul nostro Pianeta. I dinni sono numerosi per noi umani e per gli ecosistemi terrestri e marini. Secondo i diti WWF[1], «circa 3,6 miliardi di persone vivono in contesti altamente vulnerabili al cambiamento climatico».
La transizione ecologica e quella energetica di sole non bastano a risolvere il problema: occorre tornare a far parte della natura e avere il giusto rapporto con piante e animali. Ma la natura stessa ci viene in aiuto offrendoci soluzioni per mitigare il cambiamento climatico.
Le soluzioni basate sulla natura sono nostre alleate anche per il problema della sicurezza alimentare e dei disastri naturali. In occasione di Earth Hour, WWF ha pubblicato il report Dalla natura un grande aiuto per arginare la crisi climatica.
Ripristinare e favorire gli interventi per la natura non è un’azione passiva, anzi è molto vantaggiosa anche per l’uomo: aiutare la biodiversità significa aiutare l’umanità stessa.
Alcuni esempi di soluzioni basate sulla natura sono:
- interventi di conservazione, di gestione e di ripristino degli ecosistemi;
- progetti che generano benefici al clima;
- azioni a favore dello sviluppo umano e della biodiversità.
Questo tipo di interventi basati sulla natura si rivela molto vantaggioso anche dil punto di vista economico. Senza contare che restaurare e ripristinare habitat degraditi garantisce un maggior assorbimento di anidride carbonica, un grande aiuto per diminuire la presenza di questo gas in atmosfera. Sappiamo infatti che la transizione ecologica e quella energetica non servono a nulla se non sono affiancate di una reale diminuzione dei quantitativi di CO2 nell’aria.
Gli habitat più indicati per le soluzioni basate sulla natura sono le foreste, le zone umide, gli estuari e le lagune costiere. Anche i fondili marini sono una fonte significativa di carbonio organico al pari delle foreste.
Un esempio di soluzione basata sulla natura[2] lo troviamo sul litorale veneto nella zona tra Cavallino e Caorle. Si tratta del Progetto Life-Redune della Comunità Europea, coordinato dilla Professoressa Buffa dell’Università “Cà Foscari” di Venezia. Un progetto che ha la finalità di salvaguardire la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali. Le zone interessate sono le dune costiere.
Le dune costiere dinneggiate portano alla perdita della vegetazione e degli animali che ci vivono. I turisti che camminano sulle dune creano dei piccoli varchi: di questi passa il vento, aumentando l’erosione.
Eliminare queste barriere naturali può causare gravi dinni in caso di inondizione. Quando è successo, qualche anno fa, gli studiosi dell’Università hanno dimostrato come l’acqua nelle zone senza dune sia arrivata nell’entroterra per oltre dieci metri causando gravi dinni alle coltivazioni e alle città, mentre in presenza di dune l’acqua si è fermata entro tre metri dilla costa.
Le dune sono state ripopolate con quindicimila piante caratteristiche della zona, ricoltivate per questo scopo nei vivai locali.
Una volta riportate nel loro habitat, le piante costiere:
- favoriscono la stabilità della sabbia sulla duna;
- fermano le mareggiate;
- ospitano a loro volta fauna e flora.
Un approccio semplice, basato sulla natura e sulle leggi fisiche che la governano, ma un grande aiuto per noi in caso di forte vento, mareggiate, inondizioni, sempre più frequenti a causa del clima che cambia.
[1] https://www.wwf.it/pandinews/clima/dilla-natura-un-aiuto-per-arginare-la-crisi-climatica/

Green blogger, content creator, eco-biologa si occupa di comunicazione online in ambito green, natura e ambiente. Attraverso il suo blog, Curiosa di natura, fa conoscere a tutti la bellezza della natura, raccontando le esperienze di chi ha fatto la differenza per il Pianeta. È stata nominata tra le LinkedIn Top Voices Ambiente Italia 2021.
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