Nel 2022 oltre 33 milioni di utenti hanno deciso di viaggiare in sella a una bicicletta. È quanto emerge dal rapporto Viaggiare con la bici 2023, realizzato da Isnart e promosso con Legambiente per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, presentato in occasione del Forum del Cicloturismo tenutosi lo scorso 31 marzo all’interno della seconda edizione della Fiera del Cicloturismo di Bologna.
Viaggiare in Italia in modo sostenibile
Sono sempre di più gli utenti che scelgono di visitare una regione italiana, conoscendo cultura, territori ed enogastronomia, ma riducendo al minimo inquinamento e impatto ambientale grazie all’utilizzo di un mezzo di trasporto sostenibile. A spendere di più nel nostro Paese sono i cicloturisti stranieri, considerati cicloturisti “di alta gamma”, spesso provenienti dal mondo anglofono e dai mercati russo, arabo e orientale.
«Il cicloturismo è una leva sempre più importante della valorizzazione in chiave turistica del nostro territorio e perfettamente in linea con le scelte in termini di sostenibilità ambientale che caratterizzano il Pnrr. Attraverso il Rapporto, Isnart monitora già da alcuni anni il fenomeno, consapevole del grande potenziale in termini di indotto economico, allungamento della stagionalità e riorientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne del Paese che il bike tourism esprime, da Nord a Sud» ha dichiarato il Presidente di Isnart, Roberto Di Vincenzo.
La rivoluzione a due ruote
Secondo i dati presentati nel rapporto, in Italia nel 2022 i cicloturisti “puri”, turisti italiani e stranieri che hanno scelto l’Italia per una vacanza in sella a una bicicletta, hanno rappresentato oltre 9 milioni di presenze, più del doppio rispetto al 2019. Il numero elevato di presenze nel nostro Paese durante il 2022 ha permesso di generare un impatto economico superiore a 1 miliardo di euro. Per lo stesso anno, le stime parlano di circa 24 milioni di presenze turistiche che, durante la vacanza, pur non avendo come motivazione principale quella cicloturistica, hanno svolto attività legate a questo ambito, per una spesa di quasi 3 miliardi di euro.
«I dati del rapporto confermano la rivoluzione a pedali in atto in Italia. In molte aree del Paese il cicloturismo è già un’eccellenza dell’offerta turistica, anche se bisogna lavorare meglio sulla crescita culturale, sul consolidamento dell’offerta di servizi specifici e l’integrazione di nuove ciclovie nei sistemi di offerta locali del turismo. Da sottolineare come la redistribuzione dei flussi cicloturistici verso il centro-sud del Paese e il lavoro che tanti territori stanno facendo per utilizzare le infrastrutture esistenti a fini cicloturistici stiano disegnando quella via italiana al cicloturismo che può rappresentare la risposta originale del nostro Paese alla domanda mondiale di vacanze a pedali» ha aggiunto Sebastiano Venneri, responsabile nazionale Legambiente Turismo.
Regioni del Nord, come Toscana, Veneto e Trentino-Alto Adige, hanno conquistato una percentuale di flussi turistici pari al 47%, ma non possiamo che essere contenti del risultato che negli ultimi anni le regioni del Sud sono riuscite ad ottenere. I cicloturisti che hanno scelto le regioni del Sud sono passati dal 7% al 17,4% del totale tra il 2019 e il 2022.
Cos’è il cicloturismo
Nato come forma di turismo sostenibile, il cicloturismo è un modo di concepire un viaggio diversamente dal tradizionale turismo di massa. Non a caso, il cicloturismo permette di esplorare luoghi sia dal punto di vista naturalistico che sociale, e sono proprio questi due aspetti a contribuire allo sviluppo dei territori in aree interne del Paese, tante volte dimenticate.
Come si legge nel rapporto, per le regioni del Sud Italia, il cicloturismo rappresenta un’occasione per l’allungamento della stagionalità ma anche un modo per contrastare il fenomeno del cosiddetto overtourism che, oltre a influire negativamente sulla qualità di vita dei residenti, causa inquinamento e degrado ambientale.
Incentivare il cicloturismo in Italia
Insieme alla presentazione dei dati relativi alla diffusione del turismo in bici in questi ultimi anni, nel nuovo rapporto Isnart vengono indicate anche alcune priorità per sostenere lo sviluppo del cicloturismo in Italia.
Tra queste:
- L’importanza di una politica fiscale per la filiera italiana che possa includere la riduzione dell’Iva sugli acquisti di biciclette e servizi connessi come noleggio e riparazione;
- la necessità di dar vita a un’apposita strategia di comunicazione per potenziare il cicloturismo italiano anche sui mercati internazionali;
- lo sviluppo di strategie di valorizzazione dei territori attraverso il cicloturismo a cui affiancare un’infrastruttura di qualità per incentivare l’uso della bici;
- l’ottimizzazione del segmento del cicloturismo con professionalità specifiche come bike marketing manager o guide esperte per offrire servizi migliori.
Ciclovie o nuovi itinerari non bastano, dunque, per promuovere lo sviluppo turistico di una destinazione. Legambiente e Isnart ritengono fondamentale l’istituzione di servizi dedicati ai ciclisti che includono strutture ricettive o, semplicemente, punti informativi e ciclofficine per le riparazioni.
Priorità su cui si basa anche la Cycling strategy varata dal Parlamento Europeo a febbraio 2023; strategia europea della ciclabilità che invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili, ma anche a sostenere politiche industriali indispensabili per l’intero comparto delle due ruote.
Classe 1993, si è laureata in Lingue, letterature e comunicazione interculturale. L’amore per la natura la conduce a interessarsi di sostenibilità in tutte le sue declinazioni.
Appassionata di tecnologia, spera che un giorno le innovazioni possano contribuire a risolvere le problematiche principali del nostro Pianeta.