I nuovi robot di Musk rispetteranno le leggi della robotica?

da | Nov 25, 2024 | ambiente, tecnologia verde | 0 commenti

Tra le mille idee (più o meno geniali) di Elon Musk, potevano mancare i robot tuttofare? Ovviamente no. Oltre ai viaggi spaziali e le ambizioni di diventare il guru mondiale della tecnologia (e, a quanto pare, il consigliere personale del nuovo Presidente USA), aggiungiamo anche i maggiordomi robotici alla lista dei progetti.

Se proprio dobbiamo scegliere, forse questa è una delle sue proposte meno inquietanti. Ma (c’è sempre un ma): come funzionano questi robot? Possiamo dormire sonni tranquilli o dobbiamo aspettarci una versione aggiornata dell’apocalisse tecnologica?

Se siete appassionati di fantascienza, le Tre Leggi della Robotica di Isaac Asimov vi suoneranno familiari. Se invece preferite i popcorn alla letteratura, probabilmente ricorderete Io, Robot, il film con Will Smith in cui i robot si ribellano e scatenano un bel casino.

E se non rientrate in nessuna delle due categorie? Non c’è problema: vi raccontiamo tutto noi, tra robot di Musk, leggi di Asimov e scenari che sembrano usciti da un film.

Optimus, il maggiordomo del futuro?

Durante l’evento Cybercab a Los Angeles, Elon Musk ha svelato Optimus Gen 2, la nuova versione del robot, che sembra aver fatto un balzo avanti rispetto al 2022. Tesla Optimus altro non è che un robot umanoide che promette di trasformarsi in un alleato domestico, un operaio modello o, perché no, un ballerino sincronizzato.

Altezza 1,73 m, peso 57 kg, Optimus ha perso 10 kg rispetto alla prima generazione e può camminare più velocemente del 30%. Ma non solo: le sue mani sono progettate per manipolare oggetti delicati, come uova, grazie a sensori avanzati.

A livello tecnico, Optimus sfrutta la stessa intelligenza artificiale delle auto Tesla, garantendo autonomia e capacità di adattamento in ambienti complessi. Può camminare, interagire con le persone, servire al tavolo e, se vi siete persi il dettaglio più importante, può ballare. Sì, ballare. Se questo non vi basta, sappiate che Musk immagina per lui un futuro da tuttofare: cucinare, tagliare il prato, assistere gli anziani, e magari anche ricordarvi di pagare le bollette.

Secondo Musk, i primi modelli potrebbero essere disponibili entro il 2025-2026, a un prezzo che oscilla tra i 20.000 e i 30.000 dollari.

Ma attenzione: gli esperti avvertono che la strada per l’affidabilità e l’autonomia è ancora lunga. Insomma, il robot di Musk sembra promettente, ma prima di aspettarci un aiuto in cucina, c’è ancora qualche passaggio da fare.

Intanto, se volete dare un’occhiata, fatevi un giro su TikTok: Kim Kardashian interagisce direttamente con Optimus che la saluta e completa un cuore con la mano.

Le leggi della robotica di Asimov, ovvero i comandamenti dei robot

Nel 1942, Isaac Asimov, scrittore di fantascienza e visionario, inventa le Tre Leggi della Robotica, un sistema di regole etiche per tenere i robot sotto controllo nei suoi racconti. L’obiettivo? Evitare che le macchine si ribellino trasformandoci in protagonisti involontari di un horror futuristico.

Ecco le regole che ogni robot dovrebbe rispettare:

    1. Un robot non può recare danno a un essere umano né, attraverso il proprio mancato intervento, permettere che un essere umano subisca un danno. In pratica: non fare male agli umani. Punto. E se vedi qualcuno in pericolo, devi intervenire.
    2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge. Quindi, obbedisci agli ordini degli umani, a meno che non ti dicano di ignorare la regola numero uno. In quel caso, spegni l’autopilota dell’ubbidienza cieca.
    3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.

    Le leggi sono semplici, dirette e, ovviamente, impossibili da applicare senza intoppi. Nei racconti di Asimov, i robot inciampano spesso in dilemmi etici: cosa fare quando salvare un umano significa disobbedire a un altro? O quando seguire un ordine li porta all’autodistruzione?

