Le prime conseguenze del Codice della Strada che ci aspettavamo: le crisi dei ristoratori e dei locali notturni

da | Gen 17, 2025 | mobilità sostenibile, viaggiare green | 0 commenti

Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore a dicembre 2024, ha introdotto sanzioni più severe per la guida in stato di ebbrezza, pur mantenendo i limiti legali di tasso alcolemico invariati. Questa normativa, pensata per migliorare la sicurezza stradale, sta avendo un impatto diretto su ristoranti e locali notturni. I consumatori sembrano oggi più cauti nel consumo di alcolici, per evitare di incorrere in pesanti multe e altre spiacevoli conseguenze.

La riduzione di tali consumi, seppur comprensibile dal punto di vista della sicurezza, sta generando preoccupazioni economiche in un settore già provato dalle recenti crisi globali.

Ristoranti in crisi: Codice della Strada spaventa i consumatori

Nonostante i limiti legali di tasso alcolemico siano rimasti invariati, l’introduzione di multe più alte e pene più severe sta scoraggiando molti clienti a consumare bevande alcoliche durante i pasti fuori casa.

Il nuovo Codice della strada sta riducendo la domanda di vini, cocktail e birre nei ristoranti e nei bar. I gestori dei locali segnalano un incremento nelle richieste di bevande analcoliche e anche le tradizionali bottiglie di vino al tavolo sono spesso sostituite da consumi più moderati, come il vino della casa, di cui si può fare un consumo limitato, oppure alla mescita.

Roma è la città maggiormente colpita da questo nuovo trend, ma si registra un calo del consumo di alcolici anche in altre grandi città come Milano, Torino, Bologna e Napoli. In queste aree, molti ristoratori segnalano una significativa riduzione degli ordini di vino e altre bevande alcoliche (alcuni parlano addirittura di un calo del 30%) evidenziando come le nuove norme stiano incidendo sulle abitudini di consumo della clientela.

Una tendenza che sta generando una trasformazione del settore della ristorazione, con ristoranti e locali che si trovano costretti a rivedere le proprie strategie commerciali.

Secondo alcune stime, questa riduzione, nel lungo periodo, potrebbe comportare una perdita del 10-15% nei fatturati annuali dei ristoratori, con effetti negativi su tutta la filiera produttiva legata al settore del vino e degli alcolici. Anche se, è necessario sottolinearlo, è ancora presto per valutare l’impatto complessivo a lungo termine.

Le contromosse dei ristoratori

Di fronte a questa trasformazione, il settore sta provando a reagire con soluzioni innovative. Ricordiamo infatti che una delle maggiori entrate dei ristoranti deriva proprio da vino e bevande alcoliche. Questo vale ancor di più per pub, enoteche, cocktail bar e locali notturni, che rischiano di fallire e chiudere i battenti.

L’obiettivo dei ristoratori, dunque, è adattarsi al nuovo contesto normativo senza compromettere la qualità dell’esperienza offerta e mantenendo la fiducia della clientela.

Una delle risposte più immediate è stata l’introduzione delle wine bag, che permettono ai clienti di portare a casa la bottiglia di vino non terminata al ristorante. Questa soluzione evita sprechi e rassicura i consumatori sul fatto che possono gustare il vino senza preoccuparsi di superare i limiti consentiti. Parallelamente, molti locali stanno ampliando l’offerta di bevande analcoliche e a basso contenuto alcolico, rispondendo alla crescente domanda di prodotti che permettano di godersi la serata senza rischi. Cocktail creativi senza alcol, vini dealcolati e birre analcoliche stanno rapidamente guadagnando popolarità e occupano ora un posto di rilievo nei menu.

Non solo. Alcuni ristoranti stanno proponendo pacchetti “serata sicura” che includono cena e pernottamento. Questo modello, già sperimentato con successo in alcune aree, permette ai clienti di rilassarsi e godersi la serata senza la preoccupazione di doversi mettere alla guida. In alternativa, anche la collaborazione con servizi di trasporto privato come taxi e NCC (noleggio con conducente), che permettono ai locali di offrire ai clienti soluzioni di mobilità sicura a tariffe agevolate.

Un’altra idea interessante è quella di organizzare eventi dedicati alla degustazione di bevande analcoliche. In questi appuntamenti, dedicati anche a un pubblico più giovane o a chi predilige uno stile di vita salutare, propongono assaggi di cocktail analcolici di alta qualità, succhi gourmet e tisane creative. Molti locali stanno anche investendo nella formazione del personale per sensibilizzare i clienti verso un consumo responsabile, suggerendo opzioni a basso contenuto alcolico e promuovendo abbinamenti gastronomici che esaltino anche le bevande analcoliche.

La tecnologia gioca un ruolo importante in questo adattamento. Alcuni ristoranti stanno introducendo strumenti digitali, come app o dispositivi integrati nei menu elettronici, che permettono ai clienti di monitorare il consumo di alcol e calcolare il potenziale tasso alcolemico, per evitare così le pesanti sanzioni previste dal nuovo Codice della strada. Questi strumenti non solo responsabilizzano i consumatori, ma li aiutano anche a sentirsi più sicuri nelle loro scelte.

Cambiamenti culturali

Nonostante le difficoltà, questa situazione potrebbe rappresentare anche un’opportunità per il settore della ristorazione. La crescente consapevolezza sui rischi dell’alcol potrebbe favorire un’evoluzione culturale verso abitudini più sostenibili e salutari. E, allo stesso tempo, investire in alternative alcol-free e in strategie creative può rafforzare l’attrattiva di ristoranti e locali, anche in un contesto di regole più rigide.

Alternative per gli spostamenti

Per supportare questa transizione, è essenziale però offrire delle alternative per gli spostamenti. Come? Migliorando i servizi di trasporto pubblico e aumentando le opzioni di mobilità sicura, come taxi o servizi di noleggio con conducente. La possibilità di spostarsi senza il rischio di infrangere il Codice della strada può ridurre significativamente le preoccupazioni dei clienti e incentivare la frequentazione di ristoranti e locali notturni.

Come abbiamo visto, una soluzione interessante potrebbe essere la collaborazione tra locali e servizi di trasporto privato come taxi o NCC (noleggio con conducente). Molti ristoratori stanno già offrendo tariffe agevolate o voucher ai propri clienti per i viaggi di andata e ritorno, integrando il costo del trasporto nell’esperienza complessiva della serata. Un’opzione che potrebbe essere potenziata con la creazione di piattaforme locali o regionali che integrano ristoratori e fornitori di trasporto. Ad esempio, app dedicate che permettano ai clienti di prenotare il tavolo insieme a un servizio di trasporto sicuro, semplificando la logistica della serata.

Naturalmente, resta essenziale il miglioramento e l’estensione dei trasporti pubblici, specialmente nelle ore serali e notturne. Sebbene questa sia una questione che coinvolge principalmente le istituzioni pubbliche, anche i ristoratori e le associazioni di categoria possono giocare un ruolo importante, collaborando con le amministrazioni locali per promuovere progetti dedicati. In alcune città italiane sono già stati introdotti bus notturni o linee aggiuntive durante i fine settimana, iniziative che potrebbero essere estese e migliorate grazie al dialogo con il settore privato.

Anche attraverso campagne di comunicazione mirate, ristoratori e istituzioni possono collaborare per ridurre i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza, trasformando questa normativa in un’opportunità per innovare, promuovere la sicurezza e migliorare la qualità dell’esperienza offerta ai clienti.

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