Il Sudafrica convalida la tendenza della carne esotica: via libera a quella di zebra e coccodrillo

da | Nov 20, 2023 | alimentazione, vivere green | 0 commenti

Carne di bovino, suino e pollo, e ancora carne di cavallo, cinghiale e coniglio, per non parlare di tutta la cacciagione: in Italia, non manca certo la scelta quando si parla di proteine animali e diete carnivore. Paese che vai, carne che trovi: le diverse tradizioni culinarie in giro per il mondo sfruttano diverse materie prime, dalla carne di tartaruga in Asia a quella di orso in Nord America.

Tra allevamenti intensivi e discutibili scelte politiche in tema di caccia, si sta comunque assistendo a un trend tanto nazionale, quanto globale volto a riconsiderare o cambiare il consumo di carne, anche grazie a una maggiore attenzione al benessere animale.

Apparentemente non in linea con questa tendenza, la decisione del Sudafrica di investire nella produzione di carne di animali selvatici come coccodrilli e zebre, per aumentarne l’esportazione e promuoverne allo stesso tempo il consumo locale.

Carne esotica: dal Sudafrica via libera a carne di coccodrillo e zebra

Il governo sudafricano intende formalizzare l’industria della fauna selvatica, incentivandone il commercio interno ed esterno, in un Paese in cui l’80% di questi animali si trova in terreni privati di latifondisti e viene considerato di loro proprietà. Una particolarità giuridica che nel tempo ha aumentato il valore di mercato di questo tipo di carne.

Secondo il governo, l’industria sudafricana può ricoprire un ruolo chiave, posizionandosi strategicamente per soddisfare una crescente domanda nazionale, regionale e internazionale.

Il governo prevede inoltre che, seguendo una corretta implementazione, questa strategia creerà oltre 200.000 posti di lavoro entro il 2030, provenienti principalmente da allevamenti che ospitano già 16 milioni di animali selvatici.

Caccia e commercio di carne esotica

Si tratterebbe, secondo la prospettiva del governo, di una riconversione intelligente di questa risorsa. Il Dipartimento ha rilevato che nel 2016 sono stati abbattuti quasi 180.000 animali selvatici, che potevano essere resi disponibili per il consumo.

La strategia approvata prevede di raddoppiare la produzione annuale di carne esotica entro il 2030, superando le 100.000 tonnellate. L’obiettivo è che l’85% di questa produzione sia destinato al consumo umano, un significativo aumento rispetto all’attuale 10%. La strategia propone anche la transizione dalla caccia alla produzione commerciale, con la creazione di mattatoi.

Questo permetterebbe anche una riduzione del commercio illegale. Fino ad oggi solo una minima quantità di carne di selvaggina è stata venduta attraverso canali ufficiali. Nel 2019, circa 3.000 tonnellate di carne di zebra, coccodrillo e struzzo sono state esportate negli Emirati Arabi Uniti, in Cina e nell’Unione Europea.

Carne esotica e rischi per la salute

Da non sottovalutare comunque i rischi per la salute. Anne-Lise Chaber, l’autrice di uno studio commissionato dal servizio sanitario pubblico belga, ritiene che «dal punto di vista della salute pubblica, il movimento di prodotti animali e le strette interazioni tra uomo e fauna selvatica consente la diffusione di zoonosi e l’emergere di nuove malattie infettive». Bisogna quindi prestare attenzione affinché l’esportazione della carne selvatica rispetti i requisiti della CITES e della convenzione internazionale sul commercio della fauna selvatica.

In uno studio separato, altri ricercatori indicano i sequestri di carne selvatica africana in Europa e negli Stati Uniti come la prova della globalizzazione del commercio collegata a una caccia insostenibile di specie spesso minacciate.

Infine anche il capo dell’Oxford Wildlife Trade Research Group, Vincent Nijman, osserva: «Penso che l’importazione di qualsiasi tipo di carne, spesso non trasformata o poco lavorata, sia motivo di preoccupazione. I parassiti non sanno se si tratta di carne legale o carne illegale».

Carne di zebra: una proposta particolare

Già qualche tempo fa, uno studio sudafricano promuoveva l’adozione della carne di zebra, perché considerata una fonte di nutrienti preziosa ma ancora poco sfruttata. La carne di zebra non fa parte della dieta regolare in Sudafrica, visto che, come visto prima, gli animali vengono cacciati abbondantemente per le loro pelli, mentre la carne viene esportata all’estero.

I ricercatori hanno condotto uno studio sulla qualità della carne e delle frattaglie prelevate da 20 carcasse di zebra, confrontandole con quelle di carni comunemente consumate in Sud Africa. Hanno anche valutato l’apporto proteico. La conclusione non solo approva l’uso della carne di zebra, ma consiglia anche il suo consumo regolare come fonte di proteine animali per la popolazione.

Ma perché proprio le zebre? Uno dei motivi sembra essere legato alla tendenza momentanea di cercare nuove fonti di carne ultra sana che possano sostituire quelle attualmente in uso. L’attenzione è spesso rivolta verso carni esotiche, ricche di proteine e a basso contenuto di grassi, non tenendo però conto del fatto che queste specie sono comunque a rischio di estinzione.

In Italia, è legale mangiare carne di coccodrillo?

Nel nostro Paese, la carne di zebra è già entrata da qualche tempo nel mercato, mentre per quella di coccodrillo la concessione del Ministero della Salute è più recente e risale al 2021. In occasione di Tuttofood Milano, è avvenuta la presentazione ufficiale e la consacrazione a luxury food.

Tuttavia, ciò è permesso solo se la carne proviene da allevamenti che rispettano le direttive della normativa europea. La carne importata deve derivare dalla specie Crocodylus niloticus, quella comunemente presente nelle acque del fiume Nilo. È essenziale che provenga da un allevamento e che rispetti standard di sicurezza elevati. Le carni di rettili autorizzate ad entrare nell’Unione devono essere accompagnate da un certificato sanitario specifico e possono provenire solo da Svizzera, Botswana, Vietnam, Sudafrica o Zimbabwe.

Parliamo di un prodotto luxury, dall’alto costo: un vasetto da 250 grammi viene commercializzato a 280 euro. Certo, potrebbero sorgere domande sul marketing o sul valore reale del prodotto, ma considerando che anche alcuni tagli pregiati di manzo stranieri hanno un prezzo simile, non dovrebbe sorprendere.

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