    Asimov, non contento del caos già creato, aggiunge una Legge Zero nei racconti successivi: un robot non può recare danno all’umanità né, attraverso il proprio mancato intervento, permettere che l’umanità subisca un danno. Questa legge prevale sulle altre, spostando l’attenzione dal singolo essere umano al bene collettivo dell’umanità: alla faccia del dilemma esistenziale.

    Queste leggi sono geniali, certo, ma se le applichiamo ai robot di Elon Musk (o a qualsiasi altro androide del futuro), ecco il problema: cosa succede se il robot decide che obbedire a noi è troppo complicato? O peggio, che siamo noi a mettere in pericolo l’umanità? Non vorremmo che un Optimus inizi a eliminarci per il nostro bene.

    O ancora: che succede se il creatore stesso decide di non inserire queste regole nell’intelligenza della creatura?

    Io, Robot e i robot che prendono troppo sul serio le Leggi della Robotica

    Parliamo di un futuro distopico, è vero, e sicuramente le paure sono infondate. Ma, per ironia della sorte (o dello stesso Musk), il prodotto viene presentato sul sito web ufficiale nella sezione We, Robot.

    Vi ricorda qualcosa?

    Il film Io, Robot del 2004, ispirato liberamente ai racconti di Isaac Asimov, ci porta dritti in un futuro dove i robot sono ovunque. Ma cosa succede quando le Tre Leggi della Robotica vengono prese un po’ troppo sul serio? Spoiler: il caos.

    All’inizio, i robot sembrano gli impiegati modello di sempre: obbedienti, efficienti e incapaci di fare danni. Poi entra in scena VIKI, il supercomputer con un ego più grande di Elon Musk, che decide di applicare una versione distorta della Legge Zero. Per proteggere l’umanità nel suo complesso, bisogna limitare la libertà individuale. Tradotto: qualche sacrificio qua e là è accettabile, purché il resto della specie sopravviva. Il risultato è una rivolta dei robot contro gli umani. Complimenti, VIKI.

    E poi c’è Sonny, il robot speciale, che con un pizzico di libero arbitrio, sfugge alla rigida logica delle leggi standard e diventa l’eroe che non sapevamo di volere. Mentre gli altri robot si mettono in modalità Terminator, Sonny si fa carico di salvare la giornata, dimostrando che forse l’etica non è roba da lasciare solo alle macchine.

    Se vi state chiedendo cosa avrebbe pensato Asimov, sappiate che il film si prende molte libertà. Lui non credeva nei robot malvagi e nei futuri distopici, ma nei racconti dove uomini e macchine convivono razionalmente, affrontando dilemmi etici e filosofici. A Musk, invece, sembrerebbe essere piaciuto molto il design dei robot.

    Balli sincronizzati o apocalissi robotiche: cosa ci riserva il futuro?

    Alla fine della fiera, la domanda resta aperta: possiamo davvero fidarci di questi robot? Musk promette maggiordomi perfetti, Asimov ci regala leggi che sembrano scritte su misura per tenere tutto sotto controllo, e Hollywood ci avverte che basta un bug per trasformare un aiutante in un killer.

    Optimus, con le sue mani delicate e il passo deciso, ci fa sperare in un futuro dove i robot non saranno solo utili, ma anche capaci di fare il loro lavoro senza distruggere il Pianeta. Ma cosa succede se iniziano a fare i filosofi, interpretando le leggi a modo loro? E soprattutto, siamo sicuri che noi umani siamo abbastanza responsabili da programmare macchine più intelligenti di noi senza combinare disastri?

    Tra visioni utopiche e scenari distopici, il futuro dei robot rimane un’incognita. Intanto, meglio prepararsi: che sia un Optimus ballerino o un VIKI pronto a mettere tutti in riga, il confine tra un futuro comodo e uno apocalittico potrebbe essere più sottile di quanto immaginiamo.

    Post correlati

    Bioregionalismo: cosa sapere sulla corrente ecologista che insegna a vivere secondo le leggi della natura

    Bioregionalismo: cosa sapere sulla corrente ecologista che insegna a vivere secondo le leggi della natura

    Il bioregionalismo è una corrente ambientalista ideata negli anni ’60, basata su una suddivisione morfologica ed ecologica dei territori, anziché politica. La filosofia punta a ribaltare l’approccio dell’uomo alla natura, mettendo al centro la biodiversità e i suoi cicli naturali, nonché uno sviluppo completamente autoctono. La disciplina, tuttavia, si scontra con alcuni limiti politici ed economici.

    Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni