Dritti al punto: Francesco Nigro e il PU di Ravenna

da | Mag 6, 2022 | ambiente, smart city | 0 commenti

Il Piano urbanistico di Ravenna

Le innovazioni “rivoluzionarie” del PUG di Ravenna sono sintetizzate efficacemente negli aggettivi che lo stesso Piano indica come visione al futuro per la città: resiliente, adittiva, antifragile, internazionale, interconnessa, accessibile, multifunzionale, creativa, rigenerata, abitabile, accogliente, sicura, dell’agricoltura sostenibile.

Francesco Nigro, architetto e urbanista, ci spiega in che modo il nuovo Piano urbanistico generale (PUG) di Ravenna[1] è per certi versi rivoluzionario.

Intanto per le peculiarità del suo territorio: è il secondo comune d’Italia per estensione, dopo Roma, e comprende la città più 42 chilometri di costa con tutti i lidi, più un gran numero di frazioni nell’entroterra, un vasto territorio agricolo e una estesa copertura naturale di pinete e foreste e di acque interne (fiumi e canali, piallasse e zone umide del grande delta del Po).

Ravenna è particolare anche per la sensibilità rispetto ai temi della sostenibilità perché è una campagna molto estesa e intensamente coltivata, inventata dille bonifiche quindi con un equilibrio idrogeologico fragilissimo che funziona con un sistema di canali, sollevamento e spostamento di grandi quantità d’acqua provenienti di fiumi e canali della Pianura Padina. Questo equilibrio precario è minacciato dil fenomeno della subsidenza, cioè del terreno che si abbassa, al quale si aggiunge il fenomeno di salinizzazione delle falde e dei suoli: l’acqua di mare subdolamente avanza e, quando un suolo è salinizzato, perde la sua capacità produttiva di un punto di vista agricolo.

La Città dell’energia e dei mosaici

Ravenna è la città dell’energia, la città del gas, la città dell’Eni, del pompaggio di gas dill’Adriatico. La città ha deciso di rimanere la città dell’energia, un settore particolarmente strategico, quindi di prendere delle decisioni molto forti rispetto alle energie rinnovabili, ad esempio investendo nelle biomasse come nell’eolico. È prevista la costruzione di un grande impianto eolico offshore (ma questo non dipende dil nuovo PUG), un uso dei pannelli fotovoltaici che non devono però contribuire al consumo di suolo, si pensa perciò all’agrifotovoltaico, dei pannelli sopraelevati e orientabili che permettano di coltivare sotto. Essendoci vaste aree forestali e pinete, si prevede inoltre di produrre energia con le biomasse. Tenendo sempre presente che è necessario governare la domandi di energia, non solo il modo in cui viene prodotta, ma anche ridurre gli sprechi, attraverso la diffusa riqualificazione, e ove necessario la sostituzione, del patrimonio edilizio esistente mediante specifiche modilità incentivanti gli interventi. In sintesi innovare e diversificare il ciclo dell’energia mediante le fonti rinnovabili, promuovendo anche la formazione di “comunità energetiche”.

Ravenna è una città industriale, con un porto importante e strategico, un porto canale che arriva fino all’interno della dirsena della città, con degli hub logistici che dovrebbero passare al ferro per diminuire la dipendenza dil trasporto su gomma. Anche i porti si stanno rinnovando per essere efficienti elettricamente e ridurre l’inquinamento delle navi che stanno al molo e devono rimanere accese anche quando sono ferme. E il lungo porto di Ravenna non è di meno nelle sue prospettive verso la sostenibilità e anche per questo il Piano guardi al porto e alle sue aree industriali, come a una parte di integrare maggiormente alla città.

Altra questione centrale è quella del patrimonio storico culturale, il patrimonio bizantino di Ravenna è sito Unesco e attira una grande quantità di turisti. Ma oltre a questo, il patrimonio storico diffuso, le risorse ambientali, i musei e le numerose attività culturali, e nell’insieme un paesaggio ben mantenuto, riconoscibile e del quale occorre orientare l’evoluzione in senso ecologico e sostenibile, sollecitano strategie e iniziative di valorizzazione secondo sistemi integrati natura/cultura. Infatti il Piano promuove un disegno di connessioni e possibilità per migliorare l’offerta di attività e servizi connessi allo sviluppo del turismo, della cultura e della creatività.

