Sarà per le atmosfere cupe e angoscianti che raccontano anni difficili. Sarà per la fotografia e le trovate della regia che catturano lo sguardo, colorando una memoria storica che molti di noi non hanno vissuto. Sarà per la curiosità che da sempre avvolge l’essenza di un uomo così controverso, negativo e ingestibile, anche dopo un secolo. O sarà per Luca Marinelli, attore dal talento indiscusso, presente praticamente in ogni inquadratura. Sarà come sarà, ma M. Il figlio del secolo è un’opera da vedere assolutamente.
M. Il figlio del secolo: dal libro alla serie
La serie TV M. Il figlio del secolo, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, porta su Sky Atlantic (ogni venerdì) la storia dell’ascesa al potere di Benito Mussolini e del fascismo in Italia, un periodo cruciale che ha segnato (e ferito) l’anima della storia europea. Pubblicato nel 2018 e vincitore del Premio Strega 2019, il libro di Scurati ha conquistato pubblico e critica grazie alla struttura narrativa, che combina documenti storici autentici, discorsi e articoli di giornale con una narrazione romanzata e avvincente. La serie, prodotta da Fremantle e diretta da Joe Wright, già noto per Espiazione e L’ora più buia, sembra, già dalle prime due puntate, mantenere l’accuratezza storica del libro ed enfatizzare il carattere umano dei protagonisti.
Il lancio a reti unificate
Per promuovere la serie televisiva M. Il figlio del secolo, Sky ha realizzato una campagna pubblicitaria senza precedenti. Il 9 gennaio 2025, intorno alle 20:45, è stato trasmesso un promo a reti e radio unificate, coinvolgendo le principali emittenti televisive italiane — come Rai, Mediaset, La7 e i canali del gruppo Warner Bros. Discovery — oltre alle maggiori stazioni radio nazionali.
L’interpretazione di Joe Wright
M. Il figlio del secolo racconta non solo Mussolini, ma anche il contesto sociale, politico e culturale dell’Italia degli anni ’20, esplorando i meccanismi che hanno portato all’affermarsi della dittatura fascista. Racconta gli artisti: il difficile e folle rapporto con D’Annunzio o la creatività scoppiettante di Marinetti, che fanno letteralmente da colonna sonora (parlata) di alcune tra le scene più atroci. Racconta dei pestaggi, degli assalti, degli ideali rinnegati e del poco valore dato alla vita umana dopo la Grande Guerra, vinta per pochi, persa per quasi tutti quelli che l’hanno combattuta.
La serie di Wright è un’opera ambiziosa e provocatoria. Attraverso immagini potenti e dialoghi fedeli ai documenti storici da cui spesso si originano, vuole far riflettere lo spettatore su temi ancora attuali, come il consenso di massa e il rapporto tra politica e violenza.
L’interpretazione di Marinelli
Luca Marinelli ha rilasciato diverse interviste prima della messa in onda della serie. In queste, ha spiegato quanto gli sia costato, all’inizio, entrare in un personaggio come Mussolini. Lui, di famiglia antifascista, nei panni del Duce, il cattivo della Storia. Eppure ci è riuscito perfettamente. Ha affrontato il ruolo con serietà e curiosità, rendendo tangibile tanto la follia quanto il carisma, e persino l’intelligenza di M.
Perché guardare (o leggere) M Il figlio del secolo è importante oggi
Soprattutto in questo periodo così controverso, con l’inquietante ascesa delle destre in Europa e nel mondo, vale la pena ricordare cosa vuol dire libertà di pensiero e di parola, e quanto sia orribile la negazione di questi principi. La negazione di questi valori è alla base di qualsiasi dittatura. Se non fosse ancora abbastanza chiaro.