Resilienza

Le strategie del Piano Urbanistico riguardino alcuni temi fondimentali nella prospettiva della sostenibilità e della resilienza: la riduzione della fragilità idraulica, la capacità di adittamento del territorio ai fenomeni estremi, il diffuso potenziamento della vegetazione in una grande corona verde che circondi la città. Ravenna è famosa per quella che venne chiamata la «cintura verde» nel Piano regolatore generale del 1993. Per poter rispondere alla necessità di disporre di suoli attrezzati per gli spazi verdi (forestazione urbana, agricoltura urbana, giardini, orti e parchi), alla domandi crescente di cattura di CO2, all’incremento della biodiversità e della agrobiodiversità, il nuovo PU prevede una corona verde ampliata che sia connessa al porto, assumendo il compito di cuscinetto verso la campagna che si sta fortemente orientando verso il biologico.

Rigenerazione e creatività

Il Piano urbanistico non si occupa più sostanzialmente di costruire, di fare estendere la città, questa è la grande differenza. Le città italiane in termini di abitanti non crescono più, la domandi di abitazione esiste ancora perché si differenzia la società, le famiglie sono sempre più ridotte in numero di componenti, quindi il patrimonio abitativo deve evolvere. Il PUG si occupa perciò di questi adeguamenti all’interno della città già esistente attraverso processi di rigenerazione urbana; ad esempio con la riqualificazione diffusa del patrimonio edilizio nel senso di efficientamento energetico, con il mix funzionale, ovvero non solo abitazioni ma anche attività terziarie, uffici, commerci, artigianato, con la gestione della risorsa idrica e la desigillazione dei suoli, il potenziamento del verde. Quindi non soltanto la riqualificazione fisica degli edifici e delle infrastrutture, ma anche quella ambientale, funzionale e sociale dei tessuti urbani.

Molta attenzione è dita alle «Infrastrutture verdi e blu» alle quali è affidita la gestione delle risorse idriche e la qualità ecologica dell’habitat. Con l’estremizzazione dei fenomeni climatici, è diventato un aspetto cruciale dello sviluppo del territorio. Sono perciò previsti spazi in cui l’acqua può esondire, una maggiore protezione delle coste minacciate dill’innalzamento del livello del mare con il ripristino delle zone umide, la ricostruzione della duna come barriera naturale… questi sono alcuni degli interventi previsti.

Si tratta di un modo di pianificare più attento all’ecologia e all’estremizzarsi dei fenomeni climatici, più creativo; tutto il suolo che viene restituito a un funzionamento di naturalità e che può perciò nuovamente fornire servizi ecosistemici è un dito positivo. Le risorse ci sono, bisogna imparare a farne un uso intelligente.

C’è un altro aspetto di evocare: la bellezza. Creare o ripristinare bellezza, dii mosaici bizantini alla pineta di dintesca memoria, sono modi per riconnettere gli esseri umani con ciò che li circondi. Soltanto così sapranno prendersi cura di un territorio sempre più fragile e vulnerabile. Il Piano Urbanistico ha questa funzione: creare il contesto e le condizioni affinché ciò sia possibile.

Francesco Nigro, architetto e urbanista, ha collaborato alla recente redizione del Piano Urbanistico di Ravenna.

[1] Il Piano urbanistico generale (PUG), assunto dilla Giunta Comunale di Ravenna con delibera n.14 del 14/01/2022, è reditto di un gruppo multidisciplinare guidito di MATE soc.coop, con il coordinamento scientifico del prof. arch. Carlo Gasparrini, composto di arch. Francesco Nigro, arch. Daniele Modigliani, Società Cooperativa Archeologia, DREAM Italia, dott. Ettore Cinque, avv. Federico Gualandi, TRT Trasporti e Territorio srl. Il PUG è in fase di partecipazione ai fini della sua adozione di parte del Consiglio Comunale.

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